Il Preston North End dopo aver conquistato la FA Cup nel 1938, dovette purtroppo fermarsi, come tutto il football, nel 1939, ancora una volta ed ancora a causa di un sanguinoso conflitto, la Seconda Guerra Mondiale, che vide l’Inghilterra colpita dai bombardamenti tedeschi.
Il conflitto obbligò a fermare i campionati fino al 1946, in quel periodo, come accadde durante la Prima Guerra Mondiale, molti calciatori risposero alla chiamata alle armi, tuttavia molti Club parteciparono a tornei amichevoli, come la League War Cup e dei veri e propri campionati regionali. Nel 1941 il PNE conquistò la War Cup e la Northern Division.
Prima che il conflitto iniziasse e che i campionati venissero sospesi il Preston North End aveva messo sotto contratto un giovane idraulico di Preston, “The Preston Plumber”.
Si chiamava Tom Finney e ancora non lo sapeva, ma questo idraulico avrebbe fatto la storia del Preston North End, sarebbe diventato la Leggenda, il più grande, il più amato.
Suo padre volle che Tom finisse l’apprendistato per diventare idraulico, ma nella mente e nei sogni del ragazzo c’era il football; spedì una lettera al Preston per poter sostenere un provino, ma il Club ignorò la sua lettera. Il padre, Alf, riuscì ad ottenere che suo figlio potesse sostenere un provino parlandone davanti ad una pinta di birra con Will Scott, che faceva parte dello staff tecnico del PNE, nel suo pub.
Il giovane Tom iniziò a giocare nelle squadre giovanili del Preston, c’è una documentazione riguardante un ”Match programme” del 1938 che annunciava un incontro tra il Preston North End Juniors “A” e il Preston North End Juniors “B” nel quale nelle formazioni annunciate figurava anche il nome di Finney.
Non potendo giocare partite ufficiali con il PNE nel periodo della Guerra esordì in partite non ufficiali: in quel periodo molti Club utilizzavano i cosidetti “guest players” e cioè giocatori sotto contratto con altri Club che giocavano occasionalmente e non retribuiti per altre squadre.
Nella prima partita della “Wartime season”, nel 1940/41, Finney giocò per il PNE, composto da giocatori delle giovanili, contro un Liverpool composto da parecchi “Guest Players” tra i quali l’ex Northender Frank O’Donnell (passato all’Aston Villa) e due giovani destinati a diventare due leggende dei Reds, Bob Paisley e Billy Liddell.
La partita terminò 3-3 e Finney fu coinvolto in due dei tre gol dei giovani Whites, un grande e promettente inizio. Quei giovani, ed in particolare Finney, impressionarono tutti ed un giornale locale chiamò quella squadra “The Babes” (18 anni prima dei tragicamente famosi Busby Babes del Manchester United).
La prima partita in casa Finney non la giocò a Deepdale, che era diventato un centro militare durante il periodo bellico, ma al vicino Leyland Motors Ground (in totale il PNE ci giocò nove partite prima che Deepdale riaprì parzialmente l’8 febbraio 1941 per un match contro lo Sheffield United).
In quella stessa stagione Tom Finney vestì la maglia del PNE in occasione della League War Cup nella quale giocò tutte le partite segnando anche 4 gol contro Bolton, Tranmere e Manchester City.
Il PNE conquistò quella Coppa elimando Bury (6-5), Bolton (6-1), Tranmere Rovers (20-2), Manchester City (5-1) e Newcastle (2-0) prima di approdare alla Finale di Wembley.
La Finale contro l’Arsenal si giocò il 10 maggio 1941, ben 200 tifosi del PNE, nonostante il difficile periodo, accorsero fino a Londra; la partita terminò 1-1 e si rese necessario il replay.
Il replay si giocò il 31 maggio 1941 all’Ewood Park di Blackburn e il Preston vinse con il risultato di 2-1 grazie ad una doppietta di R. Beattie che portò sul 1-0 il North End e che regalò la vittoria segnando anche il secondo gol dopo il momentaneo pareggio dei Gunners.
La formazione del PNE era composta da Fairbrother, Gallimore, Scott, Shankly, Smith, A. Beattie, Finney, McLaren, H. O’Donnell, R. Beattie, Dougal
Nell’Arsenal figurava un calciatore come Cliff Bastin, che dal 1929 segnava gol a valanghe per i Gunners.
Il North End conquistò addirittura il Double, per quanto potesse contare in un periodo del genere, vincendo anche la Northern Division composta da 36 squadre.
Anche in questa competizione Finney si mise in mostra meritandosi più volte gli applausi di Deepdale formando una coppia d’attacco micidiale con McLaren che segnò una tripletta nel 6-1 al Liverpool nella partita che diede il Titolo al PNE.
Occasionalmente come Guest Player, Finney giocò con le maglie del Southampton, con il quale esordì nel dicembre del 1942 al The Dell perdendo per 3-1 contro l’Arsenal, e con quelle di Bolton e Newcastle.
Tom Finney rispose anche alla chiamata alle armi difendendo il proprio Paese combattendo in Egitto e in Italia, dimostrando anche grande devozione per il proprio Paese.
La guerra ritardò l’inizio della carriera di Finney che potè esordire ufficialmente solo all’età di 24 anni quando i campionati ripresero nel 1946.
Nella stagione 1946/47 finalmente il football tornò alla normalità, la guerra era finita, aveva lasciato morte e dolore, ma l’Inghilterra voleva ripartire con orgoglio e per farlo una piccola parte la poteva avere anche lo sport che avrebbe riportato i tifosi negli stadi per distrarsi e cercare di divertirsi dopo tanto dolore.
La prima stagione dopo la guerra vide il Preston schierare parecchi nuovi giocatori, tra i quali, stavolta ufficialmente, anche Tom Finney che esordì il 31 agosto 1946 a Deepdale nella prima partita della stagione contro il Leeds United.
