LA STORIA DEL PRESTON NORTH END
Due foto, due foto in bianco e nero, due foto ormai vecchie e
sbiadite, due foto che guardo e riguardo e che ogni volta mi regalano emozioni,
sensazioni, passione, tifo.
Con i mezzi tecnologici di oggi le possiamo colorare,
modificare, ingrandire, migliorare, dar loro un aspetto esteticamente forse
migliore, ma io le preferisco così, originali e nella loro semplicità.
Bianco e nere, sbiadite, vecchie, sì, è proprio così che le
voglio vedere ed erano proprio così quando le vidi per la prima volta e subito
mi colpirono, subito mi fecero diventare curioso.
Le vidi per caso sfogliando i tanti libri sulla storia del
football britannico che riempiono la mia libreria, sì, le vidi e subito mi
colpirono.
Mi colpirono ed anche le didascalie attirarono subito le mie
attenzioni: “Gli Invincibili del Preston North End” recitava la prima, “Sir Tom
Finney” recitava la seconda.
Chi sono, cosa rappresentano, a quale epoca risalgono…
La mia iniziale curiosità divenne subito una morbosa voglia
di sapere, scoprire, studiare e spinto dalla passione cominciai le mie ricerche
tramite altri libri e internet.
Il Preston North End, un Club che, seguendo ormai da anni il
football britannico, conoscevo, ma non lo conoscevo per davvero, chi erano
quegli undici uomini ritratti in quella foto? Una foto vecchia, quei calciatori
avevano baffi e pettinature così diverse da quelle che usiamo oggi e vestivano
una camicia bianca semplicissima e lunghi pantaloni scuri.
Non potevo dire di conoscere il Preston North End se prima
non avessi scoperto la storia di quella foto, la storia degli “Invincibili del
Preston North End”.
E poi c’era quella seconda foto, anch’essa in bianco e nero,
ma apparentemente meno vecchia, rappresentava un calciatore, Sir Tom Finney
come indicava la didascalia, indossava anche lui una maglia bianca e
pantaloncini scuri, immortalato mentre calciava in precario equilibrio la palla
in mezzo ad una pozza d’acqua su un campo di calcio; l’acqua spruzzava dappertutto, ma il
calciatore incurante dava l’impressione di voler ad ogni costo conquistare quella
palla e calciarla.
Chissà che partita era, chissà se Finney avrebbe mai
immaginato che quella foto un giorno sarebbe diventata una statua.
Le mie ricerche portarono presto alle tanto attese risposte
alle mie domande: entrambe le foto riguardavano lo stesso Club, il Preston
North End, ma erano riferite a periodi diversi; la prima, come avevo capito
anche dalla didascalia, rappresentava la squadra del Preston che giocò e vinse
il primo campionato mai disputato nella storia del football mondiale, nella stagione
1888/89.
Quella squadra vinse il campionato da imbattuta guadagnandosi
meritatamente l’appellativo di “Invincibles”, già proprio come da didascalia,
“Gli Invincibili del Preston North End” che passarono alla storia come primo
Club a conquistare il Titolo di Campione di Inghilterra facendolo tra l’altro
da Invincibili e conquistando in quella stessa stagione anche la FA Cup,
diventando così anche il primo Club a vincere il “Double”.
Il PNE vinse anche il campionato nella stagione successiva e
quella squadra, quegli Invincibili, resta ancora oggi, e lo resterà per sempre,
nella storia del football e nei cuori di ogni tifoso del North End.
La seconda foto rappresentava, come già scoperto, Sir Tom
Finney, la Leggenda del Preston North End, un signore, prima che calciatore,
che diede la sua carriera da professionista completamente al suo Club ed alla
Nazionale Inglese.
Giocò tra il 1946 ed il 1960, resterà anch’egli, come gli
Invincibili, nella storia del football e del Preston North End per la sua
classe, per le sue giocate, ma anche per essersi sempre contraddistinto per
essere prima di tutto un gentiluomo.
Non vinse nessun trofeo, anche se ci andò vicino nelle
stagioni 1952/53 e 1953/54, ma un posto nel cuore dei tifosi lo ha sempre avuto
e sempre lo avrà e da qualche anno, come accennavo, e precisamente dal 31
luglio 2004, un posto lo ha anche stabilmente a Deepdale, lo storico stadio del
North End, dove gli è stata dedicata una bellissima statua chiamata “The
Splash” che lo raffigura mentre calciava quella palla in mezzo all’acqua (da
qui il nome “splash”), prendendo spunto da una foto pubblicata per il Sports Photograph of the Year nel 1956
riguardante una partita che il Preston North End stava giocando a Stamford
Bridge contro il Chelsea.
Il 5 aprile 2012 i tifosi del Preston in un Deepdale gremito
ed entusiasta hanno dato il loro sentito e sincero tributo alla loro Leggenda
in occasione del 90° compleanno di Sir Tom al quale sono stati dedicati
festeggiamenti e riconoscimenti, tra i quali una gigantografia del suo volto
riprodotta sulla facciata principale dello Stadio.
Oltre alla statua ed alla gigantografia a Sir Tom è stata
dedicata una delle vie che porta allo stadio (Tom Finney Way) ed una stand di
Deepdale denominata “Sir Tom Finney Stand” e nella quale i seggiolini sono
stati colorati in modo da formare il volto di Finney stilizzato (onore
riservato anche ad altre due leggende del Club, Alan Kelly e Bill Shankly).
Due foto.
Due foto in bianco e nero, vecchie e sbiadite, ma così
semplici e pieno di storia e fascino, in quelle due foto sono racchiuse parte
della gloriosa storia del Preston North End e rappresentano certamente l’inizio
della mia passione, ormai diventata tifo vero, per questo meraviglioso Club.
Non sarebbe comunque giusto ridurre a due foto, ed ai periodi
che esse rappresentano, la lunga e gloriosa storia di un Club fondato nel 1880
e che per anni ha contribuito notevolmente allo sviluppo del football ed a
scrivere pagini importanti ed indelebili nella sua storia.
- LE ORIGINI, LA NASCITA DEL PRESTON NORTH E ND FC E GLI INVINCIBILI
Il Preston North End venne infatti fondato ufficialmente e
come Football Club il 10 maggio 1880 presso il Deepdale Hotel a Preston, ma le
origini del Club risalgono ad ancora prima, prima degli Invincibili, prima di
Sir Tom, prima del 1880.
Le origini del Club risalgono infatti al 1862, anno in cui si
trovano le prime tracce della pratica del cricket a Preston quando si
affrontavano due scuole cristiane, Wellfield e Bow Lane, al campo denominato
Marsh.
Poi nel 1863 venne formata un'associazione sportiva con il
nome di Preston Nelson praticante oltre al cricket, anche l’atletica e il
rugby, attività sportive che si svolgevano sempre presso il Marsh.
Il nome Nelson sarebbe stato utilizzato per onorare l’eroe
nazionale Horatio Nelson, famoso per il suo servizio presso la Royal Navy e
soprattutto per la leggendaria Battle of Trafalgar avvenuta nel 1805 durante la
quale perse la vita con onore in difesa della propria Patria.
Erano anni importanti per la nascita e lo sviluppo del
football in Gran Bretagna, dalle regole di Cambridge a quelle di Sheffield che
portarono alla nascita dei primi Club calcistici seppur non professionistici,
lo Sheffield FC fondato nel 1857 è riconosciuto dalla FIFA come Club più antico
al mondo, al quale seguì nel 1860 l’Hallam FC, altro Club della “Città dell’Acciaio”.
Nel 1862 nacque anche il Club professionistico più antico, il
Notts County, seguito nel 1863 dallo Stoke City e nello stesso anno venne
formata la FA, la Football Association, che festeggia nel 2013 il proprio 150°
anniversario, che formalizzò le regole del football quando nella ormai famosa
taverna Lincoln’s Inn Fields di Londra si riunirono i membri fondatori
dell’Associazione.
Il Preston Nelson continuò tranquillamente le sue attività
sportive fino al 1866 quando ci fu una spaccatura tra i membri e la maggioranza
di essi decise di spostarsi in un nuovo terreno reso disponibile per
avvenimenti sportivi chiamato Moor Park.
Il nome rimase Preston Nelson, ma nel 1867 il Segretario del
Club, Harry Hulme, propose di aggiungere il suffisso "North End", più che altro per definire che la
sede era situata al Nord della città, che venne accettato dagli altri membri,
facendo diventare il nome completo “Preston North End”.
Il nome Preston derivava ovviamente dal nome della città
denominata in questo modo sin dalle sue origini, si pensa, prendendo spunto da
"priests town", la città dei preti, dato che la città era dominata da
un importante priorato.
Dopo varie crisi finanziarie che portarono a tempi molto duri
ed a vari cambiamenti societari come l’abbandono del primo Presidente, George
Howarth, il Club continuò a resistere anche grazie all’ingresso in Società di
nuovi membri tra i quali William Sudell, membro del Club dal 3 agosto 1867,
quando aveva solo 16 anni.
Grazie al suo coraggio ed a quello degli altri membri,
nonostante i continui problemi finanziari, il 21 gennaio 1875 il Club acquistò un terreno nella zona denominata Deepdale.
Fu una mossa che poteva forse sembrare azzardata e rischiosa,
ma che alla fine si rivelò decisiva e fondamentale.
Una scelta destinata a diventare storica ed importantissima,
dato che dal 1875 il Deepdale Stadium divenne lo stadio del Preston North End e
lo stadio professionistico più antico ancora in vita.
Continuare a giocare a cricket non era sostenibile dal punto
di vista finanziario quindi nel 1877 il North End si rivolse al rugby ma con
scarsi risultati vista la presenza in città del Preston Grasshoppers, Club
formatosi nel 1869 e con già un buon seguito.
La svolta arrivò nel 1878 quando si passò finalmente al
calcio giocando a Deepdale la prima partita contro l'Eagley il 5 ottobre di quell’anno con
il risultato finale di 0-1 a favore degli ospiti.
Fu anche la prima partita giocata a Deepdale e il North End
schierò la seguente formazione:
W Sudell, W Turner, J Sefton, T Charnley, T Wadeson, J Wadeson, C
Miller, T Parkinson, JF Dodgson, R Green and H S Carmel (Cpt).
Una seconda partita si giocò il 29 novembre 1879 contro
l’Halliwell, e successivamente a questa partita, esattamente 162 giorni dopo,
il Preston North End Football Club venne finalmente fondato.
Fino a poco tempo fa si credeva che la fondazione ufficiale
del Preston North End Football Club fosse avvenuta nel 1881, ma il 10 maggio
2013 il sito internet ufficiale del PNE ha annunciato che in quel giorno il PNE
festeggiava il suo 133° compleanno; questo perché un’incredibile scoperta
storica ha rivelato che l’anno esatto di fondazione fu il 1880 e proprio il 10
maggio.
A dimostrare questa incredibile ed affascinante scoperta è un
articolo del giornale Preston Harald datato 12 maggio 1880 nel quale si parla
di un'assemblea avvenuta il lunedì precedente (10 maggio appunto) al Deepdale
Hotel tra i membri del North End Cricket & Football Club al capo della
quale c'era Mr William Sudell.
Nel corso di questa storica assemblea venne deliberato che il
Club si sarebbe iscritto alla Lancashire Association Football Union seguendo le
regole di questa Lega e venne anche deciso il cambiamento della denominazione
del Club che da quel momento divenne Preston Athletic Society & North End
Cricket & Football Club.
I colori sociali del Club sin dalle origini erano il bianco e
il blu probabilmente prendendo spunto dal crest della città di Preston
rappresentante un agnello bianco su sfondo blu.
La prima divisa di cui si hanno tracce risale al 1882 ed era
composta da una maglia a righe orizzontali bianche e blu con pantaloni bianchi
e calzettoni blu.
Tra il 1884 e il 1887 il Club assunse però i colori bianco e
rosso per la maglia, con pantaloni blu, per poi adottare a partire dal 1888 la
divisa definitiva composta da maglia bianca e pantaloni blu (in alcuni rari
casi bianchi) con calzettoni che si sono alternati, ma sempre usando i colori
blu e bianco.
Dalla maglia bianca, che successivamente ispirò la divisa
scelta anche da altri Club tra i quali il Tottenham Hotspur, deriva anche il
soprannome del Club, “The Lilywhites”, letteralmente “I Gigli Bianchi”.
Il logo del Club venne introdotto ed adottato sulle maglie a
partire dagli anni ’40, probabilmente nella stagione 1947/48, e riprende lo
stesso simbolo della città di Preston, nel quale viene raffigurato un agnello
pasquale bianco che porta la croce.
Il Crest è quindi a sfondo religioso probabilmente questo è
dovuto al fatto che Preston, come detto in precedenza, era una città religiosa
data la presenza di un priorato.
Il primissimo distintivo ufficiale del Club rappresentava
l'agnello con tre rose rosse, simbolo del Lancashire. L'agnello è il simbolo di
St.Wilfrid, Santo Patrono di Preston.
Sotto all'agnello comparivano le lettere PP indicanti il
latino "Princeps Pacis", Principe della pace.
Secondo altre versioni però le lettere PP stavano ad indicare
"Proud Preston", orgoglioso Preston, dato che Preston ha avuto sempre
una reputazione di città orgogliosa.
Questa versione è quella che tutt'oggi appare più veritiera o
che comunque viene preferita dai tifosi e dal Club stesso.
Nel 1881 il Preston North End Football Club giocò a
Deepdale la sua prima partita perdendo
per 10-0 contro i vicini del Blackburn Rovers.
Non fu certo questa sconfitta a fermare le ambizioni del Club
e soprattutto di William Sudell che, diventato Segretario del Preston North
End, cominciò a cercare di costruire una squadra forte e pronta per competere
con gli altri Club investendo soldi e passione.
Sudell andò a selezionare giocatori da “arruolare” nella sua
squadra soprattutto in Scozia, proponendo un salario per ogni partita giocata
ed un posto di lavoro a Preston e dintorni.
Dalla Scozia nei successivi anni arrivarono a Preston
giocatori come John Goodall, Jimmy Ross, Nick Ross, David Russell, John Gordon,
John Graham, Robert Mills-Roberts, James Trainer, Samuel Thompson e George
Drummond, ai quali si aggiunsero i locali Bob Holmes, Robert Howarth e Fred
Dewhurst, tutta gente che sarebbe poi diventata, qualche anno dopo, molto
importante per la storia del Club.
Gli altri Club, però, non approvavano i metodi utilizzati da
Sudell e quando nel 1884 l’Upton Park, squadra londinese, arrivò a Preston per
disputare una partita di FA CUP, si lamentò ufficialmente con la Football
Association contestando il fatto che il PNE utilizzasse giocatori stipendiati e
che quindi si trattava non più di un Club amatoriale, ma professionistico.
Sudell ammise davanti alla Football Association che i
giocatori del Preston venivano pagati per giocare, ma aggiunse che questa era
una pratica ormai diffusa e che non era contraria a nessun regolamento.
Tuttavia la FA fu in disaccordo e decise di espellere il
Preston North End dalla FA CUP.
Ma il football stava cambiando e molti altri Club capirono
che la strada da percorrere era quella del professionismo e al Preston si
aggiunsero Club importanti come Sunderland e Aston Villa, decise a portare
avanti l’idea del professionismo nel calcio.
Nell’ottobre del 1884 i tre Club informarono la FA della loro
decisione di formare una Associazione calcistica alternativa, la British
Football Association.
A questo punto la Football Association, intuendo che la
richiesta dei Club avrebbe potuto danneggiarla, rispose formando un sotto
comitato, al quale avrebbe fatto parte anche William Sudell, che avrebbe avuto
il compito di esaminare il problema.
Il 20 luglio 1885 fu una data importante e determinante per
il football professionistico dato che la Football Association annunciò che era
nell’interesse della FA stessa legalizzare l’impiego di calciatori
professionisti da parte delle squadre, ma entro comunque certe restrizioni,
come quella che imponeva ai Club di poter pagare soltanto giocatori che fossero
nati o che avessero vissuto negli ultimi due anni in un raggio di sei miglia
dalla residenza del loro Club di appartenenza.
L’intuizione di Sudell si rivelò giusta e le sue idee vennero
così premiate.
Questa data rappresentò il primo fondamentale passo verso il
professionismo e possiamo affermare con certezza che fu proprio Sudell con il
suo Preston North End a spingere la FA a
prendere questa storica decisione, diventando certamente uno dei primi Club a
diventare professionista.
Sotto la guida di Sudell il Preston divenne uno dei maggiori
Club di quei tempi in tutta l’Inghilterra.
Tra il 22 Agosto 1885 e il 26 Aprile 1886, il North End
rimase imbattuto vincendo 59 delle 64 partite giocate, segnando 318 goals e
subendone solo 60.
Nel 1886 Major William Sudell ingaggiò Arthur Wharton, che aveva da poco battuto il
record di velocità correndo a Stamford Bridge in soli dieci secondi 100 yards,
che passò alla storia per essere il primo calciatore di colore a giocare in
Inghilterra ed esordì, nel suo ruolo di portiere, nel 1887 in una semifinale di
FA CUP, competizione nella quale ovviamente il PNE venne riammesso, contro il
West Bromwich Albion, persa per 3-1.
Dopo essere stati eliminato in semifinale nella stagione
precedente, nel primo turno di Fa Cup della stagione 1887-88, il PNE battè
l’Hyde con l’incredibile risultato di 26-0, un record di gol segnati in una
partita di FA CUP ancora oggi imbattuto.
In quella squadra la coppia d’attacco era formata da due
formidabili calciatori, John Goodall e Jimmy Ross che in quella partita siglò
ben sette gol.
Dopo aver eliminato nei turni successivi anche Bolton (9-1),
Haliwell (4-0), Aston Villa (1-3), Sheffield Wednesday (1-3) e Crewe Alexandra
(4-0), il PNE raggiunse la Finale che perse a sorpresa il 24 marzo 1888 per 2-1
ancora contro il WBA al Kennington Oval davanti a 20.000 spettatori.
Prima di quella sconfitta il PNE aveva vinto addirittura 42
partite consecutive nel corso della stagione 1887/88.
Nel 1888, su iniziativa di William McGregor, direttore
dell’Aston Villa, si formò ufficialmente la Football League durante una
riunione tenutasi presso l'Hotel Anderson's a Londra i cui membri fondatori
furono dodici Club: sei provenienti dal Lancashire, Preston Norh End,
Accrington, Blackburn Rovers, Burnley ed Everton, sei provenienti dalle
Midlands, Aston Villa, Derby County, Notts County, Stoke, West Bromwich Albion
e Wolverhampton Wanderers.
La prima stagione della Football League ebbe inizio nel
settembre 1888 ed in occasione del primo match del Preston a Deepdale accorse
una folla di più di 6.000 spettatori per assistere alla sfida contro il Burnley
giocatasi l’8 settembre e vinta per 5-2.
Il Preston North End conquistò il campionato da Invincibile
conquistando 18 vittorie e 4 pareggi totalizzando 40 punti in classifica, ben
11 in più rispetto all’Aston Villa classificatosi secondo.
John Goodall si laureò capocannoniere di quel primo campionato
realizzando 20 gol, Ross ne segnò 19, Dewhurst 12, per un totale di 74 gol fatti
e solo 15 subiti.
Era nata la leggenda degli Invincibili.
In tutta la storia del campionato inglese soltanto l’Arsenal
nella stagione 2003/04, 115 anni dopo, è riuscita ad eguagliare il record
vincendo il campionato senza mai perdere una partita.
Quella foto, la foto degli Invincibili, erano loro,
immortalati in quella foto, loro che vinsero quello storico campionato, loro… Bob
Holmes, Robertson, David Russell, Bob Howarth, Johnny Graham, Jimmy Trainer ,
Jack Gordon, Jimmy Ross, John Goodall, Fred Dewhurst, Geordie Drummond, ma
anche quelli che giocarono meno partite meritano di essere menzionati,
Mills-Roberts, Whittle, Graham W., Thomson, Edwards, Goodall A., Inglis, oltre
ovviamente a Major William Sudell, il grande stratega, il grande condottiero di
questa squadra così forte.
C’era anche lui nella foto, William Sudell, con il suo
cappello a cilindro, il suo cappotto scuro e quella barba che sembrava renderlo
più vecchio, lui immortalato insieme alla squadra, sì, perché anche lui era uno
degli Invincibili, anche lui contribuì pur non scendendo in campo, collaborò
costruendo quella squadra, gettando le basi per formare un gruppo di campioni e
probabilmente seguendone la preparazione, motivandoli e seguendoli sempre ad
ogni partita.
Una squadra leggendaria che vinse anche la FA Cup alla fine
di quella stessa stagione battendo il 30 marzo 1889 al The Oval il
Wolverhampton per 3-0 con i gol di Ross, Dewhurst e Thomson, dopo aver
eliminato Bootle, Grimsby, Birmingham e Wba in semifinale.
La FA Cup fu conquistata senza subire nemmeno un gol, altro
record, fu il primo Double della storia, l’accoppiata Campionato-Coppa, un vero
trionfo per Sudell ed i suoi ragazzi.
Nell’arco di tutta la stagione vennero utilizzati 18
giocatori, Jonnhy Graham e Bob Holmes furono sempre impiegati collezionando 27
presenze, il goleador stagione fu John Goodall, autore di 22 reti complessive.
La stagione successiva fu ancora trionfale, il Preston North
End si laureò Campione di Inghilterra per la seconda volta consecutiva.
Questa volta non vinse da invincibile, 15 vittorie, 3 pareggi
e 4 sconfitte, per un totale di 33 punti, 2 di vantaggio sull’Everton secondo,
segnando 71 gol e subendone 30.
In questa squadra non c’era più John Goodall, passato a
sorpresa al Derby County, c’erano però Nick Ross, capocannoniere della squadra
con 22 gol e Jimmy Ross, autore invece di 19 gol.
Il Preston venne eliminato dalla Fa Cup al Terzo Turno, dopo
essersi qualificato battendo Newton Heat e Lincoln City, per mano del Bolton
che si impose per 2-3 a Deepdale.
Nell’arco della stagione vennero utilizzati 19 giocatori,
Gordon e Trainer vennero sempre utilizzati, mentre il capocannoniere stagionale
fu Nick Ross autore di 24 gol stagionali.
Nella stagione successiva il Preston si classificò al secondo
posto in classifica alle spalle dell’Everton, in FA Cup arrivò l’eliminazione
già al Primo turno dopo la sconfitta per 3-0 contro lo Stoke.
L’impressione è che questa squadra avrebbe potuto vincere di
più, nelle due stagioni successive arrivarono altri due secondi posti in
classifica, sempre alle spalle del Sunderland, e nel 1893 arrivò un’altra
eliminazione nelle semifinali di FA Cup.
Dopo aver eliminato Burton Swifts, Accrington, Middlboro
Ironopolis, i ragazzi di Sudell dovettero cedere all’Everton, ma arrendendosi
soltanto dopo due replay perdendo per 2-1 la sfida che impedì di raggiungere la
Finale.
Oltre al solito Jimmy Ross nella stagione 1892/93 si
contraddistinse un altro bomber nelle file del North End, si trattava di Frank
Becton, capocannoniere stagionale della squadra con 23 centri totali, di cui 8
in FA Cup.
La fine degli Invincibili e lo smantellamento di quel
meraviglioso gruppo di campioni arrivò, forse non per caso, proprio a partire
dalla stagione 1893/94 quando alla guida del PNE non c’era più il leggendario
Major William Sudell.
La sua carriera ebbe infatti un brutto epilogo dato che nel
1895 venne accusato di irregolarità finanziarie e venne incarcerato per 3 anni.
Dopo la sua scarcerazione emigrò in Sudafrica dove morì nel 1911.
Al posto di Sudell alla guida del Club subentrò Mr. W.E. Ord
J.P. che sarebbe poi rimasto a ricoprire il ruolo fino alla stagione 1919/20.
In quella stagione il North End si classificò soltanto al 14°
posto in classifica salvandosi dalla retrocessione nella nuova Division Two
(formatasi nel 1892) soltanto grazie alla vittoria per 4-0 ottenuta nel test
match contro il Notts County giocatosi il 28 aprile 1894.
In FA Cup il PNE venne eliminato dal Liverpool nel secondo
turno, ma bisogna segnalare la larga vittoria per 18-0 nel Primo Turno contro
il Reading, nella quale Jimmy Ross segnò 6 gol, Becton e Cowan 4 gol a testa.
Al termine di questa stagione il leggendario ed Old
Invincible, Jimmy Ross, lasciò il PNE dopo aver totalizzato 101 gol in gare
ufficiali, attualmente il settimo tra i migliori marcatori nella storia del
Club.
- L'INIZIO DEL NUOVO SECOLO E LA FINALE DI FA CUP DEL 1922
Nelle stagioni successive il Preston alternò buoni
piazzamenti in campionato (senza però mai andare oltre il quarto posto) a
piazzamenti deludenti, fino ad arrivare alla clamorosa retrocessione al termine
della stagione del 1900/01.
In questo campionato il PNE si classificò al penultimo posto
in classifica; nell’ultima giornata a Deepdale perse per 2-3 contro il WBA una
sfida decisiva che, in caso di vittoria, avrebbe potuto significare
l’ottenimento della salvezza.
Anche in FA Cup in queste stagioni il PNE non riuscì ad
ottenere grandi risultati, fatta eccezione per la stagione 1896/97 quando si
dovette arrendere al Terzo Turno all’Aston Villa dopo due replay perdendo con
il risutato di 2-3 la combattuta ed ultima sfida.
Nella squadra che retrocesse in quella maledetta stagione l’unico
superstite della leggendaria squadra degli Invincibili era Bob Holmes, che
rimase nel Club fino al 1902 collezionando 300 presenze.
Dalla stagione 1901/02 quindi il Preston giocò in Division
Two fino a quando al termine della stagione 1903/04 vinse il campionato
ottenendo la promozione.
Purtroppo il 12 giugno 1902 morì prematuramente, all’età di
37 anni, il grande Jimmy Ross, uno degli “Old Invincibles”.
La stagione della promozione vide il PNE prevalere nella
corsa alla conquista del campionato su Woolwich Arsenal e Manchester United,
riuscendo a restare imbattuto per 13 partite consecutive; il capocannoniere
della squadra fu Percy Smith, autore di 26 gol.
Il ritorno in Division One vide il PNE protagonista di un
ottavo posto e soprattutto del secondo posto in classifica ottenuto nella
stagione 1905/06.
Nello staff tecnico di quella squadra figurava anche G.
Drummond, uno degli Invincibili che certamente diede i suoi buoni consigli ai
giocatori che furono protagonisti di un grande campionato classificandosi alle
spalle del Liverpool campione a soli 4 punti di distanza.
