lunedì 12 ottobre 2015

E' tempo di reagire - cinque giorni al ritorno in campo.

L' international break sta per finire, tra cinque giorni gli stadi torneranno a ripopolarsi ed il campionato riprenderà fino a metà Novembre per un altro stop dovuto agli impegni delle nazionali. Quella data dovrà fungere da deadline day per il Preston North End. Si potran tirare ulteriori conclusioni, le riflessioni potranno essere più obiettive e supportate dalle sei partite che il North End giocherà.


Fino ad oggi le cose non stanno andando per il verso giusto. L' ambiente si è reso conto che la Championship non è la League One, e che oltre alla tecnica e la tattica servono anche cattiveria e fortuna per ottenere risultati.

Accantonando per un attimo la Capital One Cup, in cui il PNE ha eliminato il Watford al secondo turno, la vittoria per Simon Grayson manca sin dall' inizio di Agosto, quando una squadra fortunata e cattiva vinse meritatamente in casa del Milton Keynes Dons. Da lì le cose sono drasticamente cambiate, specie un fattore fondamentale come l' equilibrio. Il Preston crea tanto, ma concede tanto.

A Rotherham si è andati molte volte vicini al goal, ma anche a subirlo. Con l' Ipswich, il goal di Daniel Johnson è valso solo un pareggio (i Tractor Boys poi vinceranno 1-2) a fine primo tempo, nonostante i whites stazionassero dal primo al quarantacinquesimo nell' area di rigore di Gerken.

Dopo essere stati dominati dall' Hull City in casa loro, il PNE a Deepdale col Derby County ha ripetuto la solita prestazione vista quest'anno: tante disattenzioni difensive che costano goals subiti, reazione psicologica creando tante occasioni da rete, goal inutile nel finale. Anche se con eventi cronologicamente avvenuti in momenti differenti, il leit-motive si è ripetuto fino alla disfatta di Hillsborough con lo Sheffield Wednesday.

I problemi che più saltano agl' occhi son quelli della poca solidità difensiva e della sfortuna che gli attaccanti stanno avendo sotto porta. Da cinque mesi a questa parte, i portieri sembrano insuperabili per Joe Garner.

C'è però una paura più grande rispetto ai problemi sopra citati: la confusione. Grayson ha in mano la situazione? E' soddisfatto di un mercato incompleto a cui ora sta ponendo tardivamente rimedio con gli arrivi di Steve May, Paddy McCharthy, Doyle e Reach?

Le risposte le darà il campo, non resta che attendere.

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