Il PNE si impose con il risultato di 3-2 e Finney segnò il suo primo gol ufficiale proprio il giorno del suo esordio e dopo lunghi sette anni senza calcio i tifosi scoprirono il nuovo talento, colui che poi sarebbe diventato leggenda.
In quel match combattuto fu il PNE a passare in vantaggio grazie al gol del debuttante McIntosh servito da un assist proprio di Finney.
Il PNE trovò il raddoppio al 18° minuto con il primo gol con la maglia White di Tom Finney; dopo 25 minuti il Leeds accorciò le distanze, ma al 75° fu il veterano Dougal a riportare il North End in vantaggio di due gol. Nel finale gi ospiti trovarono il gol dell’inutile e definitivo 3-2.
Quella stagione vide il Preston NE terminare il campionato in settima posizione, mentre in FA Cup arrivò fino al Sesto Turno facendosi eliminare dal Charlton, vittorioso per 2-1, dopo aver eliminanto Northampton, Barnsley e Sheffield Wednesday.
In occasione della vittoria per 6-0 sul Barnsley, Finney segnò i suoi primi due gol in FA Cup, di cui uno su calcio di rigore.
Il Club era guidato ancora dal Chairman J.I. Taylor che era anche a capo dello staff tecnico.
I protagonisti di quella stagione furono senza dubbio Tom Finney, autore anche di 9 gol, e Willie McIntosh, bomber della squadra con 32 gol stagionali.
Il partner d’attacco nei tempi della guerra di Finney, McLaren, segnò 6 gol nelle 18 partite in cui venne impiegato.
In quella squadra figuravano ancora giocatori del calibro di Shankly, Mutch e Dougal anche se gli ultimi due, che al termine della stagione lasciarono il Club, vennero utilizzati molto poco.
Nella stagione successiva la squadra ottenne ancora buoni risultati classificandosi al settimo posto in campionato ed arrivando ancora al Sesto Turno di FA Cup.
Il trascinatore della squadra fu soprattutto Andy McLaren autore di 18 gol, ma anche McIntosh, 17 gol, e Finney, 14 gol, si confermarono ai livelli della stagione precedente.
Il cammino in FA Cup iniziò con la vittoria per 2-1 sul Milwall e proseguì con le vittorie su Portsmouth, 3-1, e Manchester City, 1-0.
Il 28 febbaio 1948 arrivò però l’eliminazione per mano del Manchester United, che terminò al secondo posto in classifica in campionato e che vinse poi quella FA Cup battendo in finale il Blackpool, che vinse per 4-1 ad Old Trafford.
Nella stagione 1948/49 arrivò la deludente ed inaspettata retrocessione; il PNE terminò incredibilmente il campionato al penultimo posto in classifica ed anche in FA Cup venne eliminato al Secondo Turno dal Leicester.
Questa fu l’ultima stagione prima del ritiro del leggendario Bill Shankly che giocò la sua 339° ed ultima presenza con il Club il 19 marzo 1949 in occasione del match contro il Sunderland e perso per 1-3 a Deepdale.
Una grande leggenda destinata a restare nel cuore dei tifosi e nella storia del Club.
Fu però anche la stagione d’esordio per Angus Morrison, un giocatore che si rivelerà importante per il PNE, e per Bobby Langton che impressionò subito diventando il miglior realizzatore della squadra con 12 centri.
Finney segnò sette gol, mentre McIntosh e McLaren non giocarono molte partite, segnarono poco e lasciarono il Club alla fine della stagione.
La stagione 1949/50 vide dei cambiamenti a livello societario con l’arrivo di un nuovo Chairman, N. Buck Esq. e di un manager, Will Scott.
Il Preston si classificò sesto non riuscendo ad ottenere la promozione ed in FA up venne eliminato al Terzo Turno dal Watford.
Brown con 13 gol fu il miglior marcatore, ma la stella della squadra era certamente Finney, autore di 11 gol, ed anche Angus Morrison si mise in mostra segnando 9 gol.
In questa stagione esordirono con la maglia dei Lilywhites Willie Cunningham, Tommy Docherty e Willie Forbes, tutti nomi da ricordare.
Nel 1950/51 l’ex giocatore del PNE, Jimmy Milne, entrò a far parte dello staff tecnico del manager Will Scott ed esordirono Charlie Wayman e Joe Marston.
Fu una stagione trionfale con il North End che conquistò il Titolo di Campione della Seconda Divisione conquistando 57 punti, 5 di vantaggio sul Manchester City, secondo.
La formazione tipo era composta da Gooch, Cunningham, Scott, Docherty, Mattinson/Marston, Forbes, Finney, Horton, Wayman, Beattie, Morrison
Wayman fu il grande bomber realizzando 29 gol, seguito da Horton, 23, e da Finney, 13.
Horton ebbe anche il merito e l’onore di segnare il gol n. 3.000 nella storia del Club in campionato in occasione del match giocato il 7 ottobre 1950 a Luton contro gli Hatters e vinto 1-2.
Si stava costruendo un’ottima squadra che negli anni seguenti avrebbe fatto la storia, o almeno, ci sarebbe andata vicinissima.
Sotto la guida tecnica dell’ottimo duo formato da Scott e Milne, il Preston nella stagione del suo ritorno in Prima Divisione ottenne un ottimo settimo posto in classifica.
Fu ancora decisivo il bomber Charlie Wayman autore di 24 gol, ma grandi protagonisti furono anche questa volta Tom Finney, autore anche di 13 gol, e Angus Morrison, che realizzò 12 gol oltre a giocare bene dimostrando il suo valore.
In questa stagione vennero gettate le basi per quella successiva, una stagione da ricordare.
Il campionato della stagione 1952/53 passerà alla storia come uno dei più combattuti ed incerti e con un epilogo davvero sfortunato per il Preston North End.