Forse non decisiva, ma certamente influì sul risultato finale
in classifica, fu la sconfitta per 1-2 proprio contro il Liverpool in una
partita giocata a Deepdale il 24 marzo 1906.
Non andò bene invece in FA Cup con il North End eliminato già
al Primo Turno dal Birmingham.
Il capocannoniere di quella stagione fu Dickie Bond, grande
protagonista con 17 gol e trascinatore della squadra.
Dopo quel campionato, il Preston non riuscì a ripetersi e
nelle stagioni successive ottenne posizioni medio basse in classifica ed anche
in FA Cup arrivarono eliminazioni già ai primi turni.
Il 9 marzo 1907 il PNE vinse a Deepdale contro il Derby
County con il risultato di 1-0; questo gol realizzato da Percy Smith fu il n. 1.000 segnato dal Club in partite di campionato.
Un grande onore per Percy Smith che continuò a giocare e
segnare per il Preston North End fino alla stagione 1909/10.
Nella stagione 1911/12 arrivò purtroppo un’altra
retrocessione in Division Two, dopo un campionato deludente nel quale il PNE si
classificò al penultimo posto in classifica combattendo però fino alla fine
nella concitata lotta per non retrocedere.
Al termine della stagione il leggendario portiere Peter
McBride lasciò il North End dopo ben 469 presenze tra il 1898 e il 1912,
attualmente è riconosciuto come il sesto giocatore con più presenza nella
storia del Club.
Nella stagione successiva il North End si riscattò
immediatamente ottenendo il titolo di Campione della Division Two ed ottenendo
di conseguenza la promozione.
Il Preston vinse il campionato prevalendo sui rivali locali
del Burnley di 3 punti conquistando 53 punti, il capocannoniere della squadra
fu Green.
Poco prima del giorno di Natale venne acquistato dal Woolwich
Arsenal per la cifra più alta spesa fino a quel momento dal Club, £ 1,000,
l’attaccante Alf Common, uno dei migliori calciatori dell’epoca anche se ormai
giunto nella fase finale della sua carriera (verrà eletto nel 1998 tra le 100
leggende nella storia della Football League), ma grande protagonista
soprattutto con la maglia del Middlesbrough.
Una partita importante fu giocata a Deepdale il 26 aprile
1913 contro il Blackpool, altra squadra rivale. Il North End si era già
assicurato il Titolo, mentre il Blackpool si trovava in fondo alla classifica,
ma senza il rischio di retrocedere visto che a quell’epoca la Terza Divisione
non era ancora nata.
Poteva sembrare una partita inutile, ma non fu così,
l’orgoglio e la voglia di vincere contro i rivali prevalsero nei giocatori in
campo che furono protagonisti di un match combattuto e vinto dal North End per
2-1 grazie ai gol di Haliwell e Marshall. I tifosi festeggiarono a lungo quella
vittoria e la promozione aspettando che i giocatori, guidati dal capitano
Holdsworth, andassero a ricevere i loro meritati applausi sotto gli spalti.
Erano le prime avvisaglie di un derby che proseguirà nella
storia e che vedrà le due squadre protagoniste di grandi battaglie dove ci si
contende l’orgoglio!
La stagione successiva vide ancora il Preston retrocedere in
Division Two, per poi tornare nella massima serie dopo la promozione ottenuta
al termine della stagione 1914/15 quando conquistò il secondo posto in
classifica alle spalle del Derby County.
I protagonisti di quella stagione furono Osborn (17 gol) e
Macauley (16 gol), anche se la vera stella della squadra era Joe McCall.
Il Preston totalizzò 50 punti, 3 in meno al Derby, contro il
quale perse 0-2 proprio all’ultima giornata non riuscendo così a conquistare il
Titolo di Campione.
Al termine della stagione Tommy Rodway lasciò il Club dopo
aver giocato 351 partite dal 1904.
Tra il 1915 e il 1919 i campionati vennero sospesi a causa
del conflitto della Prima Guerra Mondiale, durante questo periodo il North End
giocò partite amichevoli schierando spesso giocatori occasionali e, come
imposto dalla FA, non remunerati.
Furono 143 i giocatori impiegati nelle 144 partite disputate,
di cui 56 giocarono una sola volta.
Nel periodo natalizio del 1915 il PNE giocò una partita
amichevole per raccolta fondi contro una rappresentativa di militari che
includeva anche alcuni ex giocatori del Club.
Alcuni ex giocatori presero parte al conflitto, si hanno
notizie in particolare Fred Osborn, ferito il 10 novembre 1918 dopo tre anni in
Francia, Sandy Robertson, un “Old Invincible” , ferito, tornò in Inghilterra e
ricevette in seguito una medaglia, Dickie Bond e Percy Hartley, fatti
prigionieri in Germania, John Barbour, John Ford, Tom Saul, Michael Swarbrick,
William Gerrish persero purtroppo la vita. Benjamin Green invece risultò tra i
dispersi.
Onore a questi uomini che combatterono per la propria
Nazione.
Finalmente tornò la pace e, in qualche modo, la normalità ed
anche il football ricominciò ad essere giocato ufficialmente ed i campionati
ripresero.
Nella stagione 1919/20 il PNE riuscì a salvarsi in Division
One spinto soprattutto dai gol, 26 in campionato, del bomber Tommy Roberts e
guidato dal manager Vincent Hayes.
Alla fine di questa stagione il ruolo di Chairman
appartenente a Mr. W.E. Ord J.P., che fu anche sindaco della città di Preston
tra il 1907 e il 1908 , venne preso da Meyrick Hollins.
Nel 1920/21 il PNE terminò il campionato in sedicesima
posizione, ma fu protagonista di un’ottima FA Cup arrivando fino alle
semifinali venendo poi eliminato dal Tottenham in un match giocato a
Hillsborough, stadio dello Sheffield Wednesday, e terminato 2-1 a favore degli
Spurs.
Il North End aveva eliminato nei turni precedenti Bolton,
Watford, Luton e Hull City.
Il bomber stagionale fu ancora Tommy Roberts (25 gol) seguito
da Woodhouse (17 gol) che, insieme al leader della squadra, Archie Rawlings,
guidarono la squadra fino a quella semifinale.
In FA Cup andò ancora meglio nella stagione 1921-22, quando
il Preston si giocò la Finale perdendola contro l’Huddersfield Town, squadra
fortissima in quel periodo, guidata dal celebre Herbert Chapman (poi grande
manager anche dell’Arsenal) che avrebbe vinto tre campionati consecutivi a
partire dalla stagione 1923/24.
Sotto la guida del manager Haynes e con il ritorno
provvisorio in dirigenza di W.E. Ord che si affiancò a Sir Hollins, il PNE fu
protagonista di una corsa sensazionale in quella edizione della FA CUP.
Vennero eliminati Wolverhampton (3-0), Newcastle (3-1),
Barnsley (1-1/3-0), Arsenal (1-1/2-1).
Contro Barnsley e Arsenal servì il replay, decisiva una
doppietta di Roberts per sconfiggere per 2-1 i Gunners a Hillsborough e
guadagnarsi la semifinale.
L’avversario fu ancora il Tottenham che nella precedente
edizione aveva eliminato i Lilywhites proprio in semifinale.
La partita si disputò anche stavolta ad Hillsborough, ma
questa volta fu il Preston ad imporsi vincendo 2-1 con i gol di Roberts e
Rawlings.
Nell’altra semifinale fu l’Huddersfield ad avere la meglio
sul Notts County vincendo 2-0.
La Finale si giocò allo Stamford Bridge di Londra, stadio del
Chelsea, il 29 aprile 1922 davanti a 53.710 spettatori e venne decisa da un
calcio di rigore trasformato al 67° minuto da Smith che regalò la vittoria
all’Huddersfield Town.
La formazione del PNE che scese in campo quel giorno a
Stamford Bridge era composta da
Mitchell, Hamilton, Doolan, Duxbury, McCall,
Williamson, Rawlings, Jefferis, Roberts, Woodhouse, Quinn, giocatori che
sfiorarono una grande impresa.
Onore comunque a quella cavalcata del PNE, che in campionato
si classificò al sedicesimo posto, guidato anche in questa stagione dai gol di
Roberts (25 di cui 7 in FA Cup) e Woodhouse (15) e da Rawlings autore tra
l’altro di tre gol importanti in FA Cup.
La stagione 1922/23, terminata al sedicesimo posto in
classifica, venne caratterizzata dalle dimissioni nel febbraio 1923 del manager
Vincent Hayes, alla guida del Club dal 1915, sostituito dalla dirigenza, il
Chairman era tornato ad essere unicamente Sir Meyrick Hollins, da James
Lawrence.
Una stagione deludente, date le attese dopo la vittoria
sfiorata in FA Cup, nella quale si contraddistinse il solito Roberts, autore di
29 gol, così come quella successiva, con Roberts ancora capocannoniere.
Ma andò ancora peggio nel 1924/25 quando il PNE terminò in
penultima posizione retrocedendo ancora una volta in Division Two.
Durante questa stagione nel mese di aprile Lawrence rassegnò
le proprie dimissioni e venne rimpiazzato da Frank Richards in tempo per
giocare solo l’ultimo match con la squadra ormai già retrocessa.
Al termine della stagione Joe McCall, che esordì nel PNE il
15 settembre 1906 contro il Woolwich Arsenal, annunciò il suo ritiro dopo aver
collezionato 395 presenze con la maglia White. Diventerà tra i giocatori
(attualmente al 13° posto) più presenti nella storia del Club.
Nella stagione 1925/26 in Division Two furono molti i nuovi
giocatori in rosa, tra i quali Alex James, scozzese proveniente dal Raith
Rovers e che già in questa sua prima stagione fu il capocannoniere della
squadra realizzando 14 gol.
James sarebbe poi rimasto al PNE fino al 1929 giocando 147
partite e segnando 53 gol, prima di passare all’Arsenal dove si sarebbe
affermato definitvamente diventando uno dei protagonisti di una squadra
vincente guidata da Herbert Chapman.
Si sarebbero alternate poi stagioni tra alti e bassi in
Second Division fino alla sospirata promozione ottenuta al termine della
stagione 1933/34 quando il PNE arrivò secondo in classifica alle spalle del
Grimsby.
Nelle stagioni tra il 1925 e il 1932 si contraddistensero
giocatori come Norman Robson (capocannoniere nella stagione 1927/28 nella quale
il PNE si classificò al quarto posto), George Harrison, Dave Morris, Alex Hair
Nella stagione 1927/28 venne dato l’incarico di nuovo manager
ad Alex Gibson che sarebbe rimasto in carica fino al 27 gennaio 1931 quando
venne sostituito da Lincoln Hyde che a sua volta si dimise il 9 febbraio 1932.
Da quel giorno e fino al 21 aprile 1936 il Chairman Hollins affidò la guida
della squadra ad uno staff tecnico per poi affidarsi a Tommy Muirhead al quale
venne dato il doppio incarico di manager e segretario.
Tommy Roberts lasciò il Preston North End dopo aver
realizzato tra il 1919 e il 1928 ben 180 reti; Roberts è il secondo miglior
realizzatore nella storia del Club, alle spalle solo della Leggenda Tom Finney.
Al termine della stagione 1928/29 il PNE fece una tourneè
negli Stati Uniti ed in Canada alla quale però non partecipò Alex James,
probabilmente il miglior giocatore della squadra, visto che ormai il suo futuro
all’Arsenal era già stato deciso.
Nella stagione 1931/32 esordì Frank Gallimore, giocatore che
avrebbe poi collezionato 244 presenze con il Club, e il PNE disputò una buona
FA Cup arrivando fino al Quinto Turno facendosi eliminare dall’Huddersfield
(4-0 il risultato) dopo aver eliminato Tottenham, Bolton e Wolves, guidato in
quella stagione dal bomber Ted Harper, autore di 26 gol.
La stagione 1932/33 vide un altro esordio importante, quello
di Jimmy Milne, altro giocatore che avrebbe giocato a lungo nel Club, fino al
1939 collezionando 230 presenze, e diventandone anche il manager dal 1961 al
1968.
In questa stagione il PNE si classificò nono a fu ancora Ted
Harper a segnare più di tutti realizzando ben 37 reti stagionali.
Come detto la stagione 1933/34 fu quella della promozione, ma
anche quella di un altro esordio eccellente.
Il 9 dicembre 1933 fece infatti la sua prima apparizione nel
match giocato a Deepdale davanti a 9.000 spettatori circa contro l’Hull e vinto
con il risultato di 5-0, Bill Shankly. Cronache dell’epoche parlano di un
“impressionante debutto” per il giovane Bill.
Shankly, scozzese e proveniente dal Carlisle, sarebbe
diventato nel corso della storia una Leggenda del Club dedicando tutta la sua
carriera da calciatore al PNE collezionando tra il 1933 e il 1949 ben 339
presenze.
A Shankly, come già accennato, è dedicato oggi a Deepdale un
intero settore e, come per Tom Finney e Alan Kelly, il suo volto è riprodotto
sugli spalti di quel settore.
Shankly diventerà poi anche una Leggenda come manager del
Liverpool che allenò con grande successo tra il 1959 e il 1974.
Fu un’ottima stagione per il Preston che ottenne il secondo
posto in classifica collezionando 52 punti, e che arrivò fino al Sesto Turno
della FA Cup dopo aver eliminato Leeds, Workington e Northampton.
Il 3 marzo a Deepdale però, nella partita dei quarti di
finale, il Leicester vinse per 0-1 impedendo a Shankly e compagni di
raggiungere le semifinali.
Il capocannoniere della squadra fu Stephenson, autore di 16
gol, ma tra i giocatori migliori c’era certamente Harry Holdcroft, il portiere,
che con i suoi interventi permise al PNE d essere la difesa meno battuta del
campionato.
Nella stagione successiva, quella del sospirato ritorno in
Division One, il PNE si comportò bene ottenendo l’undicesimo posto in
classifica ed arrivando ancora fino al Sesto Turno di FA Cup.
Il capocannoniere stagione fu il nuovo arrivato James “Bud”
Maxwell, scozzese proveniente dal Kilmarnock, che mise a segno 26 gol.
Anche Shankly fu protagonista di una bella stagione. Pian
piano si stava costruendo una grande squadra che qualche anno più tardi avrebbe
regalato una grande soddisfazione ai propri tifosi.
In Fa Cup il PNE eliminò Barnsley, Swindon e Bristol City
fino ad arrivare al match contro il WBA; al The Hawthorns, davanti a 56.227
spettatori, l’Albion si impose per 1-0 impedendo per il secondo anno
consecutivo al North End di raggiungere le semifinali.
Come già detto il 21 aprile 1936 Muirhead divenne il nuovo
manager e sotto la sua guida, dopo una buona stagione nel 1935/36 con il PNE
che si classificò settimo guidato ancora dai gol di Maxwell e dei fratelli
O’Donnell, nel 1936/37 il North End arrivò addirittura alla Finale di FA Cup.
In campionato le cose non andarono benissimo, quattordicesima
posizione in classifica, ma la corsa in FA Cup fu davvero incredibile.
Il PNE disponeva di un ottimo attacco con il bomber stagionale
Frank O’Donnell, 27 gol, suo fratello, Hugh O’Donnell, 9 gol, ed il solito
“Bud” Maxwell, 12 gol.
La marcia in FA Cup fu perfetta, 5 vittorie, senza dover
quindi ricorrere a nessun replay, prima della Finale.
Vennero rispettivamente eliminate Newcastle, 2-0 con gol di
Beresford e F. O’Donnell, Stoke City, 5-1, con gol di Dougal, F. O’Donnell
(tripletta) ed un autogol, Exeter City, 5-3, con gol di Beresford, F. O’Donnell
(ancora tripletta), H. O’Donnell, Tottenham, 3-1, con gol di Dougal e dei fratelli
O’Donnell.
Si arrivò poi alla semifinale giocata a Londra, ad Highbury,
stadio dell’Arsenal, il 10 aprile 1937, contro il West Bromwich Albion che
l’anno prima aveva eliminato i Lilywhites ai quarti di finale.
Il North End vinse nettamente con il risultato di 4-1 con
doppiette di Dougal e del solito grande trascinatore Frank O’Donnell
qualificandosi per la Finale dovre avrebbe incontrato il Sunderland che aveva
eliminato il Milwall nell’altra semifinale.
Per il Preston si trattava della 4° finale della sua storia
dopo quelle del 1888, 1889 (vinta) e 1922.
La Finale si giocò nel mitico Wembley il 1 maggio 1937 alle
ore 3.00pm davanti a 93.495 spettatori, molti dei quali accorsi dal Nord
Inghilterra per seguire le rispettive squadre.
La formazione schierata da Muirhead era composta da
Burns,
Gallimore, Beattie, Shankly, Tremelling, Milne, Dougal, Beresford, F.
O’Donnell, Fagan, H. O’Donnell.
Il Sunderland era la squadra favorita, in campionato si era
piazzata all’ottavo posto in classifica, ma nella stagione precedente si era
laureata Campione di Inghilterra.
Nelle sfide di campionato il Sunderland si era imposto per
3-0 in casa, ma il PNE aveva poi vinto per 2-0 a Deepdale con i gol di
Athertorn e Beresford.
La partita vide il North End passare in vantaggio al 44°
minuto di gioco grazie all’undicesimo gol in questa competizione del bomber
Frank O’Donnell.
Fu però purtroppo solo un’illusione e il sogno di riportare a
Preston l’ambito trofeo svanì sotto i colpi di Gurney, Carter e Burbanks che
regalarono il 3-1 e la vittoria finale al Sunderland.
- IL TRIONFO DEL 1938 IN FA CUP
Grande delusione per il Preston che però nella stagione
successiva, 1937/38, trovò il pronto riscatto conquistando finalmente la FA Cup
ai danni dell’Huddersfield Town, squadra che battè i Lilywhites nella Finale
del 1922.
Quella fu una stagione entusiasmante: il North End conquistò
anche il terzo posto in campionato con soli 3 punti in meno rispetto
all’Arsenal Campione.
Alla guida della squadra non c’era più Muirhead, ma uno staff
tecnico probabilmente controllato dal Chairman Hollins che finalmente raccolse
i frutti dopo i tanti anni passati nella dirigenza del Club.
Una stagione memorabile nella quale il protagonista assoluto
fu il nuovo acquisto, proveniente dal Manchester United, George Mutch, miglior
giocatore della stagione, capocannoniere con 18 gol totali realizzati ed autore
del gol decisivo che regalò la FA Cup al PNE.
Ma ovviamente quel PNE così forte non era solo Mutch, c’erano
giocatori importanti come il Capitano Tom Smith, Bill Shankly, Gallimore, Dougal
(15 gol), Beattie (11 gol) Maxwell (8 gol) ed i fratelli O’Donnell (8 gol per
Hugh, 7 per Frank).
Le possibilità di vincere il campionato si annullarono
probabilmente dopo due partite decisive giocate nelle ultime giornate: il
pareggio esterno per 0-0 conto i Wolves, classificatosi secondi, e soprattutto
la sconfitta del 23 aprile 1938 a Deepdale contro l’Arsenal che si impose per
1-3 mettendo le mani sul Titolo di Campione di Inghilterra.
Fu in ogni caso disputato un campionato di altissimo livello,
in particolare il North End diede spettacolo al Goodison Park quando vinse 3-5
contro l’Everton una partita emozionante e con i gol realizzati da Mutch (2
rigori), Beattie, H.O’Donnell, Dougal.
La grande scalata in FA Cup partì l’8 gennaio 1938 quando a Deepdale il West Ham venne sconfitto
per 3-0 grazie ad una tripletta di Mutch.
Nel secondo turno, ancora a Deepdale, fu il Leicester ad
essere eliminato con il PNE che si impose per 2-0 con i gol di Mutch e H.
O’Donnell.
Davanti a 72.121 spettatori, il 12 febbraio 1938, il Preston
North End sbancò Highbury battendo per 0-1 l’Arsenal che si sarebbe poi
laureato Campione di inghilterra. Una grandissima vittoria arrivata grazie al
gol decisivo realizzato da Dougal.
Ancora a Londra, ma questa volta contro il Brentford i
Lilywhites vinsero senza troppi problemi con un netto 0-3 determinato dalle
reti di Beattie (doppietta) e H. O’Donnell.
Il Preston era così qualificato per le semifinali,
l’avversario era l’Aston Villa, squadra di seconda divisione, ma che aveva
eliminato nei turni precedenti il Manchester City e il forte Charlton di quei
tempi (quarto nel campionato di Prima Divisione).
Si giocò il 26 marzo 1938 sul campo neutro di Bramall Lane,
casa dello Sheffield United, dove accorsero 55.129 spettatori.
Furono Mutch e H. O’Donnell a regalare il 2-1 e la conseguente
qualificazione alla Finale.
Ad attendere i Lilywhites c’erano ancora loro, i Terriers
dell’Huddersfield Town che nel 1922 negarono a McCall e gli altri di alzare al
cielo il Trofeo.
L’Huddersfield in semifinale aveva aveva avuto la meglio sul
Sunderland, battuto per 3-1.
Ben 93.497 spettatori arrivarono a Wembley quel 30 aprile
1938 e tutto era pronto quando l’arbitro Jewell diede inizio al match.
Fu una partita equilibrata che terminò 0-0 al 90° minuto; si
dovette attendere l’ultimo minuto degli extra-time per decidere il match:
quando ormai le squadre erano stanche ed ormai la partita sembrava finita un
contropiede di Mutch, che si involò verso la porta avversaria palla al piede,
si concluse con un fallo di Young, capitano dei Terries, che atterrò Mutch in
area di rigore.
L’arbitro non ebbe dubbi e fischiò il calcio di rigore:
nonostante la tensione e l’importanza di quel momento Mutch si incaricò di
calciare il penalty trasformandolo e regalando la vittoria al PNE.
Il risultato fu quindi 1-0 su calcio di rigore, stesso
epilogo della Finale del 1922, ma questa volta furono i Lilywhites ad avere la
meglio conquistando la seconda FA Cup della loro storia dopo quella conquistata
nel 1889 dagli Invincibili.
La formazione che trionfò quel giorno era la seguente:
Holdcroft, Gallimore, A. Beattie, Shankly, Smith, Batey, Watmough, Mutch,
Maxwell, R, Beattie, H. O’Donnell.
Undici eroei destinati ad entrare nella storia del Club, una
magnifica vittoria, un trionfo meritato, 5 vittorie, 12 gol segnati e soltanto
1 concesso.
Smith, il Capitano, alzò la prestigiosa Coppa al cielo di
Londra davanti ai compagni di squadra ed ai tifosi accorsi da Preston
entusiasti. Una festa che proseguì anche a Preston dove la squadra venne
accolta trionfalmente con festeggiamenti al Market Place.
La stagione 1938/39 fu caratterizzata dal cambio in Società
dove al comando si instaurò Mr J.I. Taylor, dopo 18 anni sotto la guida di Sir
Hollins, in carica dal 1920.
Si iniziò con un match di grande prestigio nel quale il PNE,
detentore della FA Cup, affrontò l’Arsenal Campione di Inghilterra,
nell’incontro valevole per Charity Shield che, giunto alla sua 25° edizione,
metteva di fronte, appunto, le squadre che nella stagione precedente avevano conquisto
la FA Cup ed il Titolo di Campione di Inghilterra.
Si giocò il 26 settembre 1938 ad Highbury, stadio dei
Campioni dell’Arsenal, davanti a 35.000 spettatori.
I Gunners si imposero per 2-1 con doppietta di Ted Drake, per
i Lilywhites segnò B. Beattie.
La formazione che scese in campo quel giorno ad Highbury era
composta da:
Holdcroft, Gallimore, A.Beattie, Shankly, Batey, Milne, McGibbon,
Mutch, Dougal, B. Beattie, Maxwell.
Nonostante quella sconfitta, fu un’altra stagione positiva
anche se forse ci si sarebbe aspettati di più dopo i risultati di quella
precedente; in campionato il PNE si classificò al nono posto, mentre in FA Cup
l’avventura terminò per mano del Portsmouth che vinse 1-0 e che avrebbe poi
conquistato il Trofeo sconfiggendo i Wolves in Finale.
Il North End eliminò Runcorn, Aston Villa e Newcastle prima
di cedere di fronte ai Pompeys.
Il protagonista della stagione fu sicuramente Jimmy Dougall
che fu anche il capocannoniere della squadra con 19 gol realizzati.
- LA NASCITA DI UNA LEGGENDA: L'ESORDIO DI TOM FINNEY
Purtroppo nel 1939 il football dovette fermarsi ancora una
volta ed ancora a causa di un sanguinoso conflitto, la Seconda Guerra Mondiale,
che vide l’Inghilterra colpita dai bombardamenti tedeschi.
Il conflitto obbligò a fermare i campionati fino al 1946, in
quel periodo, come accadde durante la Prima Guerra Mondiale, molti calciatori
risposero alla chiamata alle armi, tuttavia molti Club parteciparono a tornei
amichevoli, come la League War Cup e dei veri e propri campionati regionali.
Nel 1941 il PNE conquistò la War Cup e la Northern Division.
Jimmy Dougall giocò in questo periodo 154 partite con il PNE
realizzando 96 gol.
Prima che il conflitto iniziasse e che i campionati venissero
sospesi il Preston North End aveva messo sotto contratto un giovane idraulico
di Preston, “The Preston Plumber”.
Si chiamava Tom Finney e ancora non lo sapeva, ma questo
idraulico avrebbe fatto la storia del Preston North End, sarebbe diventato la
Leggenda, il più grande, il più amato.
Ed ecco che allora stiamo per arrivare a quella seconda foto,
la foto che immortalava Tom Finney mentre calciava il pallone a Stamford
Bridge, ma non è ancora il momento…
Suo padre volle che Tom finisse l’apprendistato per diventare
idraulico, ma nella mente e nei sogni del ragazzo c’era il football; spedì una
lettera al Preston per poter sostenere un provino, ma il Club ignorò la sua
lettera. Il padre, Alf, riuscì ad ottenere che suo figlio potesse sostenere un
provino parlandone davanti ad una pinta di birra con Will Scott, che faceva
parte dello staff tecnico del PNE, nel suo pub.
Il giovane Tom iniziò a giocare nelle squadre giovanili del
Preston, c’è una documentazione riguardante un ”Match programme” del 1938 che
annunciava un incontro tra il Preston North End Juniors “A” e il Preston North
End Juniors “B” nel quale nelle formazioni annunciate figurava anche il nome di
Finney.