Infatti il PNE sfiorò la grande impresa terminando al secondo posto dopo un testa a testa incredibile e durato per tutta la stagione con l’Arsenal che vinse il campionato soltanto grazie ad una media calcolata in base ai gol segnati e subiti.
Il campionato delle due squadre fu talmente equilibrato che entrambe le squadre ottennero 54 punti guadagnati attraverso 21 vittorie, 12 pareggi e 9 sconfitte, l'Arsenal segnò 97 reti subendone 64 per una differenza reti di +33, mentre il Pne segnò 85 gol subendone 60 per una differenza reti di +25.
La regola della differenza reti, però, non era ancora in vigore (sarebbe poi stata introdotta nel 1977) ed in questi casi si calcolava la media dei gol segnati e subiti: l'Arsenal ottenne una media di 1,516, mentre il Pne di 1,417.
I Gunners quindi vinsero il campionato grazie alla minima differenza a favore di 0,099.
L'Arsenal avrebbe conquistato il Titolo anche se fosse già stata presente la regola della differenza reti e con più facilità dato che aveva ottenuto una differenza reti nettamente migliore (+12) rispetto al Pne.
L'Arsenal si aggiudicò così il settimo Titolo della propria storia, un record a quei tempi, mentre il Preston non riuscì a vincere il suo terzo campionato dopo quelli vinti storicamente nelle prime stagioni del campionato inglese nel 1888-89 e nel 1889-90.
Le partite da ricordare sono soprattutto quelle delle ultime due appassionanti giornate: il 25 aprile 1953 si giocò a Deepdale la sfida proprio tra Preston ed Arsenal, mentre tra il 29 aprile ed il 1 maggio 1953 si giocò l'ultima decisiva giornata con il Pne impegnato fuoricasa contro il Derby County e con l'Arsenal che invece ospitava il Burnley ad Highbury.
Il 25 aprile 1953 fu dunque il grande giorno, in programma a Deepdale c'era il big match tra il Preston North End, secondo in classifica con 50 punti, e l'Arsenal che guidava la classifica con 52 punti.
L'attesa era ovviamente grandissima, l'Arsenal arrivava da uno 0-0 ottenuto contro il Cardiff City, mentre il Pne aveva battuto 2-0 il Manchester City.
A Deepdale erano presenti 39.537 spettatori.
Il Preston schierava la seguente formazione: Thompson, Cunningham, Scott, Docherty, Marston, Dunn, Finney, Foster, Wayman, Baxter, Morrison
Il Preston vinse questo match per 2-0 grazie ai gol di Finney e Wayman e raggiunse clamorosamente, ad una giornata dal termine del campionato, la vetta della classifica a pari merito con l'Arsenal a quota 52 punti.
Tutto si sarebbe quindi deciso la giornata successiva.
Il Preston giocava il 29 aprile 1953 al Baseball Ground contro il Derby County e vinse 1-0 grazie ad un gol di Tom Finney.
L'Arsenal giocava invece il 1 maggio 1953 ad Highbury contro il Burnley, sesto in classifica, conoscendo già il risultato del Preston e sapendo quindi di dovere assolutamente vincere.
La partita iniziò male per i Gunners che dopo soli 3 minuti di gioco erano già in svantaggio a causa di un autogol di Mercer che deviò nella propria porta un cross di Stephenson.
A questo punto il Titolo era nelle mani del Preston, ma la reazione dei Gunners fu veemente e già nel corso del primo tempo ribaltarono il risultato a proprio favore portandosi addirittura sul 3-1 grazie ai gol di Forbes, Logie e del solito Lishman.
Nel secondo tempo gli ospiti segnarono il gol del 3-2 che però rimase il risultato finale dando la vittoria all'Arsenal che, come già detto, si aggiudicò il campionato proprio grazie alla media dei gol segnati e subiti favorevoli per soli 0,099.
Naturalmente fu una grandissima delusione per il Pne, anche se comunque questa resterà per sempre uno dei migliori campionati disputati dal Club.
Protagonisti assoluti di questa sensazionale stagione, nella quale il PNE venne eliminato dal Tottenham al Quarto Turno di FA Cup, furono ancora una volta Wayman, sempre capocannoniere con 26 gol realizzati, Finney, 19 gol, Morrison, 13 gol, oltre a Lewis, 14 gol, ed al nuovo acquisto Jimmy Baxter autore di 7 gol e di una stagione d’esordio convincente. Ma tra i migliori bisogna certamente segnalare anche Docherty, un difensore roccioso che contribuì notevolmente per permettere al North End di avere una delle migliori difese del campionato, seconda solo a quella del Burnley.
Protagonisti assoluti di questa sensazionale stagione, nella quale il PNE venne eliminato dal Tottenham al Quarto Turno di FA Cup, furono ancora una volta Wayman, sempre capocannoniere con 26 gol realizzati, Finney, 19 gol, Morrison, 13 gol, oltre a Lewis, 14 gol, ed al nuovo acquisto Jimmy Baxter autore di 7 gol e di una stagione d’esordio convincente. Ma tra i migliori bisogna certamente segnalare anche Docherty, un difensore roccioso che contribuì notevolmente per permettere al North End di avere una delle migliori difese del campionato, seconda solo a quella del Burnley.
Non sono chiari i motivi per cui nel marzo 1953, nonostante l’ottimo rendimento della squadra, il manager Will Scott venne sostituito da Scott Symon.
E si arriva ad un’altra stagione storica per il Preston North End: 1953/54 significa Finale di FA Cup.
In campionato, dopo il precedente secondo posto, non andò bene, il PNE ottenne una deludente undicesima posizione in classifica, ma il percorso in FA Cup fu meraviglioso.