Non potendo giocare partite ufficiali con il PNE nel periodo
della Guerra esordì in partite non ufficiali: in quel periodo molti Club
utilizzavano i cosiddetti “guest players” e cioè giocatori sotto contratto con
altri Club che giocavano occasionalmente e non retribuiti per altre squadre.
Nella prima partita della “Wartime season”, nel 1940/41,
Finney giocò per il PNE, composto da giocatori delle giovanili, contro un
Liverpool composto da parecchi “Guest Players” tra i quali l’ex Northender
Frank O’Donnell (passato all’Aston Villa) e due giovani destinati a diventare
due leggende dei Reds, Bob Paisley e Billy Liddell.
La partita terminò 3-3 e Finney fu coinvolto in due dei tre
gol dei giovani Whites, un grande e promettente inizio. Quei giovani, ed in
particolare Finney, impressionarono tutti ed un giornale locale chiamò quella
squadra “The Babes” (18 anni prima dei tragicamente famosi Busby Babes del
Manchester United).
La prima partita in casa Finney non la giocò a Deepdale, che
era diventato un centro militare durante il periodo bellico, ma al vicino
Leyland Motors Ground (in totale il PNE ci giocò nove partite prima che
Deepdale riaprì parzialmente l’8 febbraio 1941 per un match contro lo Sheffield
United).
In quella stessa stagione Tom Finney vestì la maglia del PNE
in occasione della League War Cup nella quale giocò tutte le partite segnando
anche 4 gol contro Bolton, Tranmere e Manchester City.
Il PNE conquistò quella Coppa elimando Bury (6-5), Bolton
(6-1), Tranmere Rovers (20-2), Manchester City (5-1) e Newcastle (2-0) prima di
approdare alla Finale di Wembley.
La Finale contro l’Arsenal si giocò il 10 maggio 1941, ben
200 tifosi del PNE, nonostante il difficile periodo, accorsero fino a Londra;
la partita terminò 1-1 e si rese necessario il replay.
Il replay si giocò il 31 maggio 1941 all’Ewood Park di
Blackburn e il Preston vinse con il risultato di 2-1 grazie ad una doppietta di
R. Beattie che portò sul 1-0 il North End e che regalò la vittoria segnando
anche il secondo gol dopo il momentaneo pareggio dei Gunners.
La formazione del PNE era composta da
Fairbrother, Gallimore,
Scott, Shankly, Smith, A. Beattie, Finney, McLaren, H. O’Donnell, R. Beattie,
Dougal
Nell’Arsenal figurava un calciatore come Cliff Bastin, che
dal 1929 segnava gol a valanghe per i Gunners.
Il North End conquistò addirittura il Double, per quanto
potesse contare in un periodo del genere, vincendo anche la Northern Division
composta da 36 squadre.
Anche in questa competizione Finney si mise in mostra
meritandosi più volte gli applausi di Deepdale formando una coppia d’attacco
micidiale con McLaren che segnò una tripletta nel 6-1 al Liverpool nella
partita che diede il Titolo al PNE.
Occasionalmente cone Guest Player, Finney giocò con le maglie
del Southampton, con il quale esordì nel dicembre del 1942 al The Dell perdendo
per 3-1 contro l’Arsenal, e con quelle di Bolton e Newcastle.
Tom Finney rispose anche alla chiamata alle armi difendendo
il proprio Paese combattendo in Egitto e in Italia.
La guerra ritardò l’inizio della carriera di Finney che potè
esordire ufficialmente solo all’età di 24 anni quando i campionati ripresero
nel 1946.
Nella stagione 1946/47 finalmente il football tornò alla
normalità, la guerra era finita, aveva lasciato morte e dolore, ma
l’Inghilterra voleva ripartire con orgoglio e per farlo una piccola parte la
poteva avere anche lo sport che avrebbe riportato i tifosi negli stadi per
distrarsi e cercare di divertirsi dopo tanto dolore.
La prima stagione dopo la guerra vide il Preston schierare
parecchi nuovi giocatori, tra i quali, stavolta ufficialmente, anche Tom Finney
che esordì il 31 agosto 1946 a Deepdale nella prima partita della stagione
contro il Leeds United.
Il PNE si impose con il risultato di 3-2 e Finney segnò il
suo primo gol ufficiale proprio il giorno del suo esordio e dopo lunghi sette
anni senza calcio i tifosi scoprirono il nuovo talento, colui che poi sarebbe
diventato leggenda.
In quel match combattuto fu il PNE a passare in vantaggio
grazie al gol di un altro debuttante, McIntosh, servito da un assist proprio di Finney.
Il PNE trovò il raddoppio al 18° minuto con il primo gol con
la maglia White di Tom Finney; dopo 25 minuti il Leeds accorciò le distanze, ma
al 75° fu il veterano Dougal a riportare il North End in vantaggio di due gol.
Nel finale gi ospiti trovarono il gol dell’inutile e definitivo 3-2.
Quella stagione vide il Preston NE terminare il campionato in
settima posizione, mentre in FA Cup arrivò fino al Sesto Turno facendosi
eliminare dal Charlton, vittorioso per 2-1, dopo aver eliminanto Northampton,
Barnsley e Sheffield Wednesday.
In occasione della vittoria per 6-0 sul Barnsley, Finney
segnò i suoi primi due gol in FA Cup, di cui uno su calcio di rigore.
Il Club era guidato ancora dal Chairman J.I. Taylor che era
anche a capo dello staff tecnico.
I protagonisti di quella stagione furono senza dubbio Tom
Finney, autore anche di 9 gol, e Willie McIntosh, bomber della squadra con 32
gol stagionali.
Il partner d’attacco nei tempi della guerra di Finney,
McLaren, segnò 6 gol nelle 18 partite in cui venne impiegato.
In quella squadra figuravano ancora giocatori del calibro di
Shankly, Mutch e Dougal anche se gli ultimi due, che al termine della stagione
lasciarono il Club, vennero utilizzati molto poco.
Nella stagione successiva la squadra ottenne ancora buoni
risultati classificandosi al settimo posto in campionato ed arrivando ancora al
Sesto Turno di FA Cup.
Nelle foto storiche si nota che a partire da questa stagione
sulle maglie bianche della divisa da gioco comparve il famoso logo del Club,
rappresentato dall’Agnello con la croce e con la sigla PP.
Il trascinatore della squadra fu soprattutto Andy McLaren
autore di 18 gol, ma anche McIntosh, 17 gol, e Finney, 14 gol, si confermarono
ai livelli della stagione precedente.
Il cammino in FA Cup iniziò con la vittoria per 2-1 sul
Milwall e proseguì con le vittorie su Portsmouth, 3-1, e Manchester City, 1-0.
Il 28 febbaio 1948 arrivò però l’eliminazione per mano del
Manchester United, che terminò al secondo posto in classifica in campionato e
che vinse poi quella FA Cup battendo in finale il Blackpool, che vinse per 4-1
ad Old Trafford.
Nella stagione 1948/49 arrivò la deludente ed inaspettata
retrocessione; il PNE terminò incredibilmente il campionato al penultimo posto
in classifica ed anche in FA Cup venne eliminato al Secondo Turno dal
Leicester.
Questa fu l’ultima stagione prima del ritiro del leggendario
Bill Shankly che giocò la sua 339° ed ultima presenza con il Club il 19 marzo
1949 in occasione del match contro il Sunderland e perso per 1-3 a Deepdale.
Una grande leggenda destinata a restare nel cuore dei tifosi
e nella storia del Club.
Fu però anche la stagione d’esordio per Angus Morrison, un
giocatore che si rivelerà importante per il PNE, e per Bobby Langton che
impressionò subito diventando il miglior realizzatore della squadra con 12
centri.
Finney segnò sette gol, mentre McIntosh e McLaren non
giocarono molte partite, segnarono poco e lasciarono il Club alla fine della
stagione.
La stagione 1949/50 vide dei cambiamenti a livello societario
con l’arrivo di un nuovo Chairman, N. Buck Esq. e di un manager, Will Scott.
Il Preston si classificò sesto non riuscendo ad ottenere la
promozione ed in FA Cup venne eliminato al Terzo Turno dal Watford.
Brown con 13 gol fu il miglior marcatore, ma la stella della
squadra era certamente Finney, autore di 11 gol, ed anche Angus Morrison si
mise in mostra segnando 9 gol.
In questa stagione esordirono con la maglia dei Lilywhites
Willie Cunningham, Tommy Docherty e Willie Forbes, tutti nomi da ricordare.
Nel 1950/51 l’ex giocatore del PNE, Jimmy Milne, entrò a far
parte dello staff tecnico del manager Will Scott ed esordirono Charlie Wayman e
Joe Marston.
Fu una stagione trionfale con il North End che conquistò il
Titolo di Campione della Seconda Divisione conquistando 57 punti, 5 di
vantaggio sul Manchester City, secondo.
La formazione tipo era composta da
Gooch, Cunningham, Scott,
Docherty, Mattinson/Marston, Forbes, Finney, Horton, Wayman, Beattie, Morrison
Wayman fu il grande bomber realizzando 29 gol, seguito da
Horton, 23, e da Finney, 13.
Horton ebbe anche il merito e l’onore di segnare il gol n.
3.000 nella storia del Club in campionato in occasione del match giocato il 7
ottobre 1950 a Luton contro gli Hatters e vinto 1-2.
Si stava costruendo un’ottima squadra che negli anni seguenti
avrebbe fatto la storia, o almeno, ci sarebbe andata vicinissima.
Sotto la guida tecnica dell’ottimo duo formato da Scott e
Milne, il Preston nella stagione del suo ritorno in Prima Divisione ottenne un
ottimo settimo posto in classifica.
Fu ancora decisivo il bomber Charlie Wayman autore di 24 gol,
ma grandi protagonisti furono anche questa volta Tom Finney, autore anche di 13
gol, e Angus Morrison, che realizzò 12 gol oltre a giocare bene dimostrando il suo valore.
- LE VITTORIE MANCATE NEL '53 E NEL '54
In questa stagione vennero gettate le basi per quella
successiva: il campionato della stagione 1952/53 passerà alla storia come uno
dei più combattuti ed incerti e con un epilogo davvero sfortunato per il Preston
North End.
Infatti il PNE sfiorò la grande impresa terminando al secondo
posto dopo un testa a testa incredibile e durato per tutta la stagione con
l’Arsenal che vinse il campionato soltanto grazie ad una media calcolata in
base ai gol segnati e subiti.
Il campionato delle due squadre fu talmente equilibrato che
entrambe le squadre ottennero 54 punti guadagnati attraverso 21 vittorie, 12
pareggi e 9 sconfitte, l'Arsenal segnò 97 reti subendone 64 per una differenza
reti di +33, mentre il Pne segnò 85 gol subendone 60 per una differenza reti di
+25.
La regola della differenza reti, però, non era ancora in
vigore (sarebbe poi stata introdotta nel 1977) ed in questi casi si calcolava
la media dei gol segnati e subiti: l'Arsenal ottenne una media di 1,516, mentre
il Pne di 1,417.
I Gunners quindi vinsero il campionato grazie alla minima
differenza a favore di 0,099.
L'Arsenal avrebbe conquistato il Titolo anche se fosse già
stata presente la regola della differenza reti e con più facilità dato che
aveva ottenuto una differenza reti nettamente migliore (+12) rispetto al Pne.
L'Arsenal si aggiudicò così il settimo Titolo della propria
storia, un record a quei tempi, mentre il Preston non riuscì a vincere il suo terzo
campionato dopo quelli vinti storicamente nelle prime stagioni del campionato
inglese nel 1888-89 e nel 1889-90.
Le partite da ricordare sono soprattutto quelle delle ultime
due appassionanti giornate: il 25 aprile 1953 si giocò a Deepdale la sfida
proprio tra Preston ed Arsenal, mentre tra il 29 aprile ed il 1 maggio 1953 si
giocò l'ultima decisiva giornata con il Pne impegnato fuoricasa contro il Derby
County e con l'Arsenal che invece ospitava il Burnley ad Highbury.
Il 25 aprile 1953 fu dunque il grande giorno, in programma a
Deepdale c'era il big match tra il Preston North End, secondo in classifica con
50 punti, e l'Arsenal che guidava la classifica con 52 punti.
L'attesa era ovviamente grandissima, l'Arsenal arrivava da
uno 0-0 ottenuto contro il Cardiff City, mentre il Pne aveva battuto 2-0 il
Manchester City.
A Deepdale erano presenti 39.537 spettatori.
Il Preston schierava la seguente formazione:
Thompson,
Cunningham, Scott, Docherty, Marston, Dunn, Finney, Foster, Wayman, Baxter,
Morrison
Il Preston vinse questo match per 2-0 grazie ai gol di Finney
e Wayman e raggiunse clamorosamente, ad una giornata dal termine del
campionato, la vetta della classifica a pari merito con l'Arsenal a quota 52
punti.
Tutto si sarebbe quindi deciso la giornata successiva.
Il Preston giocava il 29 aprile 1953 al Baseball Ground
contro il Derby County e vinse 1-0 grazie ad un gol di Tom Finney.
L'Arsenal giocava invece il 1 maggio 1953 ad Highbury contro
il Burnley, sesto in classifica, conoscendo già il risultato del Preston e
sapendo quindi di dovere assolutamente vincere.
La partita iniziò male per i Gunners che dopo soli 3 minuti
di gioco erano già in svantaggio a causa di un autogol di Mercer che deviò
nella propria porta un cross di Stephenson.
A questo punto il Titolo era nelle mani del Preston, ma la
reazione dei Gunners fu veemente e già nel corso del primo tempo ribaltarono il
risultato a proprio favore portandosi addirittura sul 3-1 grazie ai gol di
Forbes, Logie e del solito Lishman.
Nel secondo tempo gli ospiti segnarono il gol del 3-2 che
però rimase il risultato finale dando la vittoria all'Arsenal che, come già
detto, si aggiudicò il campionato proprio grazie alla media dei gol segnati e
subiti favorevoli per soli 0,099.
Naturalmente fu una grandissima delusione per il Pne, anche
se comunque questa resterà per sempre uno dei migliori campionati disputati dal
Club.
Protagonisti assoluti di questa sensazionale stagione, nella
quale il PNE venne eliminato dal Tottenham al Quarto Turno di FA Cup, furono
ancora una volta Wayman, sempre capocannoniere con 26 gol realizzati, Finney,
19 gol, Morrison, 13 gol, oltre a Lewis, 14 gol, ed al nuovo acquisto Jimmy
Baxter autore di 7 gol e di una stagione d’esordio convincente. Ma tra i
migliori bisogna certamente segnalare anche Docherty, un difensore roccioso che
contribuì notevolmente per permettere al North End di avere una delle migliori
difese del campionato, seconda solo a quella del Burnley.
Non sono chiari i motivi per cui nel marzo 1953, nonostante
l’ottimo rendimento della squadra, il manager Will Scott venne sostituito da
Scott Symon.
E si arrivò ad un’altra stagione storica per il Preston North
End: 1953/54 significa Finale di FA Cup.
In campionato, dopo il precedente secondo posto, non andò
bene, il PNE ottenne una deludente undicesima posizione in classifica, ma il
percorso in FA Cup fu meraviglioso.
Guidati dal manager Symon e dal grande Jimmy Milne, Finney e
compagni andarono ancora una volta vicini all’impresa, ma solo sfiorandola, la
sfortuna o la bravura degli altri diedero purtroppo un’altra delusione ai
tifosi Lilywhites anche se resterà sempre l’orgolglio di essere arrivati a
Wembley a giocarsi la Finale contendendosela alla pari con il West Bromwich
Albion che quell’anno in campionato si piazzò al secondo posto in classifica.
La corsa verso la Finale di Wembley iniziò dalla partita
vinta al Baseball Ground il 9 gennaio 1954 contro il Derby County per 0-2 con i
gol di Finney e Wayman.
Nel quarto turno arrivò un’altra vittoria esterna per 0-2
contro il Lincoln City grazie ai gol di Baxter e Wayman che in questa occasione
segnò il suo 100° gol per il Club. La partita si disputò su un campo ghiacciato
che condizionò la maggiore classe dei giocatori del PNE che riuscirono comunque
ad avere la meglio dimostrando la propria superiorità.
Il quinto turno vide il PNE impegnato in casa, a Deepdale,
contro l’Ipswich Town; il North End si sbarazzò degli avversari con un
tennistico 6-1 grazie alle doppiette del solito Wayman e di Baxter, oltre ai
gol di Finney e Morrison.
Nel sesto turno non fu per niente facile ed il PNE, per avere
la meglio del Leicester City, ebbe bisogno addirittura di due replay: nella
prima partita, giocata a Leicester, infatti , le squadre pareggiarono 1-1 con
il gol di Morrison pareggiato nel finale da una punizione dalla lunga distanza
di Jackson.
Il primo replay si giocò a Deepdale ed anche in questo caso
il risultato fu di parità, questa volta per 2-2 con i gol del Pne siglati da
Wayman e Morrison sempre in rimonta.
Il secondo replay si giocò sul campo neutro di Hillsborough,
a Sheffield, con il North End che riuscì finalmente ad avere la meglio sugli
avversari vincendo per 3-1. Il PNE si portò sul 2-0 con Baxter e Foster, ma il Leicester
accorciò le distanze con Rowley in dubbia posizione di fuorigioco. Ci pensò
però Finney a spezzare finalmente l’equilibrio segnando il gol del definitvo
3-1 che chiuse il match.
Si arrivò così alla semifinale, l’avversario lo Sheffield
Wednesday; la partita si giocò al Maine Road di Manchester e il North End giocò
una partita spettacolare nella quale avrebbe potuto segnare molti più gol.
Assoluto protagonista fu Finney che regalò grandi giocate e gli assist decisivi
per i gol di Wayman e Baxter. Un dato significativo fu il conteggio dei corner
battuti dalle due squadre: 23 il PNE e 1 soltanto il Wednesday. Ad assistere a
questa partita accorsero 75.213 persone.
Il PNE aveva finalmente raggiunto il sogno di andare a
Wembley, l’avversario sarebbe stato il West Bromwich Albion che in semifinale
aveva avuto la meglio sul Port Vale.
La Finale si giocò sabato 1 maggio 1954 in un Wembley
gremito, 100.000 spettatori, molti dei quali accorsero da Preston invadendo
Londra con il loro entusiasmo.
Arrivò il momento dell’ingresso in campo, I due Capitani, Tom
Finney per il PNE e Len Millard per il WBA, guidarono le squadre verso il
centrocampo dove incontrarono e strinsero la mano alla Regina Madre alla quale
presentarono ogni membro delle relative squadre.
Il pubblico cominciò a cantare “Abide with me” con grande
partecipazione creando un’atmosfera davvero favolosa.
Per ragioni di salute non potè partecipare a questa giornata
memorabile Mr James I. Taylor, il Chairman del North End, sostituito dalla
moglie.
La formazione schierata da Symon era la seguente:
Thompson,
Cunningham, Walton, Docherty, Marston, Forbes, Finney, Foster, Wayman, Baxter,
Morrison
Tra le file del WBA l’attaccante Allen era il giocatore più
pericoloso che aveva portato con la sua doppietta contro il Port Vale in Finale
I Baggies, e che giocò tra il 1950 e il 1961 per questo Club segnando qualcosa
come 208 reti.
La stretta di mano fra i due Capitani e poi l’arbitro, A.
Luty, diede inizio al match!
La partita fu assolutamente spettacolare e colma di emozioni;
il WBA vinse per 3-2 dopo una lotta intensa contro un avversario deciso a non
arrendersi mai.
I Lilywhites combatterono fino alla fine e si dovettero
arrendere soltanto all’87° minuto quando Griffin segnò il gol decisivo a favore
dei Baggies.
Il match fu sin dai primi minuti molto combattuto con
entrambe le squadre molto intraprendenti, ma fu il WBA a passare in vantaggio
al 21° minuto di gioco con il bomber Allen che dopo essersi liberato della
marcatura di Cunningham battè Thompson.
Il Pne riuscì però a reagire immediatamente.. palla al
centro, azione dei Lilywhites che portò al gol Morrison al 22° minuto, fu
l’1-1, risultato con cui terminò il primo tempo.
Dopo l’intervallo le squadre tornarono in campo decise a
prendersi la vittoria ed al 51° il North End realizzò il gol del sorpasso con
una bellissima conclusione al volo di Wayman sulla quale il portiere avversario
non potè nulla.
Il gol di Wayman arrivò però con il giocatore in dubbia
posizione di fuorigioco, ancora oggi rimane il dubbio, ma la sensazione è
proprio quella di una posizione irregolare.
Per il bomber del North End si trattò in ogni caso del sesto
gol in questa competizione, un gol in ogni turno, anche se non in ogni partita
(non segnò in due delle tre partite giocate contro il Leicester).
Fu ovviamente una grande gioia per la squadra e per i tifosi
accorsi da Preston, ma durò soltanto dodici minuti dato che al 63° ancora Allen
segnò per il WBA grazie ad un calcio di rigore assegnato a causa di un fallo
commesso all’interno della propria area di rigore da Docherty ai danni di
Barlow.
Con ancora circa trenta minuti da giocare e con il punteggio
in equilibrio le due squadre lottarono alla ricerca del gol; galvanizzati dal
gol del pareggio i Baggies cercarono subito di sfruttare il momento, ma la
difesa del Preston si comportò molto bene impedendo agli attaccanti avversari
di rendersi pericolosi.
Ma fu il portiere del WBA, Sanders, a rendersi protagonista
di una grande parata su una conclusione di Foster.
Le speranze del North End però purtroppo terminarono all’87°
minuto, a pochi minuti dal termine dei tempi regolamentari, quando Griffin tagliò
dalla fascia verso il centro del campo e scoccò un tiro veloce e obliquo che
non lasciò speranze a Thompson.
Fu il gol del definitivo 3-2 che permise al West Bromwich
Albion di conquistare la FA CUP tra la grande gioia dei suoi tifosi.
La delusione per i giocatori del Preston fu davvero grande,
per molti questa era la partita della vita, l’emozione forse condizionò la
prestazione di alcuni di loro ed anche di Finney, il giocatore più talentuoso
che però in questa partita non riuscì ad avere una buona prestazione.
Per il Club e per i tifosi quella giornata fu comunque una
festa, il raggiungimento della finale, la partita a Wembley, furono comunque
motivo di soddisfazione ed orgoglio.
La sera stessa all’Hotel Savoy la squadra cenò e brindò
nonostante la sconfitta, la delusione era forte, ma il fatto di averci provato
e di essere andati così vicini a conquistare la FA CUP colmarono comunque di
orgoglio Finney e tutti gli altri giocatori.
Il giorno del ritorno a casa fu incredibile: a Preston la
squadra venne accolta come se avesse vinto il trofeo e i giocatori trattati
come degli eroi.
I giocatori vennero accolti ufficialmente in Market Square e
poi con un bus scoperto girarono le vie della città salutando e ringraziando le
folle di tifosi accorsi per salutare i loro eroi.
I negozi erano addobbati a festa, la banda accolse con la
musica la squadra, le strade erano colme di tifosi in festa e venne organizzato
anche un buffet per i giocatori, un vero giorno di festa, una festa nonostante
la sconfitta.
Fu una stagione comunque positiva, Wayman fu il
capocannoniere della squadra con 32 gol, Baxter ne segnò 20, Foster 16 e
Finney, probabilmente il migliore, ne segnò 14.
Finney venne anche premiato come Giocatore dell’Anno dalla
Football Association.
Finney, Tom Finney e quella foto, adesso sì che riconosco un
grande campione in quella foto, adesso sì che si può capire perché hanno pure
costruito una statua.
Nella stagione 1954/55 venne assunto un nuovo manager, Frank
Hill, ma i risultati non furono all’altezza delle aspettative, la squadra
terminò in quattordicesima posizione ed in FA Cup venne eliminata al Quarto
Turno dal Sunderland.
Il protagonista e goleador della squadra fu Jimmy Baxter,
autore di 17 gol, mentre Wayman, che al termine della stagione lasciò il North
End dopo aver segnato 117 gol tra il 1950 e il 1955, giocò solo 6 partite,
senza però perdere il vizio del gol, segnandone 6.
Anche la stagione 1955/56 non fu esaltante, anzi, fu negativa
con il PNE che terminò al diciannovesimo posto in classifica rischiando la
retrocessione e che venne eliminato già al Terzo Turno di FA Cup.
Si segnalarono comunque il solito Tom Finney, ma anche il
nuovo acquisto Tommy Thompson che con i suoi 23 gol in campionato aiutò la
squadra ad ottenere la salvezza.
Al termine della stagione il manager Hill venne licenziato ed
al suo posto venne assunto Cliff Britton.
La stagione seguente, sotto la guida tecnica di Britton, fu a
dir poco esaltante: il PNE potè contare su uno straordinario Tom Finney, votato
al termine della stagione come Calciatore dell’Anno dalla “Football Writers’”
diventando il primo calciatore a ricevere il premio per due volte, e sui gol,
29 stagionali, di Tommy Thompson, ottenendo un fantastico terzo posto in
classifica e raggiungendo il 5° Turno di FA Cup.
Fu proprio in questa stagione, nella partira del 25 agosto
1956 giocata e persa per 1-0 a Stamford Bridge contro il Chelsea, che Tom
Finney calciò quella palla in un pomeriggio piovoso a Londra.
La foto, ecco, è qui che tutto si ricollega, Finney calcia
quella palla in mezzo ad una pozza d’acqua e viene immortalato in una foto
diventata storica trasformata poi addirittura in una statua 48 anni dopo, il 31
luglio 2004, posta sul piazzale di Deepdale.
In campionato i ragazzi di Britton conquistarono 56 punti, gli
stessi del Tottenham classificatosi secondo soltanto grazie alla migliore media
gol, 8 in meno rispetto al grande Manchester United di quei tempi che si laureò
Campione di Inghilterra guidato dal leggendario Matt Busby e schierando giovani
fuoriclasse come Duncan Edwards e Bobby Charlton.
In FA Cup il PNE eliminò al Terzo Turno lo Sheffield
Wednesday, ma solo dopo tre sfide: la prima, giocata a Deepdale, terminò in
parità con il risultato di 0-0, il primo replay si giocò ad Hillsborough e
terminò 2-2 dopo i tempi supplementari con i gol di Finney e Taylor per i
Lilywhites.
Il secondo replay si giocò al Goodison Park di Liverpool e il
PNE prevalse questa volta nettamente sconfiggendo le OWLS con un perentorio 5-1
grazie ai gol di O’Farrell, Thompson (2), Baxter e Taylor.
Al Quarto Turno il PNE si sbarazzò del Bristol Rovers
vincendo a Bristol con il risultato di 1-4, in gol Dagger, Taylor e Finney,
autore di una doppietta.
Nel Quinto Turno a Deepdale andò di scena un’emozionante e
combattuta gara contro l’Arsenal: finì 3-3, grande protagonista il solito
Finney che segnò una doppietta, mentre ilterzo gol fu realizzato da Thompson.
Nel replay ad Highbury però l’Arsenal vinse per 2-1, gol di
Dagger per il PNE, eliminando i Lilywhites impedendo il raggiungimento dei
Quarti di Finale.
Al termine della stagione Angus Morrison lasciò il Preston
dopo 262 presenze e 70 gol.
La stagione 1957/58 vide ancora un North End assoluto
protagonista che si piazzò al secondo posto in classifica alle spalle del
Wolverhampton Campione che conquistò 5 punti in più rispetto ai Lilywhites. In
FA Cup le cose andarono male con l’eliminazione al Terzo Turno per mano del
Bolton.
Quella stagione verrà ricordata per sempre, però e purtroppo,
per la tragedia di Monaco di Baviera nella quale il 6 febbraio 1958 l’areo che
trasportava la squadra del Manchester United di ritorno da una partita giocata
a Belgrado contro la Stella Rossa si schiantò.
Persero tragicamente la vita 23 dei 44 passeggeri tra i quali
anche alcuni giovani calciatori di quella squadra che veniva soprannominata
“The Busby Babes”, Geoff Bent, Roger Byrne, Eddie Colman, Duncan Edwards, Mark
Jones, David Pegg, Tommy Taylor, Liam 'Billy' Whelan.
Una tragedia che sconvolse tutto il Paese e il mondo del
calcio e che condizionò inevitabilmente quella stagione con il forte Manchester
United che si classificò soltanto al nono posto della classifica dopo aver
perso gran parte della squadra e giocando in uno stato d’animo di dolore.
Per il Preston fu comunque la conferma di essere una grande
squadra, un gruppo di giocatori che forse avrebbe meritato di consacrarsi
vincendo qualcosa.
In quella stagione si segnalarono i soliti Thompson, autore
di 34 gol, record per il PNE in Prima Divisione, e Finney, autore di 14 gol.
Fu l’ultima stagione di un altro grande campione nella storia
del Club, Tommy Docherty che giocò la sua ultima partita il 26 aprile 1958 in
una vittoria per 3-0 contro l’Arsenal.
Docherty resterà nella storia e sarà uno dei giocatori con
maggiori presenze per il Club, 349, attualmente al sedicesimo posto di questa
particolare classifica, collezionate tra il 1950 e il 1958.
Nella stagione seguente arrivò un dodicesimo posto in
classifica ed una eliminazione al Quinto Turno di FA Cup dopo un doppio replay
contro il Bolton.
Il PNE eliminò Derby County (2-2/4-2) e Bradford City (3-2)
prima di venire eliminato dai Trotters dopo due pareggi, 2-2 a Bolton e 1-1 a
Deepdale, e la sconfitta per 1-0 sul campo neutro di Ewood Park a Blackburn.
Il capocannoniere stagionale fu ancora una volta Thompson, 21
gol, seguito da Hatsell, 18 gol.
Alla fine della stagione due giocatori importanti come Baxter
e Mattinson lasciarono il Club, mentre nel corso della stessa aveva fatto il
suo esordio Jim Smith, un giocatore che avrebbe poi collezionato 357 presenze
con il PNE.
- IL RITIRO DI FINNEY, GLI ANNI '60 E LA FINALE DI FA CUP DEL 1964
La stagione 1959/60 fu storica: il PNE si classificò nono e
raggiunse il Sesto Turno di FA Cup, ma quello per cui verrà per sempre
ricordata è che fu l’ultima di Tom Finney.
All’età di 38 anni Tom Finney si ritirò dal football.
Una leggenda vera nella storia del Preston North End, ma
anche del fooball inglese.
In quella stagione Finney giocò comunque da protagonista e fu
il miglior marcatore stagionale con 21 gol segnati, seguito da Thompson,
autore di 14 gol.
In Fa Cup il PNE eliminò Stoke City (1-1/3-1), Bristol Rovers
(3-3/5-1) e Brighton (2-1), ma venne poi eliminato nei Quarti di Finale
dall’Aston Villa che il 12 marzo 1960 a Villa Park si impose con il risultato
di 2-0.
Giocò la sua ultima partita il 30 aprile 1960 a Deepdale davanti
a 29.781 persone commosse e contro il Luton Town.
Il PNE vinse 2-0 grazie ai gol di Smith e Alston, ma il vero
protagonista fu Finney che al termine del match salutò compagni e tifosi con un
emozionante e commovente discorso di addio e di ringraziamento attraverso un
microfono.
Era la fine di una carriera straordinaria durante la quale
Tom Finney giocò per il Preston North End per 14 anni, dal 1946 al 1960
collezionando 472 presenze e segnando 210 gol.
Il numero di presenze non è un record, Finney risulta
“soltanto” al sesto posto di questa classifica, ma si deve considerare che la
sua carriera ufficiale iniziò tardi, a 24 anni, a causa della Guerra.
E’ un record assoluto, invece, il numero di gol segnati, ben
210, il miglior marcatore nella storia del PNE, davanti a Tommy Roberts (180) e
Alex Bruce (171).
Ma oltre alle statistiche quello che conta era l’amore che
Finney dimostrò nell’arco di tutta la sua carriera, ed ancora fino ad oggi nel
corso della sua vita, verso il suo Club, rimanendo sempre fedele al Preston
North End, giocando con esso anche in Seconda Divisione, rinunciando offerte
forse migliori e di Club con i quali avrebbe potuto vincere qualcosa di
importante.
Di certo ci fu un’offerta da parte del Palermo, squadra
italiana, nel 1952, che però non offrì quanto il Preston richiedeva.
Finney ci andò vicino a vincere con il PNE.. nel 1952/53 il
campionato sfuggì solo per la media gol inferiore rispetto a quella dell’Arsenal
e nel 1954 la Finale di FA Cup fu persa contro il WBA dopo un 3-2 combattuto.
Ma le vittorie non sono tutto, Tom Finney, in seguito Sir Tom
Finney (Titolo ricevuto per meriti sportivi a Buckingham Palace il 17 febbraio
1998), dimostrò sempre attaccamento alla squadra della sua città, diventandone
una leggenda amata e rispettata ancora
oggi.
Oltre al Preston ci fu solo la Nazionale Inglese per la quale
giocò 76 volte segnando 30 gol tra il 1946 e il 1958, esordendo nel settembre
1946 al Windsor Park di Belfast in un match che vide l’Inghilterra battere per
7-2 l’Irlanda del Nortd e nel quale Finney segnò un gol.
Gol all’esordio in Nazionale, proprio come fece anche con la
maglia del PNE.
Qualche giorno dopo l’Inghilterra vinse 0-1 a Dublino contro
la Repubblica di Irlanda con il gol decisivo realizzato proprio da Finney.
Finney giocò i Campionati del Mondo nel 1950 in Brasile
esordendo nella vittoria sul Cile per 2-0, nel 1954 in Svizzera e nel 1958 in
Svezia quando nel 2-2 contro l’Unione Sovietica segnò il suo 29° gol pwe
l’Inghilterra diventando, in quel momento, il miglior realizzatore nella storia
della Nazionale.
Nell’ottobre 1958 segnò il suo 30° ed ultimo gol per
l’Inghilterra contro l’Irlanda del Nord.
La sua ultima partita con la maglia dei Tre Leoni si giocò
sempre nell’ottobre 1958 a Wembley proprio contro l’Unione Sovietica,
l’Inghilterra vinse 5-0 e Nat Lofthouse, giocatore del Bolton, segnò il suo 30°
gol eguagliando in quel momento il record di Finney.
Il 26 settembre 1960 venne organizzato a Deepdale un
testimonial match per salutare Finney; si affrontarono una selezione composta
da All Stars ed una composta da giocatori del PNE. Tra le All Stars figuravano
Bert Trautman (portiere), Jimmy Armfield, Nat Lofthouse, Alex Parker, Wilf
Mannion, Billy Liddell, Bill Shankly, Stan Matthews, Stan Mortensen, Neil
Franklin e Billy Wright, ma l’ospite d’onore, anzi, il padrone di casa, il
protagonista fu lui, Tom Finney, la Leggenda del Preston North End.
Nell’undici del PNE figuravano invece Else, Cunningham,
Walton, Docherty, Dunn, Baxter, Thompson, McIlroy, Douglas, Mitchell ed
ovviamente Finney.
Nell’agosto 1963, all’età di 41 anni, venne convinto dal
manager della squadra Nordirlandese del Distillery a giocare una partita con il
Club valevole per la Coppa Europea della stagione 1963/64 contro i Campioni in
carica del Benfica.
La partita si giocò al Windsor Park di Belfast il 25
settembre 1963 e il Distillery riuscì a fermare i portoghesi in uno
spettacolare pareggio per 3-3 nel quale Finney deliziò il pubblico con grandi
giocate. Purtroppo per i nordirlandesi Finney non giocò la partita di ritorno a
Lisbona che li vide sconfitti.
Finney sarebbe poi per sempre rimasto legato al Preston North
End diventandone anche il Presidente tra il 2007 e il 2008.
La prima stagione senza Finney fu traumatica e il North End
terminò ultimo in classifica venendo così retrocesso in Seconda Divisione.
In Fa Cup il PNE venne eliminato al Quarto Turno dallo
Swansea, ma questa partita fu comunque importante perché segnò l’esordio del
giovane portiere Alan Kelly che sostituì in quell’occasione (e successivamente
in altre due partite di campionato contro Sheffield Wed. e Tottenham) il
titolare Else. La partita finì con la vittoria dei gallesi per 2-1, ma rimarrà
comunque per sempre nella storia del Club.
Quella fu infatti la prima delle 511 presenze del portire
irlandese nel Preston North End, il record assoluto, collezionate tra il 1960 e
il 1973.
Un altro esordio importante fu quello di Alan Spavin che
debuttò il 30 agosto 1960 a Deepdale contro l’Arsenal in una partita vinta per
2-0 e nella quale l’attaccante segnò anche il suo primo gol per il Club.
Anche Spavin diventerà un recordman del Club totalizzando 484
presenze tra il 1960 e il 1974, terzo alle spalle proprio di Kelly e di
Cunningham, suo compagno di squadra in questa stagione.
Fu la stagione d’esordio anche per George Ross, prima partita
giocata a Deepdale il 26 dicembre 1960 contro il Nottingham Forest e persa 0-1.
Per Ross saranno 438 le presenze con il PNE.
Giocò invece la sua ultima partita con il PNE, Joe Walton,
435 presenze, tra il 1948 e il 1961.
Questa stagione segnò anche l’assunzione nel ruolo di manager
dell’ex giocatore del PNE, Jimmy Milne che sostituì nell’aprile 1961 Cliff Britton.
Arrivarono stagioni difficili in Second Division ottenendo il
decimo e il diciassettesimo posto in classifica prima del terzo posto della
stagione 1963/64.
Nella stagione 1961/62 comunque il North End fu protagonista
di un’ottima corsa in FA Cup interrotta ai Quarti di Finale per mano del
Manchester United dopo un replay.
Vennero eliminati, partendo dal Primo Turno, Aldershot (3-1),
Swindon (3-1), Rotherham (0-0/0-3), Watford (3-2), Weymouth (2-0) ed
addirittura Liverpool guidato proprio da Bill Shankly che in quella stagione
vinse il campionato di Second Division.
Contro i Reds dopo due partite terminate 0-0, fu decisivo
l’1-0 nel secondo replay giocato il 26 febbraio 1962 ad Old Trafford ottenuto
grazie al gol di Thompson.
L’eliminazione contro il Manchester United arrivò al replay,
dopo lo 0-0 di Deepdale, quando i Red Devils vinsero ad Old Trafford il 14
marzo 1962 per 2-1, il gol del PNE fu segnato da Spavin.
La stagione 1962/63 vide l’esordio di Nobby Lawton, che
collezionerà 143 presenze per il Club, ma soprattutto l’ultimo match giocato
con la maglia White dal leggendario Willie Cunningham.
Il difensore giocò la sua ultima partita il 6 maggio 1963 a
Cardiff contro il Cardiff City , match che terminò 1-1 con gol proprio di
Lawton.
Cunningham vestì la maglia del Preston North End per 487
volte da quel lontano 24 agosto 1949 sino a quel 6 maggio 1963, ben 14 anni
dedicati al Club diventando il secondo in fatto di record di presenze, dietro
soltanto ad Alan Kelly.
In quella stagione ci fu anche un cambio dirigenziale con
J.H. Ingham che prese il posto dello storico N. Buck, in carica dal 1949.
La stagione 1963/64 fu entusiasmante: il Pne mancò per poco
la promozione ottenendo il terzo posto in classifica alle spalle di Leeds e
Sunderland, ma soprattutto raggiunse la Finale di FA Cup, purtroppo persa
contro il West Ham.
Fu una cavalcata entusiasmante e il PNE, squadra militante
in Second Division, arrivò a contendersi la Coppa contro una squadra di First
Division come gli Hammers londinesi che schieravano il leggendario Booby Moore
oltre a Hurst e Peters, tre giocatori che sarebbero diventati Campioni del
Mondo con la Nazionale Inglese nel 1966.
Il percorso del North End iniziò dal Secondo Turno eliminando
il Newcastle a St.James Park vincendo 0-3.
Nel turno successivo il PNE eliminò il Nottingham Forest
pareggiando 0-0 al City Ground per poi vincere il replay a Deepdale dopo i
tempi supplementari grazie al gol del definitivo 1-0 realizzato da Kendall.
Al quarto turno servì un altro replay per avere la meglio sul
Bolton; in trasferta finì 2-2, doppietta di Dawson, a Deepdale il PNE vinse il
replay per 2-1 con i gol di Lawton e Dawson.
Nel febbraio 1964 si spense purtroppo il Chairman J.H. Ingham al quale succedette A.
Harrison.
Nel quinto e sesto turno vennero eliminati Carlisle, 1-0 a
Deepdale con gol di Spavin, e Oxford United, al Cowley Barracks davanti a
22.750 spettatori, record per questo stadio, vincendo per 2-1 grazie ai gol di
Godfrey e di Dawson.
Il 14 marzo 1964 si giocò al Villa Park di Birmingham la
semifinale contro i gallesi dello Swansea Town davanti a 68.000 spettatori.
Lo Swansea, che come il PNE militava in Second Division,
passò in vantaggio al 44° minuto con il gol di McLaughlin. Nel secondo tempo
però arrivò la reazione dei Lilywhites che rimontarono pareggiando al 54°
minuto grazie ad un calcio di rigore trasformato dal solito Dawson e passando
in vantaggio al 75° minuto con il gol decisivo di Singleton che fissò il
risultato sul 2-1.
Nell’altra semifinale il West Ham sconfisse all’Hillsborough
il Manchester United con il risultato di 3-1 con doppietta di Boyce e gol di
Hurst.
L’attesissima Finale si giocò il 2 maggio 1964 a Wembley dove
arrivarono 100.000 spettatori.
Jimmy Milne schierò la formazione tipo mandando in campo
Kelly, Ross, Smith, Lawton, Singleton, Kendall, Wilson, Ashworth, Dawson,
Spavin, Holden.
Come 10 anni prima, nel 1954, il Preston vide sfuggire il
sogno perdendo 3-2 un match combattuto e nel quale i ragazzi di Milne erano
stati in vantaggio per due volte facendosi rimonare.
Infatti il Preston NE passò a sorpresa in vataggio già dopo
10 minuti di gioco con il gol di Holden, ma il West Ham pareggiò dopo soli 2
minuti con Sissons.
Pochi minuti prima della fine del primo tempo, esattamente al
43°, Dawson segnò il suo sesto gol nella competizione regalando il momentaneo
2-1.
Nella ripresa però il West Ham reagì e trovò il gol del
pareggio al 69° con il bomber Hurst.
La partita continuò ad essere avvincente e sembrava ormai
indirizzata verso i tempi supplementari quando, però, al 90° minuto arrivò la
beffa per il North End.
Infatti Boyce segnò il gol del 3-2 e della vittoria per gli
Hammers; il Capitano Bobby Moore alzò al cielo la FA Cup per la prima volta
nella storia del West Ham United.
Per il Preston North End fu l’ennesima delusione; si trattò
della sesta Finale di FA Cup, ma le vittorie restarono soltanto due, quelle
del 1889 e del 1938.
Fu in ogni caso una grande stagione, un epilogo doloroso che
però non può rovinare quanto di buono fatto dalla squadra di Jimmy Milne.
Alex Dawson spinse con i suoi gol la squadra fino alla Finale
di FA Cup e segnò un totale di 30 gol stagionali, ma grande protagonista fu
anche Nobby Lawton.
Seguirono stagioni deludenti durante le quali il Preston non
riuscì mai ad ottenere posizionamenti che potessero far sperare nella
promozione ed, anzi, al termine della stagione 1969/70 arrivò addirittura la
retrocessione in Division Three.
Anche in FA Cup non arrivarono risultati entusiasmanti a
parte il raggiungimento del Sesto Turno nella stagione 1965/66 quando il PNE,
spinto dai gol di Dawson, eliminò Charlton (3-2), Bolton (1-1/3-2), Tottenham
(2-1) prima di arrendersi dopo il replay al Manchester United; il primo match a
Deepdale terminò 1-1, ma ad Old Trafford lo United vinse 3-1.
In quella stessa stagione il PNE raggiunse anche il Quarto
Turno in League Cup eliminando Plymouth (1-0) e Huddersfield (1-0), ma perdendo
contro il Grimsby (0-4).
L’avventura di Jimmy Milne alla guida del PNE terminò nel
novembre 1966 quando venne sostituito da Bobby Seith.
Al termine della stagione 1966/67 il bomber Alex Dawson
terminò la sua esperienza con il Preston dopo aver segnato 132 gol tra il 1961
e il 1967, diventando il quarto miglior marcatore nella storia del Club. Il suo
ultimo gol lo segnò il 14 gennaio 1967 a Deepdale contro il Portsmouth
regalando una vittoria per 1-0 ai Whites.
Nella stagione 1967/68 esordì con il PNE lo scozzese Archie
Gemmill che giocò tre stagioni a Deepdale e che divenne poi un giocatore
importante soprattutto con la magia del Derby County.
Il suo esordio avvenne il 23 agosto 1967 a Carrow Road contro
il Norwich quando entrò come sostituto segnando un gol nella vittoria per 1-3.
Il leggendario portiere Alan Kelly venne eletto miglior
giocatore dell’anno.
Nel corso della stagione 1968/69 cambiò il Chairman con T.C.
Nicholson JP che si insediò al posto di A. Harrison.
Al termine di questa stagione Jim Smith lasciò il Club dopo
aver collezionato 357 presenze, Jim McNab venne eletto miglior giocatore della
stagione, mentre Irvine fu il capocannoniere con 20 gol stagionali.
- GLI ANNI '70
Come detto nel 1970 arrivò la retrocessione in Division
Three, il PNE arrivò ultimo in classifica conquistando solo 28 punti.
Segnò pochi gol tanto che il capocannoniere stagionale fu
Gemmill, autore di soli 6 gol. Cranston invece fu il miglior giocatore della
stagione.
La nuova stagione, 1970/71 doveva essere quella del riscatto
e la dirigenza decise di affidarsi ad un nuovo manager, Alan Ball.
Ball, proveniente dall’Halifax Town e padre di Alan Ball Jr,
Campione del Mondo con l’Inghilterra nel 1966, verrà ricordato dai tifosi del
PNE principalmente per due motivi: innanzitutto in quella stagione riportò la
squadra a vincere il campionato ottenendo immediatamente il ritorno in Division
Two, ma anche per aver definito i tifosi del Preston i migliori, chiamandoli
“The Gentry”.
Questa definizione piacque molto ai tifosi e si è protratta
sino ai giorni nostri dato che in certi periodi la tifoseria organizza
annualmente il “Gentry Day”, giorno in cui vengono ricordate le persone con
affinità con il Club scomparse in quel determinato anno.
Guidato dai gol di Ingram, 24 stagionali, Ham, 11, ed
Heppolette, 9, il Preston conquistò il campionato guadagnando 61 punti contro i
60 del Fulham, sconfitto a Craven Cottage per 0-1 in una sfida decisiva della
penultima giornata con gol di Heppolette che con un colpo di testa in tuffo
sfruttò al meglio un cross di Clark.
Fu una vittoria decisiva che permise al PNE di sorpassare il
favorito Fulham che aveva comandato la classifica per 24 giornate.
Prima di questo match i Cottagers guidavano la classifica con
60 punti, il Preston seguiva a quota 57, ma , a differenza dei rivali, dopo
questa partita ne avrebbe avuta a disposizione un’altra in casa contro il
Rotherham. Fu quindi essenziale vincere al Craven Cottage per poi tentare il
sorpasso battendo i Millers nella giornata successiva.
E così quel 4 maggio 1971 a Deepdale ci si giocava il primato
in classifica, con il PNE a quota 59 punti ed il Fulham che aveva già terminato
il campionato con 60 punti.
Accorsero 28.224 spettatori a spingere i Northenders di Alan
Ball alla vittoria; fu un 3-0 netto con il gol di Clark e la doppietta di
Spavin, il grande storico goleador che nel momento decisivo non tradì.
Arrivò così l’insperato sorpasso ai danni del Fulham proprio
nell’ultima giornata che regalò il Titolo al Preston North End.
Nelle Coppe Nazionali le cose non andarono bene, in League
Cup arrivò l’eliminazione al Terzo Turno contro il WBA, mentre in FA Cup si
uscì giò al Primo Turno dopo il replay contro il Chester.
Spavin venne eletto miglior giocatore della stagione di una
squadra che poteva contare su altre due leggende del Club come Alan Kelly e
George Ross.
Il ritorno in Second Division non fu semplice e nella
stagione successiva il PNE si classificò al diciottesimo posto, ma fece bene in
League Cup arrivando al Quarto Turno eliminando Barrow, Tranmere e Watford
prima di venire estromesso dal Tottenham dopo aver pareggiato 1-1 a White Hart
Lane e perso il replay a Deepdale per 1-2.
Da segnalare il debutto del giovane attaccante Alex Bruce che
avvenne nell’ultima giornata di campionato contro lo Swindon Town il 1 maggio
1972 in un match terminato 2-2.
Nella stagione 1972/73 il PNE lottò per non retrocedere, ma
riuscì a salvarsi anche grazie ai gol di Alex Bruce, capocannoniere della
squadra con 13 gol realizzati, ed alle prestazioni di McNab, eletto miglior
giocatore dell’anno.
Il manager Alan Ball venne sostituito, probabilmente a causa
dell’andamento negativo del campionato, nel febbraio 1973 da un allenatore
provvisorio, Frank Lord, che guidò la squadra fino al termine della stagione.
Fu l’ultima stagione del leggendario portiere irlandese Alan
Kelly che giocò la sua 513° ed ultima partita il 28 aprile 1973 a Deepdale
contro il Burnley in un match terminato 1-1 e giocato davanti a ben 21.550
spettatori, tantissimi per gli standard di quella stagione, accorsi per dare il
loro saluto e ringraziamento ad una delle più grandi leggende del Club.
Alan Kelly giocò per il PNE dal 1961 al 1973 dedicando al
Club tutta la sua carriera e detiene ancora oggi il record assoluto di
presenze.
Al leggendario portiere è dedicata una via di Preston che
porta allo stadio, la Alan Kelly Walk, un muro esterno di Deepdale sul quale è
posta una sua foto per ricordare la sua morte, avvenuta il 20 maggio 2009,
contornata da mattonelle blu con dediche dei tifosi ed infine il settore
denominato Alan Kelly Stand, la terrace dove siedono i tifosi più caldi del
North End.
La stagione 1973/74 iniziò con cambiamenti importanti: nuovo
Chairman, A.R. W. Jones JP e nuovo manager, il grande Bobby Charlton.
Charlton, una vita al Manchester United con 758 presenze e 249
gol tra il 1956 e il 1973 (sopravvissuto al disastro aereo del 1958) e Campione
del Mondo con l’Inghilterra nel 1966, con la quale giocò 106 partite segnando
49 gol (sorpassando il precedente record di Finney), decise di finire la sua
gloriosa carriera da calciatore ed iniziare quella da manager proprio a
Deepdale.
Charlton portò con sé l’ex compagno di squadra al Man Utd,
Nobby Stiles, che ebbe il doppio ruolo di coach e giocatore.
Le cose però andarono decisamente male, il PNE terminò in
penultima posizione retrocedendo e venne anche penalizzato di un punto per aver
schierato un giocatore non eleggibile.
Anche nelle Coppe la stagione fu negativa con eliminazioni
dopo le prime partite giocate in entrambe le competizioni.
Fu l’ultima stagione al PNE per McNab, mentre Alan Spavin si
trasferì al termine della stagione in America.
Nella stagione 1974/75 Bobby Charlton assunse l’incarico di
giocatore/allenatore tornando quindi a calcare i campi di calcio dopo un anno
di inattività, anche se solo fino alla fine del mese di marzo.
Collezionò comunque 38 presenze segnando 10 gol stagionali,
esordì il 17 agosto 1974 a Deepdale contro il Plymouth, segnò il suo primo gol
con il Nort End contro il Walsall nella vittoria a Deepdale per 3-2 del 31
agosto 1974, mentre il gol che segnò contro il Bury a Deepdale il 3 settembre
1974 fu il gol n. 200 della sua carriera in partite di campionato.
L’ultimo gol lo segnò il 18 marzo 1975 a Plymouth, mentre
l’ultima partita la giocò il 29 marzo 1975 al Vale Park contro il Port Vale.
In quella stagione non c’era Alex Bruce che andò a giocare
per una stagione al Newcastle per poi tornare a Deepdale in quella successiva.
I migliori marcatori furono Holden (22
gol) e Elwiss (13 gol), miglior giocatore della stagione.
Nel ruolo di portiere esordì Roy Tunks che sarebbe diventato
tra i giocatori con più presenze nella storia del Club.
Nonostante le premesse la stagione non andò come si auspicava
e il North End ottenne soltanto il nono posto in classifica.
Una curiosità fu l’utilizzo per la prima volta di
pantaloncini bianchi e non navy (che continuarono ad essere bianchi fino al
1981) e la sostituzione del classico logo con l’agnello con la scritta P.N.E.
La stagione seguente cominciò con le clamorose dimissioni di
Charlton a causa di disaccordi con la dirigenza dovuti alla cessione di John
Bird al Newcastle.