Guidati dal manager Symon e dal grande Jimmy Milne, Finney e compagni andarono ancora una volta vicini all’impresa, ma solo sfiorandola, la sfortuna o la bravura degli altri diedere purtroppo un’altra delusione ai tifosi Lilywhites anche se resterà sempre l’orgolglio di essere arrivati a Wembley a giocarsi la Finale contendendosela alla pari con il West Bromwich Albion che quell’anno in campionato si piazzò al secondo posto in classifica.
La corsa verso la Finale di Wembley iniziò dalla partita vinta al Baseball Ground il 9 gennaio 1954 contro il Derby County per 0-2 con i gol di Finney e Wayman.
Nel quarto turno arrivò un’altra vittoria esterna per 0-2 contro il Lincoln City grazie ai gol di Baxter e Wayman che in questa occasione segnò il suo 100° gol per il Club. La partita si disputò su un campo ghiacciato che condizionò la maggiore classe dei giocatori del PNE che riuscirono comunque ad avere la meglio dimostrando la propria superiorità.
Il quinto turno vide il PNE impegnato in casa, a Deepdale, contro l’Ipswich Town; il North End si sbarazzò degli avversari con un tennistico 6-1 grazie alle doppiette del solito Wayman e di Baxter, oltre ai gol di Finney e Morrison.
Nel sesto turno non fu per niente facile ed il PNE, per avere la meglio del Leicester City, ebbe bisogno addirittura di due replay: nella prima partita, giocata a Leicester, infatti , le squadre pareggiarono 1-1 con il gol di Morrison pareggiato nel finale da una punizione dalla lunga distanza di Jackson.
Il primo replay si giocò a Deepdale ed anche in questo caso il risultato fu di parità, questa volta per 2-2 con i gol del Pne siglati da Wayman e Morrison sempre in rimonta.
Il secondo replay si giocò sul campo neutro di Hillsborough, a Sheffield, con il North End che riuscì finalmente ad avere la meglio sugli avversari vincendo per 3-1. Il PNE si portò sul 2-0 con Baxter e Foster, ma il Leicester accorciò le distanze con Rowley in dubbia posizione di fuorigioco. Ci pensò però Finney a spezzare finalmente l’equilibrio segnando il gol del definitvo 3-1 che chiuse il match.
Si arrivò così alla semifinale, l’avversario lo Sheffield Wednesday; la partita si giocò al Maine Road di Manchester e il North End giocò una partita spettacolare nella quale avrebbe potuto segnare molti più gol. Assoluto protagonista fu Finney che regalò grandi giocate e gli assit decisivi per i gol di Wayman e Baxter. Un dato significativo fu il conteggio dei corner battuti dalle due squadre: 23 il PNE e 1 soltanto il Wednesday. Ad assistere a questa partita accorsero 75.213 persone.
Il PNE aveva finalmente raggiunto il sogno di andare a Wembley, l’avversario sarebbe stato il West Bromwich Albion che in semifinale aveva avuto la meglio sul Port Vale.
Il bellissimo libro “Preston North End 1954 FA CUP Final” di Mike Hill, mostra bellissime foto dei giocatori che attendono il giorno della Finale andando a comprarsi il vestito “giusto” per l’occasione e foto che ritraggono gli undici pronti alla partenza in treno per Londra.
Dopo la FA CUP vinta dai rivali del Blackpool nella stagione precedente (la famosa Finale in cui il Blackpool vinse 4-3 contro il Bolton e passata alla storia come la Finale di Mattews), il PNE voleva rispondere e Finney, che vinse il premio di miglior giocatore dell’anno, era attesissimo, quasi come se dovesse rispondere all’avversario/amico Stanley Mattews, assoluto protagonista di quella vittoria.
Alla partenza dalla stazione ferroviaria di Preston c’era un ospite d’onore ad augurare la vittoria agli undici eroi: si trattava di Bob Holmes, uno dei famosi Invincibili del Preston North End, l’ultimo degli Invincibili, l’ultimo sopravvissuto, all’età di 87 anni.
Queste le parole di Sir Tom prima della Finale: “The atmosphere was exciting. I think everyone was excited in the first place that we had reached Wembley”.
Questo dimostra quanto fosse importante per il PNE e per I suoi tifosi il solo fatto di trovarsi lì. Di trovarsi lì a Wembley a giocarsi la Finale. Era già un successo ed un motivo di orgoglio, ma non per questo il raggiungimento della Finale doveva essere un punto di arrivo… ovviamente a questo punto l’obiettivo era quello di vincerla questa Finale!
E Finney e gli altri fecero davvero di tutto per conquistare l’ambito Trofeo.
La squadra arrivò a Londra e soggiornò all’Hotel Savoy. Delle foto ci mostrano alcuni momenti di relax nei quali i giocatori si sfidano in gare di biliardo e con i giocatori sui campi di golf.
Intanto a Preston i tifosi si organizzavano per la trasferta londinese e cominciò la caccia al biglietto… addirittura una foto ed un annuncio comparso sul Lancashire Evening Post del 10 aprile 1954 mostra come un certo Mr Jim Stott, venditore di frutta e fiori a Preston, offriva la propria auto, una Armstrong Siddeley del 1937, in cambio di sei biglietti per la Finale! Alla fine, a quanto pare, non riuscì ad ottenere i sei biglietti (ricevette offerte per cinque biglietti, ma non accettò) e dovette rinunciare alla partita.
Un altro tifoso, Mr Albert Murray, residente nella Brougham Street a Preston, si offrì di imbiancare una qualsiasi casa in cambio di un biglietto… ci fu un offerente il quale però pretese che Murray dovesse pagare anche il materiale.. Murray rifiutò dicendo che lui aveva offerto solo la sua manodopera..