Bird venne schierato da Charlton nelle prime partite, ma
quella del 27 agosto 1975 fu l’ultima a causa della cessione decisa dalla
dirigenza.
In disaccordo con questa decisione, Charlton rassegnò le
proprie dimissioni e venne sostituito da Harry Catterick.
La divisa disegnata dalla Umbro era ancora composta da maglia
e pantaloncini bianchi, ma tornò ad essere raffigurato il classico logo con l’Agnello
e la sigla PP per un certo periodo per poi essere successivamente ancora
rimpiazzato dalla scritta P.N.E.
Il campionato si concluse all’ottavo posto in classifica, tra
i giocatori che si misero maggiormente in evidenza ci furono Elwiss, capocannoniere
con 16 gol, Alex Bruce, 15 gol, tornato a Deepdale, e Gary Williams votato come
giocatore dell’anno.
Nella stagione 1976/77 arrivò un sesto posto ancora
deludente, ma almeno il North End ebbe la conferma di avere tra le proprie file
un grande bomber: Alex Bruce, autore di altri 26 gol.
La stagione successiva vide l’arrivo in panchina di Nobby
Stiles e il ritorno di Alan Spavin e il PNE conquistò il terzo posto in
classifica guadagnandosi finalmente la promozione.
Protagonista assoluto fu ancora Alex Bruce, 30 gol stagionali
per l’attaccante e autore di 4 gol un un’unica partita giocata contro il
Colchester, ma anche Elwiss, migliore giocatore dell’anno e che realizzò 17
gol.
Il PNE conquistò la promozione ottenendo il terzo posto
dietro a Wrexham e Cambridge e riuscendo ad avere la meglio sul Peterborough
grazie alla migliore differenza reti.
Il Preston alla terz’ultima giornata si trovava addirittura
al secondo posto dopo l’importante vittoria per 2-0 a Fratton Park contro il
Portsmouth con i gol di Elwiss e Bruce, ma dopo l’inaspettata sconfitta per 2-1
a Rotherham rischiò di rovinare tutto facendosi sorpassare dal Cambridge, che
vinse per 1-0 contro la capolista Wrexham, e facendosi raggiungere dal
Peterborough che pareggiò 3-3 con l’Oxford United.
Alla vigilia dell’ultima giornata PNE e Peterborough si
trovavano appaiate a quota 55 punti; il PNE giocò il 29 aprile 1978 a Deepdale,
ma non andò oltre il 2-2 contro lo Shrewsbury, segnarono i soliti Elwiss e
Bruce.
A questo punto il pareggio rischiava seriamente di
compromettere la promozione dato che i Posh avrebbero giocato il 1 maggio
seppur in casa della capolista Wrexham.
Il Peterborough sprecò l’occasione, il Wrexham fece
giustamente il suo compito e la partita terminò 0-0; i Posh raggiunsero il PNE a
quota 56 punti, ma a causa della peggiore differenza reti non riuscirono ad
essere promossi.
Nelle Coppe Nazionali, come nelle precedenti stagioni, non
arrivarono risultati importanti.
Al ritorno in Second Division il PNE si comportò bene
ottenendo un buon settimo posto in classifica.
Protagonisti di quella stagione il neo acquisto, arrivato dal
Manchester City, Michael Robinson, eletto giocatore dell’anno, e il solito
grande bomber Alex Bruce, capocannoniere ancora una volta della squadra con 26
gol stagionali.
Il 29 agosto 1978 il veterano Alan Spavin giocò la sua ultima
partita con il Club in occasione della partita del Secondo Turno di League Cup
giocata e persa 1-3 a Deepdale contro il QPR.
Spavin è ad oggi il terzo giocatore con più presenze nella
storia del PNE, 484, secondo solo a Alan Kelly e Willie Cunningham.
- GLI ANNI '80
Nella stagione successiva arrivò un buon decimo posto in
classifica, fu l’ultima stagione di Elwiss che segnò tra il 1974 e il 1978 60
gol per il North End.
Finalmente in quella stagione tornò ad essere raffigurato
sulla maglia il logo con l’Agnello che si aggiunse alla scritta P.N.E. e per la
prima volta comparve anche lo sponsor Pontins.
Nella stagione 1980/81 non bastarono i gol di Bruce e la
guida di Stiles per evitare una nuova deludente ed inaspettata retrocessione in
Division Three.
Alla vigilia dell’ultima giornata il PNE, dopo aver perso a
Deepdale 1-3 contro lo Swansea, era terz’ultimo e la zona salvezza era
rappresentata dal Cardiff City, sopra di un punto grazie al pareggio ottenuto
in casa del Derby County.
Nell’ultima giornata il Preston riuscì a vincere 1-2 a Derby
grazie ai gol di Bruce, ma il Cardiff si salvò in extremis nonostate il
pareggio per 0-0 a Ninian Park contro il West Ham che alla fine risultò
decisivo in virtù della migliore differenza reti per i gallesi.
In League Cup il PNE arrivò al Terzo Turno eliminato dal WBA
dopo il secondo replay perso per 2-1.
L’inizio della stagione 1981/82 in Division Three fu
caratterizzata dall’addio di Nobby Stiles, sostituito dall’ex giocatore del
PNE, Tommy Docherty che venne però poi a sua volta sostituito nel mese di
dicembre da Gordon Lee.
Una novità importante, seppur solo dal punto di vista
estetico, fu rappresentata dal ritorno dei pantaloncini navy, dopo che a
partire dalla stagione 1974/75 vennero adottati per otto stagioni consecutive i
pantaloncini bianchi.
Il PNE ottenne una deludente posizione di metà classifica,
nonostante Bruce continuasse a segnare gol in continuazione.
La stagione 1982/83 vide un nuovo assetto dirigenziale con
K.W. Leeming che assunse il ruolo di Chairman sostituendo A.R.W. Jones che era
rimasto in carica negli ultimi 9 anni.
La stagione fu ancora deludente e Alex Bruce giocò la sua
ultima partita l’8 aprile 1983 a Deepdale contro il Southend entrando come
sostituto in un match pareggiato 1-1.
Alex Bruce, che giocò nel North End dal 1971 (con una
parentesi di un anno a Newcastle) al 1983 realizzando ben 171 gol, il terzo
miglior marcatore del Club, dietro soltanto a Finney e Roberts.
La stagione seguente segnò il ritorno di Alan Kelly al
Preston nel ruolo di manager a partire dal dicembre 1983 quando sostituì Gordon
Lee.
Sulla maglia scomparve definitivamente la scritta P.N.E. e
tornò stabilmente il logo del Club.
Il PNE ottenne soltanto la sedicesima posizione in classifica
, mentre nella stagione successiva, 1984/85, arrivò addirittura la
retrocessione in Division Four.
Fu una stagione disastrosa, Alan Kelly venne sostituito nel
febbraio 1985 da Tommy Booth, ma la situazione non migliorò.
Il PNE venne retrocesso dopo una dura lotta che implicò anche
Swansea, Burnley e Orient, mentre il Cambridge si piazzò nettamente in ultima
posizione.
Prima della penultima giornata, dopo aver perso contro
Bristol City, Hull e Brentford e dopo aver soltanto pareggiato contro
Gillingham e soprattutto Orient, in un match probabilmente decisivo, il PNE si
trovava a quota 43 punti come il Burnley, uno in più rispetto allo Swansea ed
uno in meno proprio rispetto all’Orient che in quel momento rappresentava la
salvezza.
Tutto si sarebbe giocato nelle ultime due partite: decisiva
fu la sconfitta a Deepdale per 2-5 contro il Wigan dato che nella stessa
giornata l’Orient pareggiò a Doncaster e lo Swansea a Derby, mentre il Burnley
venne sconfitto dal Bristol City.
Fu quella sconfitta contro il Wigan che determinò la
retrocessione dato che, anche in caso di vittoria nell’ultima giornata e
contemporanea sconfitta dell’Orient, il PNE anche in caso di punteggio pari
avrebbe avuto la peggio a causa della netta peggiore differenza reti.
Nell’ultimo match fu quindi inutile la vittoria per 0-1 a
York anche perché, in ogni caso, l’Orient ottenne un pareggio per 0-0 contro il
Bournemouth.
Andò addirittura peggio nella stagione 1985/86 quando il PNE
si classificò al penultimo posto in classifica in Division Four.
Il manager Booth venne sostituito nel gennaio 1986 da Brian
Kidd che a sua volta fu esonerato e rimpiazzato da Jon Clark in carica fino al
3 maggio 1986.
Un campionato assolutamente pessimo nel quale il PNE non potè
nemmeno lottare dato che il distacco dalla zona salvezza era di ben nove punti.
In ogni caso tutte le squadre che al termine del campionato
finirono in zona retrocessione, Exeter, Cambridge Utd, PNE e Torquay, vennero
rielette e poterono quindi giocare ancora in questa categoria nella stagione
successiva.
In caso contrario il North End sarebbe sceso per la prima
volta nella sua storia fuori dalla Football League.
Nella parte finale di quella stagione esordì in porta Alan
Kelly Jr, figlio del leggendario Alan Kelly Sr.
La stagione 1986/87 doveva essere la stagione del riscatto;
venne assunto nel ruolo di manager John McGrath che guidò il Preston,
finalmente alla promozione.
Per la prima volta venne introdotto nelle divise della
squadra anche il colore giallo, seppur in minima parte, che sarebbe comparso
anche per le stagioni successive, fino a quella del 1994/95 a parte la stagione
1993/94.
Il Preston giocò un ottimo campionato posizionandosi al
secondo posto, dietro soltanto ad un grande Northampton che fu protagonista di
un campionato sensazionale conquistando 99 punti, 0 in più rispetto al PNE e
che realizzò ben 103 gol.
La promozione per il PNE fu abbastanza agevole visto che
conquistò 10 punti in più rispetto al Southend terzo e 11 punti in più rispetto
ai Wolves quarti in classifica.
Il Preston si qualificò anche ai quarti di finale del Freight
Rover Trophy eliminando Chester, Crewe Alexandra e Carlisle prima di venire
sconfitto dal Wrexham per 2-1.
Anche in FA Cup, considerando anche il fatto che il PNE
militava in Division Four, vennero ottenuti buoni risultati; il North End
eliminò Bury (5-1), Chorley (0-0/5-0), e Middlesbrough (1-0).
Al Quarto Turno andò a giocarsi la qualificazione al St.
James Park, ma venne sconfitto dal Newcastle che vinse con il risultato di 2-0.
In questa stagione brillò il talento di Gary Brazil, miglior
giocatore dell’anno, mentre il capocannoniere fu John Thomas, autore di 28 gol.
Esordì con la maglia del PNE Sam Allardyce, che sarebbe
diventato un futuro un affermato manager.
La stagione 1987/88 fu contraddistinta dal raggiungimento
della Finale nel Sherpa Van Trophy, un trofeo certamente non importante tanto
quanto FA Cup e League Cup, competizioni che si chiusero con eliminazioni ai
primi turni, ma che almeno diede la possibilità di vincere un trofeo in una stagione che
vide il PNE piazzarsi al sedicesimo posto in classifica in campionato.
Il percorso nel SVT iniziò con il passaggio del turno contro
il Bolton, vittoria esterna ai calci di rigore dopo lo 0-0 dei tempi
regolamentari.
Nei turni successivi il Preston NE eliminò lo Stockport,
sconfitto 5-2 con i gol di Mooney, Swann, Ellis e la doppietta di Jemson, il
Rochdale a Deepdale, sconfitto 3-1 grazie ai gol di Atkins, Swann e Ellis, il
Mansfield battuto 2-1 a Deepdale dalla doppietta di Brazil.
Il North End si qualificò per le semifinali vincendo 0-2 ad
Hartlepool, segnarono Atkins e Jemson.
In Finale l’avversario fu il Burnley e il match giocato a
Turf Moor terminò sullo 0-0, trascinando le squadre al replay che si giocò a
Bury e che vide purtroppo prevalere i Clarets che vinsero 3-1, inutile il gol di
Brazil per i Lilywhites.
Un’altra Finale persa per il Preston North End, dopo quelle
in FA Cup nel 1888, 1922, 1937, 1954, e 1964.
Il capocannoniere di quella stagione fu Brazil che realizzò
20 gol.
Nella stagione 1988/89 il PNE tornò ad adottare la divisa con
i pantaloncini bianchi, nelle Coppe le cose non andarono troppo bene, ma in
campionato ottenne il sesto posto che gli permise di qualificarsi per i play
off guidato soprattutto dai gol di Ellis, autore di 20 gol, di Patterson, autore di 16 gol e di Brazil,
autore di 9 gol. Il miglior giocatore della stagione fu Brian Mooney.
Il PNE arrivò al sesto posto battendo la concorrenza di
Brentford, Chester e Notts County; importanti a questo proposito le vittorie ottenute
nelle ultime giornate proprio contro Notts County, sconfitto 3-0 a Deepdale con
i gol di Joyce, Swann e Ellis, e Chester, sconfitto 1-0 a Sealand Road grazie
al gol di Jemson.
Nelle semifinali dei play off il North End affrontò il Port
Vale classificatosi terzo; le partite di andata e ritorno si giocarono alla
fine del mese di maggio e videro prevalere, purtroppo, il Port Vale che si
impose per 3-1 nella gara di ritorno dopo l’1-1 del primo match.
Svanito il ritorno in Second Division, la stagione 1989/90
non rispettò le aspettative; il PNE terminò solo al diciannovesimo posto in
classifica e nemmeno l’esonero di McGrath, sostituito nel gennaio 1990 da Les
Chapman, servì a migliorare la situazione.
Il portiere Tunks giocò il suo ultimo match con i Lilywhites
in occasione di un incontro di League Cup perso a Tranmere per 3-1. Per lui si
trattò della presenza numero 342.
- GLI ANNI '90
Anche la stagione successiva, nella quale si tornò a vestire
i pantaloncini navy, fu deludente, ma comunque il PNE raggiunse la Northern
Final della Leyland Daf Cup.
In questa competizione i ragazzi di Les Chapman eliminarono
Carlisle, Rochdale, Darlington, Scunthorpe e Burnley.
La Finale contro il Tranmere si giocò con partite di andata e
ritorno; la prima partita si giocò fuoricasa e il Tranmere vinse nettamente con
il risultato di 4-0. Nella seconda partita giocata a Deepdale fu inutile la
vittoria per 1-0 con gol di Jepson.
Nel corso della stagione fece il suo esordio Lee Cartwright
nella partita giocata e vinta per 2-0 a Shrewsbury i 2 marzo 1991. Cartwright
sarebbe diventato poi uno dei giocatori con il maggior numero di presenza nel
Club, 479.
Nelle stagioni 1991/92 e 1992/93 arrivarono ancora risultati
deludenti; nella seconda di queste nel mese di settembre 1992 Chapman venne
sostituito provvisoriamente da Allardyce e poi definitivamente da John Beck.
Dalla stagione 1992/93, i campionati vennero rinominati dopo
la nascita della nuova Premier League; la Football League era adesso composta
da tre nuove divisioni: la vecchia Division Two divenne Division One, la vecchia Division Three divenne
Division Two, e la vecchia Division Four divenne Division Three.
Quindi il PNE si ritrovò a giocare nella nuova Division Two,
la squadra rimase immischiata nella lotta per non retrocedere , quattro erano
le squadre destinate a scendere nell’ultimo gradino della Football League.
Decisive furono le ultime cinque disastrose partite nelle
quali la squadra perse contro Leyton Orient (1-4), Stoke City (1-0), Swansea
City (0-2), Mansfield Town (1-5) e Bolton (1-0).
Prima di questo pessimo periodo il PNE si trovava già in una
situazione difficilissima avendo 47 punti in classifica come Blackpool, Exeter
ed Hull, ma anche due punti di vantaggio sull’Hartlepool quart’ultimo ed in
quel momento si sarebbe quindi salvato anche forte della migliore differenza
reti.
Proprio nella giornata precedente alla prima sconfitta di
quel ciclo con l’Orient, il PNE aveva conquistato una grande vittoria che
avrebbe potuto essere decisiva, al St.James Park di Exeter.
Vittoria 0-1 con gol decisivo di Watson, tre punti in un
importante scontro diretto che permisero al PNE di raggiungere proprio l’Exeter
a quota 47 punti, di mantenere il passo del Blackpool che nel frattempo aveva
sconfitto il Chester, ma anche di allungare su Hull e Hartlepool che in quella
stessa giornata persero contro Brighton e Fulham.
La sconfitta a Deepdale contro l’Orient, che si impose per
1-4, fu però decisiva dato che in quella stessa giornata Hull e Hartlepool
vinsero contro Bournemouth e Stoke; a questo punto il PNE si ritrovò fermo a 47
punti a pari merito con Blackpool ed Exeter, ma con una migliore differenza
reti.
Ma la giornata successiva si rivelò fatale: il Preston perse
a Stoke, mentre il Blackpool vinse contro lo Stockport e l’Exeter pareggiò a
Mansfield. Ora il PNE si ritrovava al solitario quart’ultimo posto che
significava retrocessione.
Nelle ultime tre partite arrivarono altre tre sconfitte,
pesantissima in particolare quella subita dal Mansfield a Deepdale per 1-5
contro una squadra che stava lottando per non retrocedere, che condannarono il
North End a scendere in Division Three.
Una stagione davvero disastrosa così come la maglia
indossata quell’anno sulla quale erano comparse delle strisce “ondulate” blu e
gialle nella parte alta sinistra ed in quella bassa destra..
Un look abbandonato nella stagione successiva nella quale si
tornò ad indossare una più sobria maglia bianco e blu senza l’utilizzo del
colore giallo.
Una delle poche soddisfazioni per i tifosi fu la vittoria a
Bloomfield Road per 3-2 contro i rivali del Blackpool ottenuta grazie ad una
strepitosa tripletta di Ellis, che avrebbe poi segnato altri due gol contro i
Tangerines nel 3-3 a Deepdale.
La stagione 1993/94, che fu caratterizzata dall’utilizzo di
un manto erboso sintetico sul campo di Deepdale, vide il PNE impegnato nella
lotta per la promozione e protagonista finalmente anche di una buona FA Cup.
Guidati dal manager Beck, dal bomber Ellis (31 gol
stagionali), dal centrocampista Gareth Ainsworth e dal nuovo Capitano, il
difensore David Moyes, la squadra riuscì a qualificarsi per i play off
ottenendo il quinto posto in classifica e ad arrivare fino al Quarto Turno in
FA Cup.
David Moyes, difensore scozzese di 30 anni con alle spalle
una carriera divisa tra Scozia ed Inghilterra, esordì con la maglia dei Whites
il 28 settembre 1993 a Carlisle in un match valido per l’ Autoglass Trophy
perdendo per 2-0.
Moyes, futuro manager proprio del PNE, ma soprattutto di
Everton e Manchester United, sarebbe rimasto a Deepdale fino al 2002,
comprendendo il periodo in cui assunse il ruolo prima di player manager nel
1998 e poi di manager.
L’avventura in FA Cup iniziò il 13 novembre 1993 quando il
PNE vinse per 1-2 a Mansfield con una doppietta del bomber Ellis.
Nel turno successivo fu Raynor a regalare con il suo gol
decisivo la vittoria per 0-1 a Shrewsbury, mentre nel Terzo Turno a Deepdale
arrivò una vittoria per 2-1 ai danni del Bournemouth con i gol di Moyes e
Conroy.
La partecipazione a questa competizione terminò il 29 gennaio
1994 quando il Kidderminster sconfisse con il risultato di 1-0 i ragazzi di
Beck.
La corsa ai play off si concluse senza troppi problemi, il
PNE si classificò in quinta posizione ed avrebbe giocato la semifinale contro
il Torquay sesto sperando di arrivare in Finale dove avrebbe incontrato la
vincente della semifinale tra Wycombe, terzo, e Carlisle, settimo.
La gara di andata della semifinale si giocò al Plainmoor,
casa del Torquay United che si impose con un netto e rassicurante 2-0.
Ma il 18 maggio 1994 sul campo sintetico di Deepdale
(utilizzato per l’ultima volta) andò di scena una notte magica per i Lilywhites
alla quale accorsero 11.000 tifosi pronti a spingere la squadra alla grande
rimonta in una grande atmosfera.
Il PNE passò subito in vantaggio con un colpo di testa di
Ellis, ma sette minuti più tardi gli ospiti pareggiarono tra il silenzio di
Deepdale con un gol di Goodridge che portò il risultato totale sul 3-1.
Al 36° minuto di gioco gli ospiti rimasero in dieci uomini
per l’espulsione di Moore per un fallo ai danni di Raynor e il Preston ne
approfittò mette sotto pressione gli avversari e cercando con insistenza il
gol.
E i gol arrivarono: prima con un colpo di testa di Moyes che
sfruttò un cross di Bryson e poi con un altro colpo di testa di Hicks sugli
sviluppi di un corner calciato da Raynor. Il PNE completò la rimonta portandosi
sul 3-3 nel computo totale dei due match.
La partita si decise così ai tempi supplementari quando un
altro colpo di testa, questa volta di Raynor che raccolse un cross di Fensome,
regalò il 4-1 e 4-3 totale al Preston North End che in quella notte
straordinaria, sul campo sintetico di Deepdale, conquistò la Finale di Wembley
grazie ad una rimonta sensazionale dopo il 2-0 dell’andata ed il gol iniziale
nel match di ritorno del Torquay!
Nell’altra semifinale il Wycombe ebbe la meglio sul Carlisle
vincendo entrambe le partite per 0-2 e 2-1, quel Wycombe era guidato in
panchina da Martin O’Neil, grande ex giocatore del Nottingham Foreste ed agli
inizi di una lunga ed importante carriera da manager.
La Finale si giocò a Wembley il 28 maggio 1994, 30 anni dopo
l’ultima apparizione in questo stadio in occasione della Finale di FA Cup persa
nel 1964 contro il West Ham.
Il PNE indossava la divisa da trasferta a strisce verticali
gialle e blu e guidata dal manager Beck e dal Capitano Moyes fece il suo
ingresso in campo seguendo l’arbitro Cooper pieno di speranze davanti a 40.109
spettatori.
La formazione schierata da Beck fu la seguente:
Woods,
Fensome, Kidd, Cartwright, Squires, Moyes, Ainsworth, Whalley, Raynor, Ellis,
Bryson - subs unused: Conroy, Lucas, Berryman
Il Wycombe iniziò meglio la partita, ma al 32° fu il North
End a passare in vantaggio quando un tiro di Ellis venne respinto dal portiere
Hyde, ma sul quale si avventò Bryson che con un colpo di testa insaccò la palla
in rete.
La squadra di O’Neil, però, trovò immediatamente il pareggio,
ma il PNE terminò il primo tempo in vantaggio per 2-1 grazie ad un gran tiro di
Raynor che al 38° minuto di gioco trovò il gol dopo un’azione costruita ancora
da Ellis.
L’entusiasmo dei Lilywhites si spense però nel secondo tempo
quando il Wycombe rimontò il risultato vincendo la partita con il risultato di
4-2.
Fu un altro duro colpo per i tifosi del PNE, un’altra Finale
persa, un’altra delusione ed una rimonta che lasciò molti rimpianti soprattutto
pensando alla magica notte contro il Torquay.
L’appuntamento fu rimandato alla stagione 1994/95 quando il
PNE si qualificò nuovamente ai play off ottenendo il quinto posto in
classifica.
Ci furono novità importanti nel corso della stagione:
innanzitutto l’insediamento del nuovo Chairman, B. Gray, l’arrivo nel novembre
1994 di un nuovo manager, Gary Peters, che sostituì Beck, ma soprattutto
l’arrivo in prestito dal Manchester United di un giovane molto interessante,
David Beckham.
La presenza di Beckham durò pochissimo, giocò infatti solo
cinque partite, segnando anche due splendidi gol, che bastarono però a mettere
subito in evidenza la grande classe di quel calciatore che sarebbe poi
diventato un fuoriclasse soprattutto con la maglia del Manchester United e
della Nazionale Inglese.
L’esordio di Beckam con la maglia dei Whites, in quella
stagione bianca e con una banda verticale sulla parte sinistra blu e gialla,
avvenne il 4 marzo 1995 a Deepdale contro il Docaster, la partita finì 2-2 e il
giovane asso inglese segnò uno dei due calciando la palla direttamente dalla
bandierina del calcio d’angolo.
Nella partita successiva giocò sempre a Deepdale ed un suo
gran gol su calcio di punizione risultò decisivo nella vittoria finale per 3-2
contro il Fulham.
Giocò anche le successive tre partite contro Bury, Exeter e
Lincoln, dando il suo contributo per la qualificazione ai play off, prima di
tornare al Manchester United a campionato ancora in corso.
Il PNE vinse con lui in campo contro Fulham (3-2), Bury (5-0)
ed Exeter (1-0) e pareggiò contro Doncaster (2-2) e Lincoln (1-1) il 25 marzo
1995 in trasferta nel giorno dell’ultima partita di Beckham con la maglia del
PNE.
Le squadre che si qualificarono insieme al PNE ai play off
furono Bury, Mansfield e Scunthorpe con Fulham e Doncaster che restarono fuori
per pochi punti (e quindi i gol di Beckham si rivelarono ancora più decisivi).
I play off furono però ancora fatali al PNE che venne
eliminato in semifinale dal Bury che vinse entrambe le partite con il risultato
di 1-0.
Il miglior giocatore della stagione fu Andy Fensome, il
miglior marcatore Mike Conroy che segnò 11 gol tra i quali il gol decisivo nell’1-0 con cui
il 14 novembre 1994 a Deepdale il PNE sconfisse ed eliminò al Primo Turno di FA
Cup i rivali del Blackpool.
Finalmente al termine della stagione 1995/96 arrivò la
sospirata promozione: il North End vinse il campionato sotto la guida di Gary
Peters e spinto anche dai gol di Andy Saville, arrivato dal Birmingham e
diventato subito il beniamino dei tifosi, autore di 30 gol stagionali e che
formò un’ottima coppia d’attacco con Steve Wilkinson, autore di 11 gol.
Fu un campionato che il PNE conquistò ottenendo 3 punti in
più rispetto al Gillingham, decisivo fu l’ottima partenza in campionato dato
che, dopo aver perso la gara d’esordio contro il Lincoln in casa, nel periodo
tra il 19 agosto 1995 e il 1 gennaio 1996 arrivarono ben 21 risultati utili
consecutivi, 10 vittorie e 11 pareggi, interrotti dalla sconfitta del 6 gennaio
per 1-0 contro il Barnet all’Underhill.