Comunque tutta Preston si mobilitò per la trasferta londinese… la stazione dei treni era invasa di tifosi e lo stesso fu per Londra. I tifosi entusiasti si fecero fotografare davanti a Buckingham Palace, a Trafalgar Square, chissà forse per molti di loro, gente del Lancashire, era una delle poche occasioni o addirittura l’unica occasione per vedere Londra, la Capitale, per vedere la residenza della loro Regina, per molti di loro questa non era solo la Finale di Fa Cup, questa era una fantastica giornata a Londra, una giornata indimenticabile, qualsiasi fosse stato il risultato della partita.
Tutti indossavano la sciarpa del North End oppure una coccarda celebrativa sulla giacca, l’entusiasmo era alle stelle, ma anche l’attesa e la tensione cominciavano a farsi sentire.
Il grande giorno del match arrivò: Sabato 1 maggio 1954; la squadra pranzò in una sala privata dell’hotel prima di raggiungere lo Stadio di Wembley.
La tensione era altissima, per molto giocatori questa era la partita della vita, l’ultima occasione per vincere qualcosa di importante, la FA CUP era, e resterà sempre, un Trofeo ambito ed importantissimo per qualsiasi calciatore inglese e Wembley era il Tempio del Football.
Un onore esserci, un orgoglio personale e di squadra fortissimo.
Iniziò la “processione” dei tifosi di entrambe le squadre verso Wembley, verso le “Due Torri”, un afflusso di gente incredibile con i colori bianco e blu navy, i colori sociali di entrambi i Club.
Lo stadio era stracolmo, 100.000 presenti, e con la Regina Madre a presenziare.
Prima del match sul campo di Wembley si esibirono le Guardie della Regina, un grande spettacolo, una grande emozione per tutti i presenti.
I giocatori attendevano di fare il loro ingresso in campo, la tensione, l’emozione e la paura salivano, mentre sentivano il boato del pubblico, loro erano lì ad attendere il loro momento…
Arrivò il momento dell’ingresso in campo, I due Capitani, Tom Finney per il PNE e Len Millard per il WBA, guidarono le squadre verso il centrocampo dove incontrarono e strinsero la mano alla Regina Madre alla quale presentarono ogni membro delle relative squadre.
Il pubblico cominciò a cantare “Abide with me” con grande partecipazione creando un’atmosfera davvero favolosa.
Per ragioni di salute non potè partecipare a questa giornata memorabile Mr James I. Taylor, il Chairman del North End, sostituito dalla moglie.
Tra il pubblico del North End c’era anche il piccolo Bobby Rowe, la mascot della squadra, con la divisa del Club. Una foto ritrae il piccolo ragazzino biondo che, in piedi davanti al pubblico del PNE, saluta sorridente il fotografo. Che bello vedere quella immensa folla, abbigliamento tipico di quei tempi, con berretto, cappotto, cravatta o sciarpa e coccarda celebrativa, uomini e donne, giovani e meno giovani, bambini, tutti festanti, tutti insieme per sostenere la propria squadra.
Foto meravigliose che ci fanno capire cosa rappresentava il football in Inghilterra in quei tempi, un momento di festa e di aggregazione.
E tra il pubblico del Preston non poteva mancare Bob Holmes, come già detto in precedenza, l’ultimo degli Invincibili, che portò con sé un binocolo per gustarsi meglio la partita.. forse anche perché, data l’età, la sua vista non era più come quella di una volta!
La formazione schierata da Symon era la seguente: Thompson, Cunningham, Walton, Docherty, Marston, Forbes, Finney, Foster, Wayman, Baxter, Morrison
Tra le file del WBA l’attaccante Allen era il giocatore più pericoloso che aveva portato con la sua doppietta contro il Port Vale in Finale I Baggies, e che giocò tra il 1950 e il 1961 per questo Club segnando qualcosa come 208 reti.
La stretta di mano fra i due Capitani e poi l’arbitro, A. Luty, diede inizio al match!
La partita fu assolutamente spettacolare e colma di emozioni; il WBA vinse per 3-2 dopo una lotta intensa contro un avversario deciso a non arrendersi mai.
I Lilywhites combatterono fino alla fine e si dovettero arrendere soltanto all’87° minuto quando Griffin segnò il gol decisivo a favore dei Baggies.
Il match fu sin dai primi minuti molto combattuto con entrambe le squadre molto intraprendenti, ma fu il WBA a passare in vantaggio al 21° minuto di gioco con il bomber Allen che dopo essersi liberato della marcatura di Cunningham battè Thompson.
Il Pne riuscì però a reagire immediatamente.. palla al centro, azione dei Lilywhites che portò al gol Morrison al 22° minuto, fu l’1-1, risultato con cui terminò il primo tempo.
Dopo l’intervallo le squadre tornarono in campo decise a prendersi la vittoria ed al 51° il North End realizzò il gol del sorpasso con una bellissima conclusione al volo di Wayman sulla quale il portiere avversario non potè nulla.
Il gol di Wayman arrivò però con il giocatore in dubbia posizione di fuorigioco, ancora oggi rimane il dubbio, ma la sensazione è proprio quella di una posizione irregolare.
Per il bomber del North End si trattò in ogni caso del sesto gol in questa competizione, un gol in ogni turno, anche se non in ogni partita (non segnò in due delle tre partite giocate contro il Leicester).
Fu ovviamente una grande gioia per la squadra e per i tifosi accorsi da Preston, ma durò soltanto dodici minuti dato che al 63° ancora Allen segnò per il WBA grazie ad un calcio di rigore assegnato a causa di un fallo commesso all’interno della propria area di rigore da Docherty ai danni di Barlow.
Con ancora circa trenta minuti da giocare e con il punteggio in equilibrio le due squadre lottarono alla ricerca del gol; galvanizzati dal gol del pareggio i Baggies cercarono subito di sfruttare il momento, ma la difesa del Preston si comportò molto bene impedendo agli attaccanti avversari di rendersi pericolosi.
Ma fu il portiere del WBA, Sanders, a rendersi protagonista di una grande parata su una conclusione di Foster.
Le speranze del North End però purtroppo terminarono all’87° minuto, a pochi minuti dal termine dei tempi regolamentari, quando Griffin tagliò dalla fascia verso il centro del campo e scoccò un tiro veloce e obliquo che non lasciò speranze a Thompson.
Fu il gol del definitivo 3-2 che permise al West Bromwich Albion di conquistare la FA CUP tra la grande gioia dei suoi tifosi.
La delusione per i giocatori del Preston fu davvero grande, per molti questa era la partita della vita, l’emozione forse condizionò la prestazione di alcuni di loro ed anche di Finney, il giocatore più talentuoso che però in questa partita non riuscì ad avere una buona prestazione.
Per il Club e per i tifosi quella giornata fu comunque una festa, il raggiungimento della finale, la partita a Wembley, furono comunque motivo di soddisfazione ed orgoglio.
La sera stessa all’Hotel Savoy la squadra cenò e brindò nonostante la sconfitta, la delusione era forte, ma il fatto di averci provato e di essere andati così vicini a conquistare la FA CUP colmarono comunque di orgoglio Finney e tutti gli altri giocatori.
Il giorno del ritorno a casa fu incredibile: a Preston la squadra venne accolta come se avesse vinto il trofeo e i giocatori trattati come degli eroi.
I giocatori vennero accolti ufficialmente in Market Square e poi con un bus scoperto girarono le vie della città salutando e ringraziando le folle di tifosi accorsi per salutare i loro eroi.
I negozi erano addobbati a festa, la banda accolse con la musica la squadra, le strade erano colme di tifosi in festa e venne organizzato anche un buffet per i giocatori, un vero giorno di festa, una festa nonostante la sconfitta.
Fu una stagione comunque positiva, Wayman fu il capocannoniere della squadra con 32 gol, Baxter ne segnò 20, Foster 16 e Finney, probabilmente il migliore, ne segnò 14.
Finney venne anche premiato come Giocatore dell’Anno dalla Football Association.
Nella stagione 1954/55 venne assunto un nuovo manager, Frank Hill, ma i risultati non furono all’altezza delle aspettative, la squadra terminò in quattordicesima posizione ed in FA Cup venne eliminata al Quarto Turno dal Sunderland.
Il protagonista e goleador della squadra fu Jimmy Baxter, autore di 17 gol, mentre Wayman, che al termine della stagione lasciò il North End dopo aver segnato 117 gol tra il 1950 e il 1955, giocò solo 6 partite, senza però perdere il vizio del gol, segnandone 6.
Anche la stagione 1955/56 non fu esaltante, anzi, fu negativa con il PNE che terminò al diciannovesimo posto in classifica rischiando la retrocessione e che venne eliminato già al Terzo Turno di FA Cup.
Si segnalarono comunque il solito Tom Finney, ma anche il nuovo acquisto Tommy Thompson che con i suoi 23 gol in campionato aiutò la squadra ad ottenere la salvezza.
Al termine della stagione il manager Hill venne licenziato ed al suo posto venne assunto Cliff Britton.
La stagione seguente, sotto la guida tecnica di Britton, fu a dir poco esaltante: il PNE potè contare su uno straordinario Tom Finney, votato al termine della stagione come Calciatore dell’Anno dalla “Football Writers’” diventando il primo calciatore a ricevere il premio per due volte, e sui gol, 29 stagionali, di Tommy Thompson, ottenendo un fantastico terzo posto in classifica e raggiungendo il 5° Turno di FA Cup.
Fu proprio in questa stagione, nella partira del 25 agosto 1956 giocata e persa per 1-0 a Stamford Bridge contro il Chelsea, che Tom Finney calciò quella palla in un pomeriggio piovoso a Londra.
Finney che calcia quella palla in mezzo ad una pozza d’acqua e viene immortalato in una foto diventata storica trasformata poi addirittura in una statua 48 anni dopo, il 31 luglio 2004, posta sul piazzale di Deepdale.
In campionato i ragazzi di Britton conquistarono 56 punti, gli stessi del Tottenham classificatosi secondo soltanto grazie alla migliore media gol, 8 in meno rispetto al grande Manchester United di quei tempi che si laureò Campione di Inghilterra guidato dal leggendario Matt Busby e schierando giovani fuoriclasse come Duncan Edwards e Bobby Charlton.
In FA Cup il PNE eliminò al Terzo Turno lo Sheffield Wednesday, ma solo dopo tre sfide: la prima, giocata a Deepdale, terminò in parità con il risultato di 0-0, il primo replay si giocò ad Hillsborough e terminò 2-2 dopo i tempi supplementari con i gol di Finney e Taylor per i Lilywhites.
Il secondo replay si giocò al Goodison Park di Liverpool e il PNE prevalse questa volta nettamente sconfiggendo le OWLS con un perentorio 5-1 grazie ai gol di O’Farrell, Thompson (2), Baxter e Taylor.
Al Quarto Turno il PNE si sbarazzò del Bristol Rovers vincendo a Bristol con il risultato di 1-4, in gol Dagger, Taylor e Finney, autore di una doppietta.
Nel Quinto Turno a Deepdale andò di scena un’emozionante e combattuta gara contro l’Arsenal: finì 3-3, grande protagonista il solito Finney che segnò una doppietta, mentre ilterzo gol fu realizzato da Thompson.
Nel replay ad Highbury però l’Arsenal vinse per 2-1, gol di Dagger per il PNE, eliminando i Lilywhites impedendo il raggiungimento dei Quarti di Finale.
Al termine della stagione Angus Morrison lasciò il Preston dopo 262 presenze e 70 gol.
La stagione 1957/58 vide ancora un North End assoluto protagonista che si piazzò al secondo posto in classifica alle spalle del Wolverhampton Campione che conquistò 5 punti in più rispetto ai Lilywhites. In FA Cup le cose andarono male con l’eliminazione al Terzo Turno per mano del Bolton.