Ancora più importanti furono però le ultime tre partite del
campionato: dopo la sconfitta a Cambridge, infatti, il North End si ritrovò al
secondo posto in classifica con 77 punti dietro al Gillingham che aveva invece
conquistato 78 punti.
Nella giornata successiva il Gillingham pareggiò a
Northampton, mentre il PNE vinse contro il Leyton Orient a Brisbane Road grazie
ad una doppietta di Saville operando il sorpasso decisivo.
Nelle ultime due partite il Gillingham pareggiò a Craven
Cottage contro il Fulham e vinse contro lo Scarborough, ma il PNE vinse
entrambe le partite contro Hartlepool (2-0 gol di Davey e Saville) e Exeter
(2-0 gol di Saville e Wilkinson) consolidando il proprio primato e conquistando
il Titolo di Campione della Division Three.
Il Capitano Ian Bryson potè finalmente alzare al cielo il
Trofeo conquistato dopo tante sofferenze!
Le stagione 1996/97 e 1997/98 in Division Two videro la
squadra ottenere la quindicesima posizione in classifica.
Nella stagione 1996/97 esordirono due giocatori che sarebbero
poi diventati importanti nella storia del Club: Sean Gregan e Paul McKenna.
Gregan arrivò nel mese di novembre dal Darlington e si rivelò
un ottimo acquisto tanto da essere eletto giocatore dell’anno. Esordì il 9
dicembre 1996 a Chesterfield con una vittoria per 2-0.
Sarebbe poi rimasto al PNE fino al 2002 collezionando più di
200 presenze.
In quella stessa partita esordì anche Paul McKenna
proveniente dal settore giovanile del Club, un altro giocatore destinato a
restare nella storia del Club con il quale rimase legato fino al 2009 giocando
474 partite, classificandosi al 5° posto nella classifica dei giocatori con più
presenze nel Club.
Fu però anche l’ultima stagione di Andy Saville che in quella
stagione giocò solo 12 partite segnando un solo gol e che si trasferì poi al
Wigan.
Nella stagione 1997/98 arrivò però dalle giovanili del
Manchester United un attaccante che sarebbe poi rimasto per sempre nei cuori
dei tifosi: Jonatan Macken.
Esordì a Gillingham il 9 agosto 1997 in un match terminato
0-0 e nella partita successiva, giocata il 12 agosto a Rotherham e valevole per
la Coca Cola Cup, segnò il suo primo gol con la maglia del PNE nella vittoria
per 3-1.
In quella stagione Macken segnò 8 gol totali e già fece
intendere a tutti le sue potenzialità.
Nel gennaio 1998 David Moyes assunse l’incarico di
player/manager sostituendo Gary Peters, ma di fatto non giocò mai diventando
nella stagione 1998/99 manager della squadra a tutti gli effetti.
Guidati da Moyes e dai gol di Nogan (21), Basham (10) e
Macken (9) i Lilywhites furono protagonisti di una stagione positiva che si
concluse al quinto posto in classifica che permise di qualificarsi ai play off.
In FA Cup il PNE raggiunse il Terzo Turno venendo eliminato
dal fortissimo Arsenal di Arsene Wenger che schierava giocatori come Vieira,
Adams, Overmars, Ljungberg, Anelka e Bergkamp e che l’anno prima aveva vinto il
Double conquistando Premier League e FA Cup e che nel proseguo di questa
stagione sarebbe arrivato secondo in campionato e nelle semifinali di FA Cup.
Il 4 gennaio 1999 a Deepdale andò di scena questo grandissimo
match per il quale accorsero 21.099 spettatori curiosi di vedere i campioni dei
Gunners e di vedere come se la sarebbe cavata il PNE. La partita fu
spettacolare e trasmessa in diretta televisiva, il North End fece la sua bella
figura, ma perse 2-4, troppo forti i Gunners, che vinsero nonostante la
doppietta di iniziale di Nogan. Infatti dopo 21 minuti di gioco il North End si
trovò incredibilmente in vantaggio per 2-0 tra l’entusiasmo generale per poi
farsi rimontare anche a causa dell’espulsione rimediata da Eyres sul risultato
di 2-2 dopo i gol di Boa Morte e Petit.
Poi, in inferiorità numerica, il PNE subì il terzo ed il
quarto gol segnati ancora da Petit e da Overmars, l’impresa fu solo sfiorata,
ma certamente questa notte rimarrà nei ricordi dei tifosi per sempre, il PNE
giocò bene tenendo testa ad una delle squadre più forti di Inghilterra.
Purtroppo la stagione si concluse con l’eliminazione nelle
semifinali play off contro il Gillingham che, dopo l’1-1 di Deepdale, vinse in
casa con il risultato di 1-0.
In quella stagione il 27 marzo 1999 nella gara giocata e
vinta per 3-0 a Deepdale contro il Northampton esordì Graham Alexander,
acquistato dal Luton Town, un giocatore destinato a diventare una delle
leggende del Preston NE.
- GLI ANNI 2000
La stagione 1999/2000 fu trionfale, il PNE, guidato da Moyes,
vinse il campionato dominandolo e conquistando 95 punti, 7 in più rispetto al
Burnley secondo classificato.
Tra l’11 settembre 1999 e il 3 gennaio 2000 ottenne 18
risultati utili consecutivi, di cui 13 furono vittorie (compreso un 3-0 sul
Blackpool).
Il 4 marzo vinse a Turf Moor per 0-3 contro i rivali del
Burnley portandosi a -1 dal Bristol Rovers che in quel momento guidava la
classifica e che in quella giornata pareggiò con il Wigan.
Il Pne però perse contro il Colchester la partita successiva
e il Bristol R., che vinse contro il Wycombe si portò a +4 punti.
Furono decisive per sorpassare il Bristol le successive due partite:
il PNE vinse contro il Bournemouth, mente il Bristol pareggiò a Bury,
portandosi a 2 punti.
Decisiva fu una partita che il PNE doveva recuperare contro
l’Oxford United, a Deepdale i Lilywhites vinsero 3-1 sorpassando i Rovers di un
punto.
Il PNE prese definitivamente la leadership in classifica il
25 marzo 2000 quando vinse 1-0 contro il Wrexham approfittando della sconfitta
del Bristol R. contro il Milwall.
Nei mesi di aprile e maggio il North End consolidò il suo
primato vincendo 5 partite sulle 8 disputate.
Il Preston ottenne buone prestazioni anche in League Cup e Fa
Cup: in League Cup dopo aver eliminato il Wrexham fu protagonista di una
sensazionale qualificazione contro lo Sheffield United vincendo per 3-0 la gara
di ritorno a Deepdale dopo che a Bramall Lane le Blades si erano imposte per
2-0.
Sulla strada del PNE arrivò però ancora il fortissimo Arsenal
di Wenger che il 12 ottobre 1999 ad Highbury pose fine all’avventura dei Whites
vincendo 2-1. Il gol del PNE fu segnato da Macken alla sua 100° presenza con il
Club ed al suo primo gol in FA Cup.
In FA Cup il North End eliminò Bristol Rovers (0-1), Enfield
(0-0/0-3), Oldham (2-1), Plymouth (3-0), prima di venire eliminato dall’Everton
che vinse 2-0 a Goodison Park.
Fu una stagione straordinaria per Moyes ed i suoi ragazzi, in
particolare Macken che fu il top scorer stagionale, ma anche Capitan Gregan,
Alexander, McKenna.. una squadra fortissima che avrebbe fatto grandi cose anche
nella stagione successiva in Division One.
La stagione 2000/01 fu infatti sorprendente e positiva e vide
il North End sfiorare addirittura la seconda promozione consecutiva, ma il
sogno svanì, ancora una volta nella Finale Paly Off.
In campionato infatti la squadra di Moyes si classificò
quarta ottenendo l’accesso ai play off, un ottimo risultato per una
neopromossa.
Il trascinatore della squadra fu ancora una volta Jon Macken,
capocannoniere stagionale con 22 reti.
Il Fulham dominò quel campionato guadagnandosi la promozione
diretta con il Blackburn, mentre Bolton, Preston, Birmingham e WBA si sarebbero
giocate la prmozione ai play off.
La semifinale contro il Birmingham fu piena di emozioni;
nella gara di andata al St.Andrew vinsero 1-0, ma a Deepdale il Preston vinse
2-1 pareggiando i conti.
La partita si risolse ai calci di rigore e il North End ebbe
la meglio vincendo 4-2.
L’avversario in Finale fu il Bolton Wanderers allenato da Sam
Allardyce, ex giocatore del PNE.
La Finale si giocò al Millennium Stadium di Cardiff il 28
maggio 2001 (in quel periodo era in costruzione il nuovo Wembley) davanti a
54.328 tifosi corsi in Galles dal Lancashire per sostenere le proprie squadre.
L’arbitro era Rennie.
Un derby del Lancashire importantissimo che metteva in palio
l’accesso all’olimpo della Premier League.
Moyes schierò
questa formazione.:
Lucas, Alexander, Murdock, Kidd, Edwards, Cartwright,
Rankine, Gregan, McKenna, Healy, Macken
Nel Bolton sapientemente costruito da Allardyce giocavano
giocatori importanti come Kevin Nolan e Ricardo Garner.
Fu Farrelly a portare in vantaggio i Trotters dopo 17 minuti
di gioco, ma il PNE giocò alla pari la parte restante del match, Moyes nel
tentativo di trovare il pareggio mandò in campo Anderson per Macken al 66° e
Cresswell per Gregan all’82°, ma il risultato rimase invariato ed in bilico
fino all’89° quando il gol di Ricketts,
entrato in campo al 70°, chiuse il match ponendo fine ai sogni dei Lilywhites
che subirono poco dopo anche il terzo gol di Garner.
Finì con un netto 3-0 a favore del Bolton che volò in Premiership,
ma il risultato fu bugiardo dato che fino all’89° la partita era ancora sul
risultato di 1-0.
Ennesima delusione per i Northenders che fallirono
quell’impresa che avrebbe riportato il glorioso Preston North End nella massima
serie dopo 40 anni di sofferenze nelle serie minori.
Nella stagione 2001/02 il Preston fu protagonista di una
stagione positiva, ma nella quale non riuscì a qualificarsi ai play off
arrivando in ottava posizione, ma a soli 3 punti dal sesto posto del Norwich e
dal settimo posto del Burnley.
Probabilmente decisive furono le sconfitte rimediate contro
entrambe le avversarie nella lotta play off, 2-1 a Turf Moor e 3-0 a Carrow
Road.
Nel febbraio 2002 Jon Macken dopo aver segnato 63 gol per il
PNE in partite di campionato si trasferì al Manchester City con la grande
opportunità di giocare in Premier League (senza grande successo).
Al suo posto c’era David Healy a pensare a segnare gol,
mentre il veterano Lee Cartwright giocò nel corso di questa stagione la sua
partita n. 400 per il Club.
In FA Cup il PNE raggiunse il Terzo Turno eliminando Brighton
(0-2) e Sheffield United (2-1).
Ad attendere la squadra di Moyes a Stamford Bridge c’era il
Chelsea di Claudio Ranieri che al termine della stagione arrivò al sesto posto
in Premier League e che schierava autentici fuoriclasse come Zola, Hasselbaink,
Desailly, Gallas, Le Saux, oltre a giocatori come Forssell, Gronkjaer, Gudjohnsen,
Lampard e Terry.
Il 17 febbraio 2002 sul campo di Stamford Bridge davanti a
più di 28.000 spettatori, proprio come tanti anni prima aveva fatto Sir Tom
Finney, aveva combattuto per quella palla sotto la pioggia, e lo avevano
fotografato e ci avrebbero fatto una statua due anni circa dopo questo match.
L’arbitro Styles fischiò l’inizio del match, i Lilywhites ce
la misero tutta, e appena dopo 9 minuti ammutolirono Stamford Bridge e
l’ambizioso Chelsea. Gol di Cresswell, un sogno. Un sogno destinato a durare
troppo poco perché gli avversari erano
troppo forti e dopo 17 minuti da quel gol illusorio si portarono sul 1-2 grazie
ai gol di Gudjohnsen e Hasselbaink.
L’orgoglioso Preston non volle arrendersi e il risultato
restò in bilico fino al 90°, quando nei minuti di recupero Forssell chiuse i
giochi andando a segnare il gol del definitivo 3-1.
Una grande delusione, ma fu una prestazione d’orgoglio, da
vero Preston, Proud Preston.
Quel Chelsea sarebbe poi arrivato fino alla Finale perdendo
2-0 contro l’Arsenal.
Il capocannoniere della squadra fu Cresswell, autore di 16
gol.
La stagione 2002/03 non fu altrettanto positiva, il North End
si classificò dodicesimo ed anche nelle Coppe non arrivarono risultati
importanti.
Ci fu un avvicendamento dirigenziale con Derek Shaw che
divenne ufficialmente il Chairman, dopo aver fatto parte per anni del Board
societario.
In panchina arrivò Kelham O'Hanlon che sostituì David Moyes
che venne ingaggiato dall’Everton, una grande occasione per lo scozzese,
un’occasione che sfruttò benissimo dato che a Goodison Park avrebbe poi fatto
la storia restando nel suo ruolo di manager fino alla stagione 2012/13 prima di
essere chiamato a sostituire il leggendario Sir Alex Ferguson sulla panchina
del Manchester United.
Molti tifosi sono ancora molto legati oggi a Moyes e sono orgogliosi
di quanto l’ex manager del PNE sia riuscito a fare nella sua carriera.
La stagione non andò secondo le aspettative e dopo solo otto
partite O’Hanlon venne sostituto da Craig Brown.
Cresswell fu ancora il capocannoniere della squadra con 16
gol seguito da altri due attaccanti prolifici come Healy e Fuller.
La stagione 2003/04 si concluse con un quindicesimo posto in
classifica e senza troppe soddisfazioni.
Il capocannoniere della squadra fu Fuller, autore di 19 gol,
che formava una bella coppia d’attacco con Healy, autore di 14 gol.
In quella stagione fece il suo esordio il difensore francese
Youl Mawenè, proveniente da Derby County e che sarebbe rimasto a Deepdale fino
al 2010 entrando nel cuore della tifoseria.
Il 13 dicembre 2003 il leggendario Lee Cartwright giocò a
Gillingham, in una partita vinta 0-1 con gol di Fuller, la sua ultima partita
con il Preston North End: 479 presenze totali, dietro solo a Alan Kelly, Willie
Cunningham ed Alan Spavin. Un giocatore che legò la sua carriera al PNE.
Nella stagione 2004/05, dopo tre sconfitte consecutive contro
Gillingham, Sheffield Utd e Brighton, Brown venne esonerato ed al suo posto
venne assunto Billy Davies, manager scozzese proveniente dal Motherwell.
L’arrivo del nuovo manager e di giocatori come Callum
Davidson, Chris Sedgwick, Patrick Agyemang e soprattutto David Nugent portarono
il PNE a giocare una stagione straordinaria.
Ad inizio stagione furono i gol di Cresswell, capocannoniere
stagionale con 26 gol, e di Healy a spingere la squadra verso posizioni utili
per lottare per un posto play off.
Addirittura il 2 ottobre 2004 fu il portiere Lonergan con un
rinvio che beffò il portiere avversario a realizzare il gol decisivo a
Leicester per l’1-1 finale contro le Foxes.
Nel mercato di gennaio arrivò il bomber David Nugent che con
i suoi 7 gol contribuì notevolmente a portare la squadra al quinto posto in
classifica che la qualificò ai play off.
Il PNE perse l’ultima partita del campionato al Pride Park
contro il Derby County che con quella vittoria sorpassò proprio i Whites
portandosi al quarto posto.
E la semifinale di play off fu così proprio contro i Rams,
mentre le altre semifinaliste furono Ipswich e West Ham classificatesi al terzo
ed al sesto posto.
Il 15 maggio 2005 a Deepdale, davanti a 20.000 spettatori, il
Preston vinse 2-0 con i gol di Cresswell e proprio di Nugent; fu una grande
vittoria, la Finale era vicina ed a Pride Park i Lilywhites riuscirono a
difendere il risultato fermando il Derby sullo 0-0.
Nell’altro semifinale fu il West Ham ad avere le meglio e
cosi le due squadre si ritrovarono in una Finale proprio come nel 1964, ma in
quell’occasione si trattava di FA Cup e si giocò a Wembley.
Gli Hammers erano arrivati in Finale anche l’anno prima
perdendo contro il Crystal Palace.
Questa volta in palio c’era la promozione in Premier League e
si giocò al Millennium Stadium di Cardiff, ma l’esito finale fu lo stesso: il
West Ham vinse.
Fu una beffa per la squadra di Billy Davies che durante il
campionato aveva battuto due volte gli Hammers con il risultato di 2-1.
Il gol decisivo lo segnò Bobby Zamora al 57°.
Il PNE, guidato dal Capitano Chris Lucketti era sceso in
campo determinato a vincere schierando la seguente formazione:
Nash, Davis,
Hill, Mawenè (87° Alexander), Lucketti, O’Neil (81° Etuhu), McKenna, Lewis,
Sedgwick (71° Agyemang), Cresswell,
Nugent
Il West Ham iniziò bene la partita andando vivinissimo al
vantaggio con una conclusione di Rekpa che colpì il palo. Poco dopo Zamora
reclamò un calcio di rigore negato però dall’arbitro Riley e creò ancora
problemi a Nash qualche minuto più tardi-
Il PNE reagì con Cresswell, ma nel secondo tempo furono
ancora gli Hammers a rendersi pericolosi ed al 57° arrivò il gol che decise il
match quando Zamora raccolse un cross di Etherington e concluse a rete battendo
Nash.
Il North End tentò di pareggiare la partita con due occasioni
da gol create da Cresswell e Nugent, ma la squadra guidata da Alan Pardew
riuscì a resistere conquistando la vittoria e la promozione.
Paul McKenna
venne votato come PFA Player of the Season.
Nella stagione 2005/06 la squadra di Billy Davies centrò
ancora l’obiettivo play off agevolmente piazzandosi al 4° posto in classifica
conquistando 13 punti in più rispetto ai Wolves settimi.
All’ultima giornata di campionato il PNE sconfisse il Leeds
per 2-0 a Deepdale e pochi giorni dopo dovette affrontarlo nuovamente nelle
gare di andata e ritorno dei play off e questa volta andò male.
La prima partita a Elland Road terminò con un buon 1-1, con
gol di Nugent, ma a Deepdale il Leeds vinse 0-2 qualificandosi per la Finale.
Fu un’altra delusione per i Lilywhites, ma la stagione fu
sicuramente positiva anche considerando il buon percorso in FA Cup,
competizione nella quale eliminò Crewe Alexandra (2-1) e Crystal Palace
(1-1/2-1 nel replay con doppietta di Dichio) prima di venire sconfitto 0-2 a
Deepdale dal Middlesbrough.
Il capocannoniere stagionale fu David Nugent, autore di 11
gol, altri gol arrivarono da Agyemang, Sedgwick e Ormerod.
Alla fine della stagione il manager Billy Davies lasciò
Deepdale per approdare al Derby County; di conseguenza il PNE diede l’incarico
a Paul Simpson.
Nella nuova stagione arrivarono nuovi giocatori tra i quali l’attaccante Neil
Mellor ed il difensore irlandese Sean St.Ledger.
La stagione fu positiva, ma si concluse con la mancata
qualificazione ai play off per un solo punto dato che il PNE terminò settimo in
classifica con 74 punti, 1 in meno rispetto al Southampton sesto, e 3 in meno
rispetto a WBA e Wolves, entrambe qualificatesi.
Non bastarono i 15 gol in campionato di Nugent che venne
anche convocato nella Nazionale Inglese; Nugent giocò e segnò un gol contro
l’Andorra, era dai tempi di Finney che un giocatore del Preston North End non giocava
per l’Inghilterra.
La mancata qualificazione ai play off dipese soprattutto dal
pessimo andamento nelle ultime partite di campionato nelle quali il PNE perse 6
delle 8 partite giocate, 4 consecutive nei mese di marzo e aprile contro Leeds,
QPR, Crystal Palace e Southend.
Ma le sconfitte decisive furono soprattutto quelle contro
Leicester e Plymouth rimediate nella terz’ultima e nella penultima giornata;
prima di quelle partite il PNE aveva ben cinque punti di vantaggio sui Saints
in classifica che però in quelle stesse giornate vinsero contro Leeds e Norwich
effettuando così il sorpasso ai danni dei Lilywhites.
Fu inutile la vittoria dell’ultima giornata contro il
Birmingham dato che anche il Southamton vinse la propria partita contro il
Southend conservando il sesto posto.
In FA Cup il North End raggiunse il Quinto Turno eliminando
Sunderland (1-0) e Palace (2-0), ma vendendo poi sconfitto ed eliminato dal
Manchester City che 18 febbraio 2007 vinse per 1-3 a Deepdale, fu inutile il
gol di Nugent che portò in vantaggio i Whites dopo soli otto minuti di gioco, i
Citizens rimontarono pareggiando con Ball e trovando negli ultimi 6 minuti gli
altri due gol, tra i quali il primo fu un autogol di Hill.
La stagione 2007/08 fu molto deludente, il PNE si classificò
solo al quindicesimo posto in classifica, andò meglio in FA Cup dove raggiunse
il Quinto Turno venendo eliminato dal Portsmouth che avrebbe poi vinto quella
competizione.
David Nugent venne ceduto proprio al Portsmouth dopo aver
segnato per i Whites 35 gol lasciando un grande ricordo tra i tifosi del North
End, così come Graham Alexander che venne ceduto al Burnley, una leggenda del
Club che arrivò nel 1999 e che collezionò 400 presenze.
Il North End aveva eliminato Scunthorpe (1-0) e Derby County
(1-4) prima della sconfitta per 0-1 a Deepdale contro i Pompeys.
Il capocannoniere stagionale fu Neil Mellor che realizzò 10
gol.
Nella stagione 2008/09 venne ingaggiato come nuovo manager
Alan Irvine ed arrivarono nuovi giocatori come Darren Carter, Jon Parkin, Ross
Wallace, Richard Chaplow, Chris Brown e Barry Nicholson.
Fu una stagione incredibile, nella quale il North End
conquistò un posto nei play off proprio all’ultima giornata ai danni del
Cardiff City. Le due squadre arrivarono al termine del campionato con gli
stessi punti, 74, e la stessa differenza reti, +12. Decisivo fu 1 gol
realizzato in più dal PNE, 66 contro i 65 dei Bluebirds.
Fu quindi assolutamente decisiva la vittoria alla terz’ultima
giornata che il PNE ottenne proprio sul Cardiff a Deepdale il 18 aprile 2009.
La partita si concluse con un incredibile 6-0 con i gol di Mellor (2), Parkin,
Brown, Williamson oltre ad un autogol che si rivelarono decisivi per
contriubire ad aumentare i gol realizzati dal PNE nel corso del campionato.
Ma ci furono anche altre partite importanti: dopo la
sconfitta dell’11 aprile a Deepdale contro il Blackpool (0-1) il PNE si ritrovò
in ottava posizione con 8 punti di distacco dal Cardiff e con una partita
giocata in più.
Nelle giornate successive arrivarono però quattro vittorie
consecutive contro Doncaster (0-2), Cardiff (6-0), Birmingham (1-2), QPR (2-1).
Nelle stesse quattro giornate i Bluebirds vinsero contro il
Burnley mantenendo il vantaggio di 8 punti, ma persero proprio contro il PNE
(6-0) riducendo il vantaggio a 5 punti, pareggiarono contro il Charlton, e
persero le ultime due partite contro Ipswich e Sheffield Wednesday.
Alla vigilia dell’ultima giornata il Cardiff aveva 74 punti,
il Preston 71 e i Bluebirds avrebbero dovuto giocare a Hillsborough contro il
Wednesday, mentre il PNE a Deepdale contro il QPR.
A Deepdale Parkin portò in vantaggio il PNE dopo 37 minuti,
ma il Cardiff era sullo 0-0 ed in quel momento ancora qualificato. Andò ancora
peggio al PNE quando al 57° l’ex Agyemang pareggio per il QPR.
Però ad Hillsborough lo Sheffield Wed. passò inaspettatamente
in vantaggio con J.Johnson al 71°; a questo punto al PNE serviva la vittoria ed
al 74° Sean St.Ledger segnò il gol decisivo.
I due risultati non cambiarono ed a Deepdale scoppiò la
grande festa con tanto di gioiosa invasione di campo; fu un epilogo
straordinario ed inaspettato, ma anche meritato.
Ai Play Off però, anche questa volta, andò male e il North
End venne eliminato dallo Sheffield United pareggiando la prima partita 1-1 e
perdendo 1-0 la seconda.
Nella partita di andata St.Ledger aveva portato in vantaggio
i Whites al 20° minuto, ma le Blades pareggiarono col il gol di Howard al 45°.
A Bramall Lane fu invece decisivo il gol di Halford che mandò
lo Sheffield United a Wembley dando un’altra delusione ai Lilywhtes che
fallirono ancora la promozione in Premier League.
Il capocannoniere stagionale fu ancora Neil Mellor, autore di
12 reti, mentre per Paul McKenna questa fu l’ultima stagione con la maglia del
North End per approdare al Nottingham Forest, resterà nella storia come uno dei
giocatori con più presenze per il Club, attualmente al quinto posto di questa
classifica con 474 presenze. La sua ultima partita fu proprio la semifinale
play off giocata a Bramall Lane l’11 maggio 2009.
Nella stagione 2009/10 le attese erano altissime, l’obiettivo per
Alan Irvine era quello di raggiungere almeno i play off, ma dopo una partenza
di campionato abbastanza positiva, ma tra settembre e dicembre arrivarono otto
sconfitte e dopo una sconfitta per 4-2 ad Ashton Gate contro il Bristol City il
16 gennaio, con il North End in diciassettesima posizione, il manager venne
esonerato.
Al suo posto venne ingaggiato Darren Ferguson, manager che
stava facendo molto bene con il Peterborough, e figlio di Sir Alex Ferguson,
storico manager del Manchester United.
Nella sessione di mercato arrivarono due giocatori importanti
come Keith Treacy e Paul Coutts, quest’ultimo proveniente proprio dai Posh.
La prima partita con Ferguson in panchina fu un meraviglioso
match giocato il 23 gennaio 2010 a Deepdale contro il fortissimo Chelsea di Carlo
Ancelotti e Roman Abramovich, valido per il Quarto Turno di FA Cup.
C’erano grande entusiamo e grandi speranze a Deepdale quel
giorno, il nuovo manager aveva portato nuovi sogni e tra questi quello di
compiere quello che sarebbe stato uno storico Giant killing.