Quella stagione verrà ricordata per sempre, però e purtroppo, per la tragedia di Monaco di Baviera nella quale il 6 febbraio 1958 l’areo che trasportava la squadra del Manchester United di ritorno da una partita giocata a Belgrado contro la Stella Rossa si schiantò.
Persero tragicamente la vita 23 dei 44 passeggeri tra i quali anche alcuni giovani calciatori di quella squadra che veniva soprannominata “The Busby Babes”, Geoff Bent, Roger Byrne, Eddie Colman, Duncan Edwards, Mark Jones, David Pegg, Tommy Taylor, Liam 'Billy' Whelan.
Una tragedia che sconvolse tutto il Paese e il mondo del calcio e che condizionò inevitabilmente quella stagione con il forte Manchester United che si classificò soltanto al nono posto della classifica dopo aver perso gran parte della squadra e giocando in uno stato d’animo di dolore.
Per il Preston fu comunque la conferma di essere una grande squadra, un gruppo di giocatori che forse avrebbe meritato di consacrarsi vincendo qualcosa.
In quella stagione si segnalarono i soliti Thompson, autore di 34 gol, record per il PNE in Prima Divisione, e Finney, autore di 14 gol.
Fu l’ultima stagione di un altro grande campione nella storia del Club, Tommy Docherty che giocò la sua ultima partita il 26 aprile 1958 in una vittoria per 3-0 contro l’Arsenal.
Docherty resterà nella storia e sarà uno dei giocatori con maggiori presenze per il Club, 349, attualmente al sedicesimo posto di questa particolare classifica, collezionate tra il 1950 e il 1958.
Nella stagione seguente arrivò un dodicesimo posto in classifica ed una eliminazione al Quinto Turno di FA Cup dopo un doppio replay contro il Bolton.
Il PNE eliminò Derby County (2-2/4-2) e Bradford City (3-2) prima di venire eliminato dai Trotters dopo due pareggi, 2-2 a Bolton e 1-1 a Deepdale, e la sconfitta per 1-0 sul campo neutro di Ewood Park a Blackburn.
Il capocannoniere stagionale fu ancora una volta Thompson, 21 gol, seguito da Hatsell, 18 gol.
Alla fine della stagione due giocatori importanti come Baxter e Mattinson lasciarono il Club, mentre nel corso della stessa aveva fatto il suo esordio Jim Smith, un giocatore che avrebbe poi collezionato 357 presenze con il PNE.
La stagione 1959/60 fu storica: il PNE si classificò nono e raggiunse il Sesto Turno di FA Cup, ma quello per cui verrà per sempre ricordata è che fu l’ultima di Tom Finney.
All’età di 38 anni Tom Finney si ritirò dal football.
Una leggenda vera nella storia del Preston North End, ma anche del fooball inglese.
In quella stagione Finney giocò comunque da protagonista e fu il miglior marcatore stagionale con 21 gol segnati, seguitio da Thompson, autore di 14 gol.
In Fa Cup il PNE eliminò Stoke City (1-1/3-1), Bristol Rovers (3-3/5-1) e Brighton (2-1), ma venne poi eliminato nei Quarti di Finale dall’Aston Villa che il 12 marzo 1960 a Villa Park si impose con il risultato di 2-0.
Giocò la sua ultima partita il 30 aprile 1960 a Deepdale davanti a 29.781 persone commosse e contro il Luton Town.
Il PNE vinse 2-0 grazie ai gol di Smith e Alston, ma il vero protagonista fu Finney che al termine del match salutò compagni e tifosi con un emozionante e commovente discorso di addio e di ringraziamento attraverso un microfono.
Era la fine di una carriera straordinaria durante la quale Tom Finney giocò per il Preston North End per 14 anni, dal 1946 al 1960 collezionando 472 presenze e segnando 210 gol.
Il numero di presenze non è un record, Finney risulta “soltanto” al sesto posto di questa classifica, ma si deve considerare che la sua carriera ufficiale iniziò tardi, a 24 anni, a causa della Guerra.
E’ un record assoluto, invece, il numero di gol segnati, ben 210, il miglior marcatore nella storia del PNE, davanti a Tommy Roberts (180) e Alex Bruce (171).
Ma oltre alle statistiche quello che conta era l’amore che Finney dimostrò nell’arco di tutta la sua carriera, ed ancora fino ad oggi nel corso della sua vita, verso il suo Club, rimanendo sempre fedele al Preston North End, giocando con esso anche in Seconda Divisione, rinunciando offerte forse migliori e di Club con i quali avrebbe potuto vincere qualcosa di importante.
Di certo ci fu un’offerta da parte del Palermo, squadra italiana, nel 1952, che però non offrì quanto il Preston richiedeva.
Finney ci andò vicino a vincere con il PNE.. nel 1952/53 il campionato sfuggì solo per la media gol inferiore rispetto a quella dell’Arsenal e nel 1954 la Finale di FA Cup fu persa contro il WBA dopo un 3-2 combattuto.
Ma le vittorie non sono tutto, Tom Finney, in seguito Sir Tom Finney (Titolo ricevuto per meriti sportivi a Buckingham Palace il 17 febbraio 1998), dimostrò sempre attaccamento alla squadra della sua città, diventandone una leggenda amata e rispettata ancora oggi.
Oltre al Preston ci fu solo la Nazionale Inglese per la quale giocò 76 volte segnando 30 gol tra il 1946 e il 1958, esordendo nel settembre 1946 al Windsor Park di Belfast in un match che vide l’Inghilterra battere per 7-2 l’Irlanda del Nortd e nel quale Finney segnò un gol.