In quel Chelsea figuaravano giocatori di caratura
internazionale come Terry, Lampard, Ballack, Deco e Anelka; il manager italiano
non sottovalutò la partita schierando la formazione titolare con l’unica
eccezione dell’assenza del bomber Didier Drogba impegnato con la sua Costa
d’Avorio nella Coppa d’Africa.
Fu una grande partita, Ferguson per la sua prima apparizione
a Deepdale scelse la seguente formazione:
Lonergan; Hart, Mawene, St. Ledger,
Davidson; Chaplow, Jones, Carter; Sedgwick, Brown, Wallace.
Solo panchina per i due attaccanti Parkin e Mellor.
La partita, trasmessa in diretta da Sky e visibile anche in
Italia (non me la sono persa! Quanti ricordi..), fu spettacolare, i Lilywhites
diedero tutto in campo, il pubblico della Town End non smise mai di incitare i
loro beniamini cercando di spingerli verso una fantastica impresa.
I Blues, ovviamente superiori tecnicamente, costruirono delle
azioni pericolose mettendo sotto pressione Lonergan e l’intera difesa, ma il
PNE provò comunque a reagire in particolare con due tentativi di Davidson e
Chaplow.
Il Chelsea perse per infortunio Belletti, ma al suo posto
entrò Malouda, un giocatore ancora più offensivo e che creò subito qualche
problema alla difesa di casa.
Al 37° il North End pagò la sua intraprendenza e la sua
voglia di cercare il gol, infatti il Chelsea colpì con un contropiede guidato
da Deco e Ballack che servì velocemente Anelka che, superando Mawene, fece
partire un tiro dalla distanza che divenne imparabile per Lonergan a causa di
una leggera, ma decisiva deviazione di St.Ledger che cambiò la traiettoria
della palla che finì così in rete per la gioia del settore ospiti.
Il PNE tentò subito la reazione con un gran tiro di Wallace
deviato in corner da Terry; sul conseguente calcio d’angolo fu ancora il
difensore della Nazionale Inglese a salvare il Chelsea da una situazione
pericolosa liberando prima che Mawenè potesse colpire.
Poi fu Darren Carter a fallire l’occasione migliore per
trovare il pareggio mandando clamorosamente la palla alta soprata la traversa
con una conclusione davanti alla porta,
Dopo l’intervallo la squadra scese in campo decisa a vendere
cara la pelle, ma l’entusiasmo venne smorzato subito quando al 47° Sturridge,
che quel giorno sostituiva Drogba, trovò il gol del raddoppio insaccando la
palla in rete dopo una respinta di Lonergan su un colpo di testa di Terry
servito da un cross di Lampard.
E qui venne fuori il proverbiale orgoglio del Preston North
End. Sullo 0-2, ormai condannati alla sconfitta contro una delle squadre più
forti del mondo, tentò comunque di trovare almeno un gol.
Ci provò Wallace con un calcio di punizione, poi Ferguson
mandò in campo anche Parkin e più tardi Mellor ed il giovane Mayor.
Il gol non arrivò, il Chelsea si dimostrò la grande squadra
che era mantenendo il vantaggio e rendendosi ancora pericoloso ed alla fine
meritò la vittoria al cospetto, però, di un Preston orgoglioso e che uscì a
testa alta dal campo consapevole di aver dato tutto e di aver messo in
difficoltà una squadra che al termine della stagione avrebbe conquistato il
Double vincendo Premier League e proprio quella FA Cup.
Dopo quella giornata, però, le delusioni continuare e nemmeno
l’arrivo di Ferguson servì a migliorare la situazione in classifica.
Nei mesi seguenti si alternarono vittorie e sconfitte, ma nel
complesso la stagione rimase deludente con il PNE che si totalizzò solo sette
punti in più rispetto alla zona retrocessione.
Archiviata questa stagione si partì con quella successiva con
grandi speranze: Ferguson aveva la possibilità di costruire la squadra e di
prepararla sin dall’estate.
Da questa stagione si insediò al comando della Dirigenza
Maurice Lindsay, arrivarono nuovi giocatori tra i quali l’attaccante canadese
Iain Hume, ne partirono altri tra i quali Mawenè dopo più di 170 partite con il
Club.
Nel corso della stagione arrivarono anche prestiti di giovani
interessanti dal Manchester United (Sir Alex fu generoso con il figlio!) come
James, King e De Laet.
Le aspettative erano alte, ma l’inizio di campionato fu
disastroso con il PNE che perse addirittura sei delle prime sette partite.
La più dolorosa fu il 4-3 subito a Turf Moor l’11 settembre
2010 contro i rivali locali del Burnley; la partita, trasmessa in diretta TV
anche in Italia, fu spettacolare, ma tremenda per i tifosi Whites.
In quel Burnley giocava anche “Grezza”, il mitico Graham
Alexander, oltre a Ross Wallace, che quel giorno contribuirono a dare un grosso
dispiacere ad ogni tifoso della loro ex squadra.
Già al nono minuto di gioco i Clarets passarono in vantaggio
con Iwelumo, ma il giovane Adam Barton riuscì a trovare il pareggio al 23° minuto
di gioco con una bella conclusione dalla sinistra.
Il North End prese fiducia e cominciò a giocare bene trovando
anche il gol del 1-2 al 32° con Keith Treacy, un bel gol dal limite dell’area
sul lato destro del campo, per l’entusiasmo dei tifosi ospiti arrivati quel
pomeriggio a Turf Moor e per quelli che seguirono la partita davanti alla TV
(compreso il sottoscritto).
La partita continuò ad essere bella e combattuta, ma al 70°
sembrava definitivamente chiusa quando Jon Parkin trovò il terzo gol per il
Preston con uan conclusione ravvicinata all’interno dell’area di rigore
avversaria.
Ma al 78° Billy Jones venne espulso dopo aver ricevuto per
proteste due cartellini gialli; fu la svolta del match, il Burnley prese
coraggio e cominciò a mettere sotto pressione la difesa dei Lilywhites.
All’84° Iwelumo, raccogliendo un cross di Alexander, trovò il
gol delle speranze per i Clarets che a quel punto cominciarono a credere nel
pareggio che arrivò quattro minuti più tardi ancora per merito della coppia
Alexander-Iwelumo che questa volta trovò il gol con un gran colpo di testa.
Un brutto colpo per il PNE, ma il peggio doveva ancora
arrivare ed arrivò nei minuti di recupero quando il giovane Jay Rodriguez battè
per la quarta volta Lonergan trovando il gol con un colpo di testa sfruttando
un calcio d’angolo calciato da Elliott.
La partita terminò con l’incredibile rimonta del Burnley che
negli ultimi sei minuti di giocò ribaltò il risultato da 1-3 a 4-3.
Una reazione al periodo critico arrivò con due vittorie esterne
consecutive a Coventry e a Leeds; a Elland Road il PNE fu protagonista di
un’altra partita rocambolesca con un’altra rimonta pazzesca, questa volta però,
a favore dei Lilywhites.
Leeds United-Preston North End 4-6, questo diceva il
tabellino e lo schermo gigante ad Elland Road, immortalato da migliaia di foto
dei tifosi Northenders.
Fu una vittoria memorabile ed emozionante: il PNE si
portò subito in vantaggio dopo 5 minuti di gioco grazie a Parkin che da
distanza ravvicinata raccolse una corta respinta del portiere avversario dopo
una bella conclusione di Treacy, ma i tifosi Whites furono costretti a vedere
la propria squadra subire un’altra rimonta. Infatti il Leeds prima della fine
del primo tempo si portò addirittura sul 4-1 con i gol di Becchio al 15° , Bruce al 20° ed una doppietta di Somma al 27° ed al 39°.
Elland Road era una bolgia di entusiasmo e i tifosi ospiti
dovettero subire un’altra umiliazione, ma.. per poco… infatti poi accadde
qualcosa di incredibile ed impensabile!
Al 40° minuto Parkin trovò un bel gol, scattando in
profondità e ricevendo palla si liberò dai difensori avversario battendo il
portiere avversario con una bella conclusione.
Nel secondo tempo, al 54° minuto arrivò il gol del 3-4 grazie
a Treacy che realizzò un incredibile gol calciando la palla in porta
direttamente dal calcio d’angolo ingannando il portiere del Leeds.
Il North End cominciava a credere nella possibilità di
raggiungere l’insperato pareggio
Quattro minuti più tardi il PNE usufruì di un calcio di
rigore per un fallo di Hughes ai danni di Coutts: Davidson si incaricò di
calciare il rigore e segnò il gol dell’incredibile 4-4 con una conclusione
centrale ma potente e decisa.
A questo punto i giocatori del PNE erano in piena trance
agonistica e sfruttarono invece il colpo subito da quelli del Leeds ed al 64°
accadde l’inverosimile quando ancora Parkin trovò il terzo gol personale, ma
soprattutto il gol del sorpasso: 4-5!
Parkin raccolse un calcio di punizione calciato da
centrocampo, spalle alla porta si voltò ed evitando l’intervento di un
difensore avversario lasciò partire un gran tiro dal limite dell’area trovando
il gol che fece impazzire di gioia il settore ospiti.
Il Leeds accusò l’ennesimo colpo e non riuscì a reagire ed
anzi al 79° fu ancora il North End a trovare addirittura il sesto gol con Hume
che di testa raccolse un cross di Jones fissando il risultato sul definitivo
4-6.
Dopo quelle due vittorie arrivarono però nuove delusioni con
6 sconfitte, 4 pareggi ed un’unica vittoria, 4-3 contro il Palace, nelle partite
successive che fecero sprofondare il Preston addirittura all’ultimo posto della
classifica.
Dopo quel ciclo negativo arrivò una vittoria per 1-0 contro
l’Ipswich, ma il 29 dicembre, dopo l’ennesima sconfitta del giorno prima a
Deepdale contro il Middlesbrough (1-3 in rimonta) e con il PNE ultimo in
classifica a 5 punti dalla zona salvezza,
la Dirigenza prese l’ormai inevitabile decisione di esonerare Ferguson.
La squadra venne provvisoriamente affidata a David Unsworth,
uomo di fiducia che allenava la squadra riserve del North End.
Il Manchester United richiamò i giocatori prestati e venne
ceduto anche il bomber Parkin al Cardiff.
Sotto la guida di Unsworth arrivarono due sconfitte contro
Derby e Palace, poi il 6 gennaio 2011 venne annunciato l’ingaggio di Phil
Brown, manager che nel 2008 portò l’Hull City in Premier League per la prima
volta nella sua storia.
Arrivarono diversi nuovi giocatori in prestito tra i quali
gli attaccanti Nathan Ellington e Leon Clarke nella speranza di tentare la
riscossa e trovare una salvezza che a quel punto era veramente complicata, la
situazione era peggiorata ed ora i punti di distacco dalla zona salvezza erano
diventati sette.
Arrivarono due pareggi che diedero un po’ di fiducia, ma poi
la sconfitta interna per 0-4 contro il Bristol City e quella contro l’Hull
fecero diventare ben dieci i punti dalla salvezza, davvero troppi.
Tra il 15 marzo e il 2 aprile arrivarono tre vittorie
consecutive contro Scunthorpe, Coventry e Swansea che rilanciarono le speranze
dei più ottimisti che non volevano ancora arrendersi, il PNE raggiunse il
penultimo posto, ma il distacco dalla zona salvezza era ancora troppo, otto
punti da recuperare nelle ultime otto partite.
In quelle otto partite finali 4 sconfitte, 2 pareggi e solo 2
vittorie e il Preston North End fu condannato alla retrocessione in League One
terminando terz’ultimo in classifica con 42 punti, 6 in meno rispetto al
Doncaster salvo.
Una stagione disastrosa, anche nelle Coppe le cose andarono
male e nemmeno i 12 gol di Hume riuscirono a salvare il Preston condannato a
tornare nella terza divisione del calcio inglese dopo 11 anni, da quella
promozione firmata David Moyes.
Il Club decise di continuare il progetto iniziato nel mese di
gennaio con Phil Brown, effettivamente arrivato sulla panchina quando la
situazione era già ampiamente compromessa.
L’obiettivo della stagione 2011/12 doveva chiaramente essere
l’immediato ritorno in Championship; per farlo Phil Brown si affidò a nuovi
giocatori, tra i quali il ritorno del grande indimenticato Grezza, Graham
Alexander dopo quattro anni dal suo trasferimento al Burnley.
Avvennero anche importanti cambi dirigenziali con Peter
Ridsdale che prese il posto di Lindsay nel ruolo di Chairman.
Con la retrocessione però partirono anche alcuni giocatori
importanti come St.Ledger, Davidson, Lonergan, Treacy e Jones.
Altra partenza dolorosa fu quella dello scozzese Davidson che
se ne andò dopo aver giocato per il Club per sette stagioni.
Il campionato iniziò molto bene ed alla fine di settembre,
dopo otto giornate, il North End si trovava al secondo posto in classifica a 2
punti dal Charlton primo.
Nei mesi ottobre e novembre però arrivò un’incredibile serie
di risultati senza vittorie, con quattro sconfitte consecutive, un pareggio e
poi altre tre sconfitte consecutive che fecero scendere il PNE al quindicesimo
posto in classifica a -8 dalla zona Play off ed a soli 7 punti di vantaggio
sulla zona retrocessione.
Il 14 dicembre 2011, dopo un pareggio contro lo Stevenage e
con il PNE quindicesimo, Phil Brown venne esonerato.
La panchina venne temporaneamente affidata al duo
Unsworth-Alexander che restò in carica per quattro partite ottenendo una
vittoria e due pareggi, oltre ad una sconfitta.
Il 14 gennaio 2012 venne annunciato il nome del nuovo
manager: si trattava di Graham Westley, proveniente dallo Stevenage, squadra
che aveva guidato dalla Conference alla League One in pochi anni.
Con il nuovo manager arrivarono diversi giocatori in prestito
per cercare di migliorare la classifica e tentare la scalata verso la zona play
off.
I risultati furono altalenanti e la situazione di classifica
finale non variò, con il North End che terminò in quindicesima posizione.
Due importanti avvenimenti allietarono un po’ il sofferto
finale di stagione per i tifosi: il 7 aprile 2012 in occasione del match contro
il MK Dons si festeggiò il 90° compleanno del leggendario Sir Tom Finney (5
aprile 1922). Per l’occasione Sir Tom era presente a Deepdale tra l’entusiasmo
generale. A lui è stata dedicata parte della facciata frontale dello stadio
sulla quale compare una gigantografia del suo volto.
L’altra giornata memorabile fu in occasione del match del 28
aprile 2012 giocato a Deepdale contro il Charlton, già annunciata come l’ultima
partita della carriera di Graham Alexander.
La squadra stava perdendo 1-2 quando all’84° minuto Westley
ha mandato in campo Grezza, probabilmente per fargli giocare almeno gli ultimi
di quella che sarebbe stata la sua ultima partita.
Alexander, 40 anni, non ha solo giocato, ma ha anche segnato
il suo ultimo gol con la maglia del PNE quando al 90° con un calcio di
punizione dal limite ha regalato il 2-2 alla squadra e la festa generale
ovviamente non soltanto per il pareggio.
E così dopo 378 presenze e 57 gol per il North End e più di
1.000 nella sua carriera, Grezza decise di salutare tutti a suo modo.
Nell’estate precedente alla stagione 2012/13, Westley portò a
Deepdale una ventina di nuovi giocatori, quasi tutti acquistati a parametro
zero o presi in prestito, deciso a costruire una squadra vincente.
Paritono però anche molti giocatori tra i quali tre giovani
promettenti come Danny Mayor, Adam Barton e Jamie Proctor, per i quali
evidentemente il manager non credeva sulle loro potenzialità, ma soprattutto
venne ceduto in prestito al Doncaster il bomber canadese Hume, una mossa poco
condivisibile.
Oltre ad Alexander, anche Neil Mellor fu costretto al ritiro
dal calcio giocato a causa dei continui infortuni, e lasciò Deepdale dopo sei
stagioni durante le quali segnò 38 gol in 130 presenze in campionato.
Comunque la rosa della squadra sembrava molto competitiva,
con arrivi importanti come quelli di Lee Holmes e Stuart Beavon, oltre alle
conferme di giovani promettenti come Jeffrey Monakana, prelevato a titolo
defintivo dall’Arsenal dopo un buon periodo di prestito nella stagione
precedente, e come Will Hayhurst, local lad messosi in bella evidenza con le
squadre riserve.
Le premesse erano ottime, le speranze molto alte, ma,
nonostante alcuni buoni risultati ad inizio campionato come le vittorie per 4-1
contro Swindon e Stevenage, tra il 17 novembre e il 12 febbraio arrivarono ben
sette sconfitte oltre a sei pareggi ed una sola vittoria contro l’Hartlepool
ultimo in classifica.
Andò meglio in FA Cup dove il PNE eliminò Yeovil (3-0) e
Gillingham (2-0) prima di venire eliminato dal Milwall che si impose per 1-0 al
The Den al Terzo Turno e nel Johnstone’s
Paint Trophy dove il PNE venne eliminato dal Coventry in un rocambolesco 3-2
dopo aver eliminato Carlisle, Morecambe e Bury.
I risultati negativi in campionato fecero scendere il North
End in zone di classifica preoccupanti che rischiarono di immischiarlo nella
lotta per non retrocedere.
Finalmente, dopo varie proteste anche da parte della
tifoseria, il 13 febbraio, il giorno dopo l’ennesima sconfitta contro lo
Yeovil, Graham Westley fu esonerato.
La squadra venne affidata a John Dreyer, già membro dello
staff tecnico, per la partita giocata a Deepdale e vinta per 2-0 contro il
forte Bournemouth.
Il 18 febbraio 2013 venne annunciato l’ingaggio del nuovo
manager, Simon Grayson, allenatore esperto e di grande carisma.
L’arrivo di Grayson generò grande entusiasmo tra i tifosi, il
nuovo manager diede subito una nuova fisionomia alla squadra soprattutto dando
continuità nella scelta della formazione titolare a differenza di quanto aveva
fatto Westley che cambiava continuamente moduli e giocatori e che fu
protagonista di scelte molto discutibili.
Grayson puntò molto sul giovane Hayhurst autore di tre gol (4
totali) nelle prime tre partite della gestione del nuovo manager.
La prima partita in carica per Grayson fu un pareggio per 1-1
ottenuto a Swindon, seguito da cinque vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte
che permisero al PNE di risollevarsi in classifica, evidando di entrare nella
lotta per non retrocedere terminando in quattordicesima posizione.
Nel 2014 il Preston North End festeggia il 125° anniversario degli Invincibili, infatti nel 1889 il Club dopo essersi laureato Campione d’Inghilterra terminò la prima stagione ufficiale del campionato Inglese da imbattuto, una ricorrenza molto importante per la quale si è deciso di creare un nuovo crest celebrativo nel quale viene riportata la scritta “Invincibles 125 years” sotto al simbolo dell’agnello ed alla sigla PP (Proud Preston).
La stagione 2013/14 parte ancora con grandi premesse, c’è molta fiducia nel progetto di Grayson che ha la possibilità di costruire la squadra sin dall’estate, nel mercato estivo sono arrivati giocatori importanti come Humphrey, Clarke e l’esperto attaccante Kevin Davies.
La stagione inizia nel migliore dei modi con la vittoria per 1-0 ottenuta a Deepdale il 5 agosto 2013 contro i rivali del Blackpool nel Primo Turno di League Cup grazie al gol decisivo di Tom Clarke all’87° minuto, una magnifica serata per ogni Northenders !
E’ stata una serata ricca di grandi emozioni e vincere il derby negli ultimi minuti è stata una sensazione unica, a fine partita c’è stata anche una pacifica invasione di campo di una parte della nostra tifoseria che ha voluto salutare a modo proprio gli avversari di sempre.
Purtroppo, però, questa è anche la stagione che ricorderemo
per sempre come quella in cui Sir Tom Finney ci ha salutato, infatti il 14
febbraio 2014 il nostro amato, leggendario ed indimenticabile Tom se ne è
andato per sempre restando però nel cuore di ognuno di noi per l’eternità.
Sono stati tantissimi gli attestati di affetto e stima da
parte di tutto il mondo del calcio britannico, ma soprattutto da parte dei
tifosi che hanno ricordato il loro più grande simbolo con innumerevoli gesti
d’amore, la statua di Sir Tom presente all’esterno di Deepdale è stata
ricoperta di sciarpe (anche quella dei GBS era presente), bandiere, fiori e
messaggi, ai funerali hanno partecipato tantissimi personaggi storici a
rappresentanza del calcio, ma anche della città di Preston, infatti Finney non
è stata una leggenda soltanto del Preston NE, ma anche della Nazionale Inglese
e della città di Preston, i tifosi hanno inoltre riempito lo stadio dove
attraverso uno schermo gigante hanno potuto partecipare alla cerimonia funebre.
Il giorno dopo la sua morte il PNE ha giocato in casa contro
il Leyton Orient e prima del match c’è stato un commosso tributo in onore di
Sir Tom, sulla maglia di ogni giocatore è stato riportato il nome Finney e
tutto lo stadio ha applaudito ed acclamato con rispetto la sua Leggenda.
Parlando di calcio giocato in campionato il North End è
andato vicinissimo alla promozione conquistando infatti il quinto posto in
classifica ed accedendo così ai playoff dai quali è però stato eliminato dal
Rotherham United perdendo per 3-1 la gara di ritorno dopo il pareggio per 1-1
all’andata.
La squadra è stata trascinata soprattutto dai gol di Joe
Garner, 24 stagionali, e da quelli di Paul Gallagher, 9, arrivato ad ottobre in
prestito dal Leicester, per lui si è trattato di un ritorno a Deepdale.
Il PNE ha giocato un bel campionato, prima dell’ultima
giornata si trovava al terzo posto, ma ha perso a sorpresa a Crewe permettendo
proprio al Rotherham ed al Leyton Orient di sorpassarlo, ha terminato a -9
punti dal Brentford secondo e promosso automaticamente insieme al Wolverhampton
che ha dominato e vinto la League One.
Nella partita di andata della semifinale di andata giocata
contro i Millers a Deepdale il PNE è andato in svantaggio già nel primo tempo,
ma al 49° Garner ha pareggiato realizzando un gol straordinario che resterà
nella storia del Club, purtroppo, però, al New Yord Stadium ci siamo illusi per
il gol di Gallagher che al 16° ha portato in vantaggio i Lilywhites che hanno
poi subìto la decisa reazione del Rotherham che ha giocato meglio e segnato 3
gol che gli hanno permesso di accedere alla Finale di Wembley confermando per
il North End la maledizione dei playoff.
In FA Cup il PNE ha eliminato Barnet (vincendo per 6-0),
Wycombe (vittoria esterna per 0-1) ed Ipswich Town (vincendo a Deepdale per 3-2
al replay dopo l’1-1 di Portman Road), ma nel turno successivo, dopo lo 0-0 al
City Ground, i Lilywhites hanno perso il replay per 0-2 in casa contro il
Nottingham Forest venendo così eliminati.
In League Cup dopo la meravigliosa vittoria contro il
Blackpool è arrivata l’eliminazione per mano del Burnley che, in un altro
sentito derby del Lancashire, ha vinto per 2-0 a Turf Moor, anche nel St
Johnstone’s Trophy il PNE è stato eliminato subito perdendo in casa per 0-2
contro l’Oldham Athletic.
Nella stagione successiva il Preston North End presenta
ufficialmente il nuovo logo del Club che prende spunto da quello utilizzato
nella stagione precedente con la variazione della dicitura posta sotto al
simbolo raffigurante l'Agnello che ora dice: "Established 1880" per
mettere in risalto e ricordare l'anno di fondazione del Club. E’ stata
mantenuta invece la storica sigla "PP", le iniziali del
"motto" Proud Preston, un dettaglio molto significativo ed importante
che rispetta la storia del Club e che rappresenta l'orgoglio della città di
Preston e del Preston North End.
Nel mercato estivo sono arrivati giocatori come Hugill, Kilkenny
e Little, Wood ed è stato acquistato a titolo definitivo Paul Gallagher,
importante aver trattenuto Garner ed aver rinnovato il contratto di un giovane
come Alan Browne, nel mese di settembre, in seguito all’infortunio di Little, è
stato preso in prestito Callum Robinson dall’Aston Villa, ma la sua permanenza
a Deepdale è terminata nel mese di novembre per poi ricominciare a metà
febbraio, sempre in prestito, ma questa volta fino al termine della stagione in
corso.
Nel mercato invernale l’attacco è stato rinforzato con l’acquisto
dal Bolton dell’esperto Jermaine Beckford, dal Manchester Utd è arrivato in
prestito il portiere Sam Johnstone, mentre dall’Aston Villa è arrivato il
centrocampista Daniel Johnson, ceduto invece a titolo definitivo Will Hayhurst,
acquistato dal Notts County.
E’ stata una stagione fantastica terminata con la splendida
vittoria a Wembley per 4-0 contro lo Swindon Town nella Finale Play Off che ha
finalmente regalato al Preston North End la tanto attesa promozione in
Championship.
Il campionato ha visto un PNE assoluto protagonista anche se
nell’ultima giornata ha incredibilmente fallito la promozione diretta, infatti,
dopo il meraviglioso 3-0 sullo Swindon quarto in classifica alla penultima
giornata con una incredibile tripletta di Joe Garner che aveva portato la
squadra ad un passo dal secondo posto, è arrivata una deludente ed inaspettata
sconfitta a Colchester, squadra che lottava per salvarsi dalla retrocessione,
che ha condannato i Whites a dover giocare i playoff.
Una sconfitta davvero deludente per 1-0 con gol di Moncur
all’82°, al PNE serviva questa ultima vittoria per conquistare la promozione
diretta ed invece dopo 18 risultati utili consecutivi ha perso proprio l’ultima
decisiva partita contro un Colchester bisognoso di punti, ma pur sempre
penultimo in classifica.
Comunque la grande delusione è stata poi ripagata nel
migliore dei modi da questa fantastica squadra che ai playoff ha eliminato il
Chesterfield vincendo 0-1 la partita di andata con gol di Beckford e vincendo
nettamente per 3-0 a Deepdale con una doppietta dello stesso Beckford ed un
rigore realizzato da Garner.
Questa partita si è giocata il 10 maggio 2015, giorno del
135° anniversario dalla fondazione del Preston North End.
Il PNE ha così guadagnato meritatamente l’accesso alla
Finale Playoff da giocarsi a Wembley il 24 maggio 2015, i Lilywhites,
considerando che le ultime finali playoff contro Bolton e West Ham erano state
giocate al Millennium Stadium di Cardiff, tornano nel Tempio del Calcio Inglese
dopo 51, l’ultima volta fu nel 1964 (2 maggio) per la Finale di FA Cup persa
per 3-2 contro il West Ham., in campo c’erano giocatori leggendari come Alan
Kelly ed Alan Spavin, questa volta tocca a Joe Garner e Jermaine Beckford, a
Tom Clarke e Paul Huntington..