Oltre al Preston ci fu solo la Nazionale Inglese per la quale giocò 76 volte segnando 30 gol tra il 1946 e il 1958, esordendo nel settembre 1946 al Windsor Park di Belfast in un match che vide l’Inghilterra battere per 7-2 l’Irlanda del Nortd e nel quale Finney segnò un gol.
Gol all’esordio in Nazionale, proprio come fece anche con la maglia del PNE.
Qualche giorno dopo l’Inghilterra vinse 0-1 a Dublino contro la Repubblica di Irlanda con il gol decisivo realizzato proprio da Finney.
Finney giocò i Campionati del Mondo nel 1950 in Brasile esordendo nella vittoria sul Cile per 2-0, nel 1954 in Svizzera e nel 1958 in Svezia quando nel 2-2 contro l’Unione Sovietica segnò il suo 29° gol pwe l’Inghilterra diventando, in quel momento, il miglior realizzatore nella storia della Nazionale.
Nell’ottobre 1958 segnò il suo 30° ed ultimo gol per l’Inghilterra contro l’Irlanda del Nord.
La sua ultima partita con la maglia dei Tre Leoni si giocò sempre nell’ottobre 1958 a Wembley proprio contro l’Unione Sovietica, l’Inghilterra vinse 5-0 e Nat Lofthouse, giocatore del Bolton, segnò il suo 30° gol eguagliando in quel momento il record di Finney.
Il 26 settembre 1960 venne organizzato a Deepdale un testimonial match per salutare Finney; si affrontarono una selezione composta da All Stars ed una composta da giocatori del PNE. Tra le All Stars figuravano Bert Trautman (portiere), Jimmy Armfield, Nat Lofthouse, Alex Parker, Wilf Mannion, Billy Liddell, Bill Shankly, Stan Matthews, Stan Mortensen, Neil Franklin e Billy Wright, ma l’ospite d’onore, anzi, il padrone di casa, il protagonista fu lui, Tom Finney, la Leggenda del Preston North End.
Nell’undici del PNE figuravano invece Else, Cunningham, Walton, Docherty, Dunn, Baxter, Thompson, McIlroy, Douglas, Mitchell ed ovviamente Finney.
Nell’agosto 1963, all’età di 41 anni, venne convinto dal manager della squadra Nordirlandese del Distillery a giocare una partita con il Club valevole per la Coppa Europea della stagione 1963/64 contro i Campioni in carica del Benfica.
La partita si giocò al Windsor Park di Belfast il 25 settembre 1963 e il Distillery riuscì a fermare i portoghesi in uno spettacolare pareggio per 3-3 nel quale Finney deliziò il pubblico con grandi giocate. Purtroppo per i nordirlandesi Finney non giocò la partita di ritorno a Lisbona che li vide sconfitti.
Finney sarebbe poi per sempre rimasto legato al Preston North End diventandone anche il Presidente tra il 2007 e il 2008.Come detto il 17 febbraio 1998 a Buckingham Palace venne onorato con il titolo di "Sir" per meriti sportivi.
Il 14 febbraio 2014 Sir Tom ci ha lasciati...
Caro Tom
Ho sempre sognato di conoscerti, di incontrarti, ora so che non lo potrò mai più fare.
RIP Sir Tom, RIP Legend.
Ci hai lasciato in questo notte di febbraio rendendola triste e lasciandoci impotenti di fronte alla tragica notizia.
Non ti ho mai incontrato, non ti ho mai visto giocare a pallone dal vivo, ma ho avuto sempre l'impressione di conoscerti, il tuo sorriso rassicurante mi accoglieva a Deepdale, la statua a te dedicata rendeva onore alla tua grandezza e a me bastava guardarla per sentirmi vicino a te.
Mi piace pensarti adesso lassù in cielo dove magari ritroverai tanti vecchi compagni, forse anche gli Invincibili ed insieme vi divertirete come ai tempi in cui "il Football era Football" a prendere a calci un pallone, forse un pallone a forma di nuvola..
Queste sono parole che escono dal cuore, non ne servono tante, in momenti come questi meglio il silenzio, il cordoglio, la vicinanza anche solo con le preghiere a te ed ai tuoi famigliari, caro Tom, permettimi di chiamarti così perchè, senza voler cadere nella retorica, mi sento come se fosse venuto a mancare un amico, perchè nel mio cuore ti ho sempre voluto bene, ho sempre pensato a te come un grande calciatore, una Leggenda del Preston North End, la mia squadra, ma soprattutto ti ho sempre considerato un grande uomo.
Lasci un vuoto incolmabile, domani a Deepdale i tuoi tifosi ti saluteranno con tutti gli onori che meriti, quei tifosi che ti hanno amato e che ti ameranno sempre.
Saranno momenti di dolore e commozione, ma forse alla fine sarà giusto continuare a giocare, a tifare North End, sperare che vinca, sperare che segni, senza abbonarlo mai, proprio come hai fatto tu.
Maledico il fatto di vivere in Italia, quanto vorrei essere lì adesso davanti alla tua statua, quanto vorrei essere a Deepdale a darti l'ultimo saluto ad applaudire in tua memoria con orgoglio e qualche lacrima che certamente mi scenderebbe sul viso.
Sarò lì con il cuore, non mancherò.
Ti lascio idealmente, in attesa di farlo di persona, un Giglio Bianco, bianco come la maglia che hai indossato con onore ed orgoglio.
Ti lascio idealmente, in attesa di farlo di persona, un Giglio Bianco, bianco come la maglia che hai indossato con onore ed orgoglio.
Con affetto.
Sergio e i GBS
Rest in Peace Tom, Rest in Peace Legend.
Ci siamo anche noi, con la nostra sciarpa, lontani, ma vicini, vicini con il pensiero e il cuore.
Sir Tom Finney, una Leggenda che non morirà mai perchè vivrà per sempre nei nostri ricordi e nei nostri cuori.
R.I.P. SIR TOM
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