Grandissima attesa, tantissime emozioni, sogni, paure in
vista del grande giorno che poi è arrivato .. e che giorno!!!! Una giornata
indimenticabile per ogni tifoso del Preston North End, un trionfo assoluto, una
festa per tutti noi, una promozione fantastica e meritata.
A Wembley sono arrivati circa 25.000 tifosi del PNE con
tantissima fiducia nella squadra, poche settimane prima il North End aveva
battuto per 3-0 lo Swindon, ci si sentiva superiori, ma si sapeva anche quanto
potesse essere imprevedibile una Finale…
Ed invece, fortunatamente, le cose sono andate ancora meglio
di quello che ci si poteva augurare!
Queste le formazioni delle due squadre, il PNE è entrato a
Wembley guidato da Capitan Clarke, soprannominato SuperTommyClarke dopo il
famoso gol segnato al Blackpool, in attacco la formidabile coppia
Garner-Beckford:
PNE
line-up: Johnstone, Clarke (c), Woods, Welsh, Wright, Huntington, Kilkenny,
Johnson (Laird, 82), Beckford (K Davies, 68), Garner, Gallagher (Browne, 37).
Subs not used: Stuckmann, Laird, Humphrey, K Davies, Reid, Hugill.
Swindon
Town line-up: Foderingham, N Thompson (c) (Ricketts, 5), Byrne, Luongo,
Stephens, Turnbull, Gladwin, Kasim, Smith, Toffolo (Williams, 66), Obika. Subs
not used: Belford, Williams, L Thompson, Hylton, Rodgers, Rossi-Branco.
Nemmeno il tempo di godersi la vista delle famose maglie
bianche a Wembley che dopo soli 3 minuti di gioco I Northenders sono esplosi in
urla di gioia per il gol del vantaggio realizzato da Beckford, al 13° è stato
Huntington a raddoppiare ed a mettere la Finale quasi già nelle mani del PNE.
Ovviamente nulla deve essere dato per scontato, ma quando al
44° lo stesso Beckford ha segnato il gol del 3-0 è parso a tutti evidente che
questa Finale era nostra, la promozione nel nostro destino, la superiorità dei
Lilywhites talmente netta che pensare ad una reazione e soprattutto ad una
rimonta dello Swindon era davvero improbabile.
Il secondo tempo è iniziato ancora all’insegna del PNE che
prima ha sfiorato il gol e poi al 57° ha definitivamente chiuso ogni discorso
andando sul 4-0 ancora con Beckford, autore quindi di una strepitosa tripletta.
A questo punto non ci sono più stati dubbi e per lo Swindon
non c’è stato niente da fare, al fischio dell’arbitro tutti i giocatori, lo
staff, ed i tifosi del PNE hanno potuto alzare le braccia al cielo e gridare la
loro gioia senza più nessun dubbio.
Dopo 4 anni di assenza il Preston North End torna in
Championship, un trionfo meritatissimo, onore a Grayson ed ai suoi ragazzi,
questa è la stagione certamente più bella dopo tanti anni.
Anche in FA Cup le cose sono andate molto bene, l’avventura
è iniziata con le vittorie 0-3 in casa dell’Havant & Waterlooville, 1-0 in
casa contro lo Shrewsbury , 2-0 contro il Norwich e 1-3 contro lo Sheffield
United a Bramall Lane, una fantastica vittoria che ha regalato al PNE il sogno
di ospitare a Deepdale nel turno successivo niente meno che il Manchester
United guidato da Van Gaal.
La partita si è giocata a Deepdale il 17 febbraio 2015, lo
stadio gremito ha accolto con grande entusiamo i Lilywhites scesi in campo
decisi a compiere il famigerato Giant Killing.
Grayson ha mandato in campo questo undici:
Stuckmann,
Humphrey, Laird, Clarke (c), Huntington, Wright (Wiseman, 75), Welsh, Kilkenny
(Reid, 75), Garner, K Davies (Robinson, 75), Gallagher.
Subs not
used: Hudson, King, Brownhill, Ebanks-Blake.
Il primo tempo è stato equilibrato, ma il North End si è
dimostrato molto intraprendente e pieno di voglia di ben figurare e ad inizio
ripresa, al 47°, è incredibilmente passato in vantaggio con il gol di Scott
Laird che ha fatto esplodere di gioia tutto Deepdale.
Il PNE ha preso fiducia ed è andato vicino al raddoppio con
Clarke e Garner, ma, purtroppo, alla fine la superiorità dei Red Devils e
qualche dubbia decisione arbitrale hanno preso il sopravvento e lo United ha
rimontato nel finale vincendo per 1-3 anche grazie ad un rigore molto discusso
trasformato da Wayne Rooney.
Il Preston NE è così uscito a testa alta da una FA Cup
giocata davvero alla grande, probabilmente i Whites avrebbero meritato di
proseguire la sua avventura, ma purtroppo non è andata come sognavamo, resta
però la soddisfazione di aver giocato alla pari contro il Man Utd e di aver
sfiorato l’impresa.
In League Cup il PNE ha eliminato il Rochdale vincendo per
0-2 in trasferta, ma è stato poi eliminato dal Middlesbrough perdendo per 3-1
al Riverside Stadium.
Nel JPT vittoria contro il Port Vale per 3-2 e l’Oldham (2-2
e 9-10 dopo i rigori con il portiere tedesco Stuckmann protagonista visto che
ha parato e poi realizzato il rigore decisivo) prima di accedere alla
semifinale della Sezione North contro il Notts County vinta per 0-1 a Meadow
Lane con gol del difensore Paul Huntington.
Vincendo la Finale della Sezione North il PNE avrebbe avuto
la possibilità di giocare a Wembley la Finale assoluta contro la vincente della
Sezione South, ma contro il Walsall nella partita di andata a Deepdale è
arrivata una inaspettata sconfitta per 0-2 con i 2 gol arrivati negli ultimi
minuti del match.
Questa la
formazione schierata da Grayson per la Finale:
Stuckmann, Wiseman, Laird, Kilkenny, Clarke
(c), Huntington, Humphrey (Ebanks-Blake, 74), Browne, K Davies (Reid, 63),
Beckford (King, 74), Gallagher. Subs not used: Jones, Wright.
Nella Finale di ritorno a Walsall il PNE non è riuscito a
rimontare lo svantaggio e la partita è terminata a reti inviolate, Grayson ha
schierato la seguente formazione:
PNE
line-up: Stuckmann, Woods, Buchanan, Kilkenny, Clarke (c), Huntington, Humphrey
(King, 70), Welsh (Browne, 70), K Davies (Ebanks-Blake, 60), Gallagher, Reid. Subs
not used: Wiseman, King, Brownhill, Browne.
A guidare il PNE in questa stagione cosi positiva è stata
tutta la squadra, protagonista davvero di qualcosa di straordinario, il
trascinatore è stato senza dubbio ancora una volta Garner, autore di 27 gol, ma
un grande apporto lo ha dato anche Beckford che ha realizzato 18 gol, 6 dei
quali nel corso dei playoff.
In termini realizzativi da segnalare i 9 gol del difensore
centrale Huntington, bene anche Gallagher, Johnson e Robinson, ma sarebbe
davvero ingiusto dare meriti solo a certi giocatori e soltanto basandosi sui
gol segnati, di sicuro una citazione deve essere fatta anche per il Capitano
Clarke oltre ovviamente al manager Simon Grayson entrato decisamente nei cuori
dei tifosi del PNE, anche se già era bastata la vittoria contro il Blackpool
per questo..
In vista della stagione 2015/16, quella del ritorno in
Championship, durante l’estate Grayson ha cercato di rinforzare la squadra
cercando di aggiungere alla rosa giocatori esperti ed in grado di dare qualità
per affrontare un campionato certamente difficile; tra le partenze da segnalare
quella di Kevin Davies, ci sono stati rinnovi contrattuali importanti, e sei
nuovi acquisti, si tratta dei portieri Pickford (in prestito) e Kirkland, dei
terzini Cunningham e Vermjil e degli attaccanti Doyle e May, lo scozzese ha
scelto la maglia n. 24 giocando sul fatto che abbinata al suo cognome il
risultato è May 24… ovvero il giorno della Finale vinta a Wembley nella
stagione precedente!
A settembre si è aggiunto alla squadra anche Adam Reach,
acquistato in prestito dal Middlesbrough, mentre a gennaio è stato sottoscritto
un nuovo prestito per avere Robinson dal Villa e sono stati acquistati il
portiere Lindegaard, dopo la partenza di Pickford, e dal Manchester Utd il
promettente centrocampista Ben Pearson.
E’ stata, come prevedibile, una stagione durissima, la
squadra ha segnato pochi gol, ha attraversato dei periodi molto difficili
soprattutto ad inizio campionato, ma alla fine non abbiamo mai rischiato la
retrocessione ed abbiamo ottenuto un ottimo undicesimo posto in classifica
andando anche al di là delle previsioni iniziali.
Tra le vittorie più esaltanti quella ottenuta dopo 37 anni
ad Ewood Park per 1-2 nel derby contro il Blackburn Rovers, una vittoria
conquistata in rimonta grazie ai gol di Garner e Hugill.
La corsa in FA Cup è terminata in modo deludente già al
Terzo Turno, il primo nel quale le squadre di Championsip vengono coinvolte,
per mano del Peterborough, squadra militante in League One e guidata in
panchina dall’ex Graham Westley, che si è imposta per 2-0.
Le cose non sono andate bene nemmeno in League Cup, infatti il PNE ha superato il Primo Turno battendo per
1-0 il Watford, ma è stato poi eliminato nel turno successivo perdendo in casa
dopo i rigori contro il Bournemouth.
Come detto la squadra ha segnato pochi gol ed il
capocannoniere stagionale è stato un centrocampista, Daniel Johnson, autore di
8 gol, seguito da Garner, autore di soli 6 gol, evidentemente l’attaccante non
ha saputo confermarsi in Championship ai livelli delle passate stagioni in
League One.
La stagione 2016/17 è iniziata proprio con la notizia della
cessione di Joey Garner ai Rangers, è stato un addio molto doloroso, abbiamo
amato questo attaccante che ha segnato tanti gol per il PNE, alcuni memorabili
per bellezza o importanza, un ragazzo che ha sempre tifato per questi colori e
che aveva da subito instaurato un bellissimo rapporto con i tifosi. E’ vero che
probabilmente le sue prestazioni in Championship non sono state all’altezza di
quelle in League One, ma non tutti siamo stati certi che la sua cessione sia
stata una buona cosa per la squadra, di sicuro non lo è stata dal punto di
vista affettivo, con la sua partenza si è chiuso un ciclo, questo è un giocatore
che resterà sempre nei nostri cuori e nella storia del Club.
Tra i nuovi arrivi il portiere gallese Maxwell, il
centrocampista Pringle, i difensori Baptiste e Spurr e l’attaccante danese
Makienok preso in prestito dal Palermo, importantissimo l’acquisto a titolo
definitivo di Callum Robinson dall’Aston Villa, ma il colpo vero e proprio è
arrivato nell’ultimo giorno di mercato con l’acquisto dell’irlandese Aiden
McGeady dall’Everton, un giocatore di fama internazionale.
Nel mercato invernale sono poi arrivati Tom Barkhuizen e l’irlandese
Horgan, ma soprattutto abbiamo dovuto dare l’addio ad un altro giocatore molto
amato, il difensore australiano Bailey Wright che ha scelto di firmare per il
Bristol City tra la sorpresa di noi tifosi.
Il campionato del North End è stato anche in questa stagione
dignitoso, con alti e bassi, ma senza mai finire nelle zone più pericolose
della classifica ed anzi avvicinandosi spesso alla zona playoff terminando poi
in undicesima posizione proprio come nella precedente edizione della
Championship.
Il raggiungimento del sesto posto è stato in certi momenti
molto vicino, ma nel finale la squadra ha avuto un evidente calo perdendo 5
partite nelle ultime sei disputate, in generale è stata comunque un’ottima
stagione ed anche stavolta per certi versi sorprendente.
I migliori marcatori stagionali sono stati Hugill (13), Robinson
(11) e McGeady (8)
Un brutto episodio è accaduto ad Hillsborough quando nel
finale della partita contro lo Sheffield Wednesday Beckford e Doyle, compagni
di squadra, hanno litigato tra di loro, l’arbitro li ha espulsi entrambi, una
brutta figura per i due giocatori, fortunatamente il Club ha cercato di
rimediare decidendo di multarli e di utilizzare quei soldi per rimborsare il
costo del biglietto pagati dai tifosi del PNE presenti allo stadio.
Dopo questo brutto fatto si può dire che per Beckford, eroe
di Wembley, e Doyle il tempo a Deepdale è praticamente finito, e le loro
stagioni sono state negative, per l’irlandese a gennaio è anche arrivata la
cessione in prestito.
In FA Cup il North End è stato eliminato già al Terzo Turno,
ma la squadra è uscita decisamente a testa alta perdendo con onore a Deepdale davanti
a più di 22.000 spettatori contro l’Arsenal del leggendario Arsene Wenger per
1-2 dopo una partita giocata benissimo ed a tratti dominata.
Grayson ha schierato questa formazione:
Maxwell,
Vermijl, Cunningham, Pearson, Clarke (c), Huntington, Gallagher (Browne, 60),
Johnson (Horgan, 81), Robinson, Hugill (Makienok, 75), McGeady. Subs not used:
Lindegaard, Doyle, Spurr, Pringle.
Il PNE è passato in vantaggio grazie ad un gol di Robinson
ed ha messo in grandi difficoltà I Gunners creando altre occasioni pericolose,
ma ad inizio ripresa la squadra di Wenger ha inaspettatamente trovato il
pareggio con Ramsey e, nonostante l’ottima e coraggiosa prova dei Whites, ha
vinto la partita segnando il gol decisivo all’89° con il francese Giroud.
Partita sfortunata, ma che verrà ricordata sempre con
piacere perché nonostante la delusione per la sconfitta siamo stati orgogliosi
di come i ragazzi hanno giocato e per l’impegno messo in campo per tutti i 90
minuti.
In League Cup sono arrivate le vittorie per 1-0 contro l’Hartlepool
e per 2-0 contro l’Oldham, prima di quella per 2-3 dopo i supplementari in casi
del Bournemouth, un risultato fantastico contro una squadra di Premier League
che ha permesso al PNE di accedere al Quarto Turno di questa competizione dopo
14 anni.
Assoluto protagonista contro le Cherries è stato Makienok
autore di una strepitosa tripletta, sul risultato di 2-1 il danese ha trovato
il pareggio nel finale realizzando poi il gol vittoria nei supplementari.
Purtroppo l’avventura in League Cup si è conclusa davvero
male, infatti a St James Park contro il Newcastle United è arrivata un’umiliante
sconfitta per 6-0, brutto modo per uscire da una competizione nella quale fino
a quel momento la squadra aveva fatto molto bene.
L’estate successiva è stata abbastanza movimentata.. infatti
dopo i primi movimenti di mercato e la pianificazione della pre-season a fine
giugno Simon Grayson ha deciso di lasciare il Preston NE per accettare le
offerte del Sunderland (scelta poi rivelatasi disastrosa per lui visto che è
stato esonerato molto presto) tra lo stupore e soprattutto la delusione dei
tifosi.
Un manager che lascia il proprio Club senza allenatore
proprio nella fase della costruzione della nuova squadra in vista della nuova
stagione, nella fase di preparazione e con il mercato “lasciato a metà”, con
giocatori scelti da lui, non si comporta di certo in modo corretto nei
confronti di un ambiente che lo ha amato e rispettato per tutti questi anni.
Un addio con molti dissapori, non avremmo voluto lasciare in
questo modo il manager che ci ha riportati in Championship e che ci ha guidati
nella vittoria contro il Blackpool, ma è stata una sua scelta e dipesa
esclusivamente da lui.
Il 4 luglio il Preston North End ha annunciato l’ingaggio
del 36enne scozzese Alex Neil come sostituto di Grayson, ex allenatore di
Hamilton e Norwich che, da manager più giovane nella storia della Football League, ha portato
nel 2015 alla promozione in Premier League.
Neil ha iniziato subito il suo lavoro pur con le difficoltà
che può comportare prendere una squadra “in corsa” e che stava per essere
costruita da un altro allenatore, in estate sono stati acquistati tra gli altri
Josh Harrop e Seani Maguire (presi già da Grayson) oltre al terzino Fisher, in
prestito dall’Arsenal è invece arrivato il giovane attaccante Mavididi partito
poi a gennaio, nel mercato invernale sono poi arrivati Louis Moult e Billy
Bodin.
Neil ha dovuto vedersela anche con il “caso Hugill”, l’attaccante,
viste le numerose offerte ricevute, ha infatti chiesto ufficialmente di essere
messo in vendita, ma il Club, almeno in estate, non lo ha voluto cedere per poi
finire per accettare la ricca offerta del West Ham, squadra di Premier League,
a gennaio.
La stagione è iniziata male ed infatti il PNE è stato subito
eliminato dalla League Cup perdendo per 3-2 in casa dell’Accrington Stanley,
squadra di categoria inferiore.
In campionato, come nelle precedenti stagioni, ci sono stati
periodi difficili, ad esempio all’inizio sono arrivate 7 partite consecutive
senza vittorie, terminate con l’ottimo successo in trasferta ad Ashton Gate
contro il Bristol City che si è poi rivelato una svolta, infatti la squadra ha
terminato il campionato con uno stupendo settimo posto sfiorando quindi la zona
playoff.
La qualificazione ai playoff si è decisa all’ultima
giornata, il PNE era lanciatissimo, ma qualche risultato negativo nel finale di
campionato ha fatto in modo che al termine della penultima giornata il Derby
County si trovasse davanti al PNE con 2 punti di vantaggio.
L’ultima “caldissima” giornata ha visto di fronte due
squadre che lottavano per il sesto posto, contro due squadre, il Burton Albion
ed il Barnsley, che invece si giocavano la salvezza, per il PNE la possibilità
di raggiungere i playoff era solo una, quella di vincere contro i Brewers
sperando che i Tykes battessero il Derby County, una situazione difficile, ma
era giusto crederci e provarci.
E così i ragazzi hanno fatto, sono andati in campo facendo
il loro dovere e battendo per 2-1 il Burton, come prevedibile, però, il Derby
ha battuto a sua volta e senza difficoltà il Barnsley accedendo cosi ai
playoff, per il PNE è stata ovviamente una delusione, ma maggiore è stato l’orgoglio
per essere arrivati a giocarsi il sesto posto fino alla fine, la squadra è
stata protagonista di un ottimo campionato e merita solo gli applausi dei
propri tifosi, complimenti anche a Neil che alla sua prima stagione, prendendo
in mano la squadra a preparazione in corso, ha saputo fare subito bene
sfiorando quell’impresa che gli era già riuscita a Norwich.
In Fa Cup le cose non sono andate bene, infatti dopo aver
sconfitto per 1-5 il Wycombe, il PNE è stato eliminato dallo Sheffield Utd
perdendo per 1-0 a Bramall Lane.
Da segnalare che nel corso del mese di dicembre 2018 il
Preston North End ha svelato un nuovo monumento posto all’esterno di Deepdale
dedicato alla leggendaria squadra femminile chiamata “The Dick, Kerr Ladies” che
giocò a scopo benefico la sua prima partita proprio in questo stadio nel giorno
di Natale dell’anno 1917.
Questa squadra devolveva il ricavato delle sue partite per
aiutare i soldati Britannici impegnati nella Prima Guerra Mondiale ed era
composta dalle dipendenti della Fabbrica Dick Kerr presso la quale lavoravano
anche giocatori del PNE che decisero quindi di aiutarle negli allenamenti, tra
questi anche Bob Holmes, uno dei leggendari Invincibili.
La squadra giocò sempre a Deepdale nel 1920 la sua prima
partita internazionale davanti a 25.000 spettatori contro una rappresentativa
francese vincendo per 2-0 e nel dicembre di quell’anno la prima partita in notturna
con riflettori presi in prestito dal War Office con il permesso di Winston
Churchill, a dare il simbolico calcio d’inizio fu proprio Bob Holmes e le
ragazze si imposero per 4-0.
La squadra giocò a livello amatoriale, nonostante il divieto
per le donne di giocare a calcio, disputando ben 320 partite senza mai perdere
e soprattutto ricavando fino al 1965 ben £10m, venne poi sciolta in seguito al
fallimento della Dick Kerr, tra le calciatrici più rappresentative c’era Joan
Whalley, un’amica di Tom Finney, entrambi iniziarono a giocare nello stesso
periodo ed entambi sarebbero in futuro entrati nella Hall of Fame del calcio
britannico.
La stagione 2018/19 è stata caratterizzata da un andamento
altalenante, il campionato è iniziato malissimo e la squadra si è trovata per
qualche tempo in zona retrocessione, anche se in League Cup sono arrivate le vittorie
contro Morecambe e Leeds prima dell’eliminazione per mano del Middlesbrough ai
calci di rigore.
La vittoria che ha dato la svolta è stata quella per 4-0 sul
Wigan, il giocatore che ha trascinato la squadra anche nei momenti difficili è
stato Robinson che però, purtroppo, si è infortunato gravemente a fine
novembre, nel suo periodo migliore.
Nel periodo prima di Natale, però, la squadra, anche a causa
dell’infortunio di Robbo, è caduta in una serie di risultati negativi culminati
con la clamorosa eliminazione al terzo turno di FA Cup avvenuta dopo la brutta
sconfitta interna per 1-3 contro il Doncaster, squadra militante in League One.
A gennaio sono arrivati alcuni rinforzi, Stockley, Ginnelly
e Rafferty, e dopo la sconfitta contro il Doncaster la squadra ha reagito in
modo deciso riuscendo ad iniziare un periodo davvero positivo che l’ha portata
a ridosso della zona playoff, obiettivo che ad un certo sembrava alla portata.
Dopo 12 risultati utili consecutivi è però arrivata una
sconfitta a quel punto inaspettata a Reading che ha smorzato un po’ l’entusiasmo
portando poi la squadra a perdere altre 3 partite consecutive e facendole
definitivamente perdere le speranze playoff.
Dopo varie voci riguardanti il futuro di Neil, proprio in
questo momento difficile, è arrivato l’annuncio ufficiale del suo rinnovo
contrattuale, una notizia un po’ inaspettata, molti tifosi erano convinti che
il manager volesse lasciare, forse qualcuno, dopo queste sconfitte, un po’ se
lo aspettava ed invece il Club ha deciso per la continuità di questo progetto
ed il manager ha accettato forse anche per le promesse fatte dalla Dirigenza in
vista degli investimenti da fare per la stagione successiva.
Svanito il sogno playoff la squadra ha terminato il
campionato con alti e bassi terminando in 14° posizione, comunque un buon
risultato se consideriamo che la stagione era iniziata malissimo con la squadra
che si trovava in zona retrocessione.
I trascinatori della squadra sono stati soprattutto Alan
Browne, fantastica la sua stagione coronata da 12 gol. Tantissimi per un
centrocapista, e, fino a quando ha potuto giocare, Callum Robinson che ha
segnato 13 gol, molto bene anche Ben Pearson e Tom Barkhuizen.
Dopo 4 stagioni di Championship nella quale abbiamo sempre
lottato “alla distanza” per raggiungere i playoff il Club sembra deciso a
costruire una squadra in grado di avvicinarsi in modo più deciso a questo
obiettivo per inseguire un sogno chiamato Premier League.
RECORD PRESENZE:
28/01/1961 ALAN JAMES ALEXANDER KELLY 511
24/08/1949 WILLIAM CARRUTHERS (WILLIE) CUNNINGHAM 487
30/10/1960 ALAN SPAVIN 484
02/03/1991 LEE CARTWRIGHT 479
09/12/1996 PAUL STEPHEN McKENNA 474
31/08/1946 (SIR) THOMAS (TOM) FINNEY 472
05/03/1898 Peter McBride 469
26/12/1960 GEORGE ROSS 438
13/03/1948 JOSEPH (JOE) WALTON 435
27/03/1999 GRAHAM ALEXANDER 400
27/03/1999 GRAHAM ALEXANDER 400
09/02/1922 Robert (Bobby) Crawford 407
01/05/1972 ALEXANDER ROBERT (ALEX) BRUCE 404
15/09/1906 Joseph (Joe) McCall 395
13/12/1958 JAMES ALEXANDER GRANT (JIM) SMITH 357
30/04/1904 Thomas (Tommy) Rodway 351
11/01/1950 THOMAS HENDERSON (TOMMY) DOCHERTY 349
01/10/1974 ROY WILLIAM TUNKS 342
09/12/1933 William (Bill) Shankly 339
MIGLIORI MARCATORI:
31/08/1946 (SIR) THOMAS (TOM) FINNEY 210
06/09/1919 William Thomas (Tommy) Roberts 180
01/05/1972 ALEXANDER ROBERT (ALEX) BRUCE 171
28/10/1961 ALEXANDER DOWNIE (ALEX) DAWSON 132
20/08/1955 THOMAS (TOMMY) THOMPSON 128
09/09/1950 CHARLES (CHARLIE) WAYMAN 117
08/09/1888 James D (Jimmy) Ross 101
ALBO D'ORO:
Football League First Division/Premier League
Champions: 1888–89, 1889–90
Runners-up: 1890–91, 1891–92, 1892–93, 1905–06, 1952–53, 1957–58
Football League Second Division/Football League First Division
Champions: 1903–04, 1912–13, 1950–51
Runners-up: 1914–15, 1933–34
Play-off Runners-up: 2001, 2005
Play-off Semi-finalists: 2006, 2009
Football League Third Division/Football League Second Division
Champions: 1970–71, 1999–2000
Play-off Winners: 2015
Play-off Semi-finalists: 1989, 1999
Play-off Semi-finalists: 1989, 1999
Football League Fourth Division/Football League Third Division
Champions: 1995–96
Runners-up: 1986–87
Play-off Runners-up: 1994
Play-off Semi-finalists: 1995
Cup
FA Cup
Winners: 1889, 1938
Runners-up: 1888, 1922, 1937, 1954, 1964
Semi-finalists: 1887, 1893, 1921
Football League Cup
Fourth Round: 1963, 1966, 1972, 1981, 2003
FA Charity Shield
Runners-up: 1938
ALTRI DETTAGLI SULLA STORIA DEL PNE SI POSSONO TROVARE NEI POST "STORIA DEL PRESTON NORTH END"